D-O, l'infinito e il relativismo di Yahshuah

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  1. bgaluppi
     
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    D-o non si incarna, nessuna parte di lui si incarna, non si incarna nel messia/mashiach che è un unto e non una incarnazione.

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    Io penso questo: qualsiasi cristologia che veda Gesù come subordinato ad HaShem , e quindi inferiore a Lui,non contrasta il monoteismo biblico,benché possa invero racchiudere concezioni non esattamente compatibili con la tradizione ebraica nel suo complesso

    Molto d'accordo. C'è anche da considerare il fatto della rappresentanza. Il re rappresentava Dio. In quanto Suo rappresentante, faceva la Sua volontà. Il profeta parlava in nome di Dio ed era Dio a parlare. Il malak rappresentava Dio, e Abraamo si rivolge a lui come se si rivolgesse a Dio. Stessa cosa fa Mosè nel Sinai, ma è ovvio che sia Abraamo che Mosè non stessero parlando con Dio. Nessuno può letteralmente “parlare” con Dio, neppure Mosè. E il sacerdote non rappresenta forse Dio quando benedice il popolo? Di certo la benedizione non viene dall'uomo, ma è Dio che la espleta attraverso di lui. Dunque, il Gesù dei vangeli “è Dio” nel senso che Lo rappresenta. Ma non in un senso di unità essenziale. Anche quando dice “io e il Padre siamo uno” (Gv 10:30), non fa riferimento ad un'unità essenziale, ma spirituale ed intimamente relazionale, poiché dopo, parlando dei credenti e rivolgendosi a Dio in preghiera, chiede che “siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità” (Gv 17:22-23). Si tratta di unità spirituale e relazionale, come un uomo può essere “uno” con sua moglie.

    Edited by bgaluppi - 26/10/2018, 01:47
     
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29 replies since 12/1/2018, 19:51   831 views
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