D-O, l'infinito e il relativismo di Yahshuah

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  1. bgaluppi
     
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    Vi seguo con grande interesse e ho poco da aggiungere, se non due parole sulla cena. Il pane e il vino sono simboli, non un mezzo per una pagana transustanziazione (dogma stabilito in seguito dalla chiesa già apostata) o per un rito di teofagia. Si tratta di un segno che rende vivo nel presente un evento avvenuto una volta in passato, e viene fatto “in memoria” di quell'evento. Tutto qui.

    Il rito eucaristico cattolico, oltre a non avere nulla a che fare con la cena, è presentato come necessario per ottenere salvezza, dunque nega di fatto il potere salvifico del sacrificio avvenuto una volta e per sempre sul palo (tralasciamo ora le differenze tra il concetto di “salvezza” secondo l'ebraismo e il cristianesimo, altrimenti ci perdiamo). Quel rito, legato a pratiche pagane di teofagia e all'adorazione del Sol Invictus (i fedeli si inginocchiano davanti all'ostia dentro l'ostensorio/sole nascente), svilisce il significato della morte del Gesù dei vangeli, che rimarca il valore dell'amore assoluto e incondizionato, in cui chi ama il prossimo come se stesso è disposto a sacrificare — se necessario — la propria vita per quella del prossimo, poiché considera la vita di colui che è vicino di pari valore rispetto alla sua.

    CITAZIONE
    L'importante - al di là della chiacchierata che ci piace fare - è chiarire che la risposta può essere solo "no". Dio si incarna secondo le piu svariate concenzioni di vedere la cosa e con i più svariati espedienti solo in India, nell'ebraismo no.

    Vorrei sottoscrivere questa conclusione.

    Edited by bgaluppi - 27/10/2018, 00:46
     
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