Ebraico lingua di santità

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    In evoluzione

    Group
    Member
    Posts
    269

    Status
    Offline
    Ieri per la giornata Europea della Cultura Ebraica mi sono recata alla Sinagoga di Genova e durante l’intervento del Rabbino capo di Genova sul tema “Lashon ivrit Lashon hakodesh – Ebraico lingua di Santità” è stato citato un passo del Talmud dove si racconta come dei bambini di una scuola (ahimè non ricordo quale) descrivano ed interpretino le lettere dell’alfabeto ebraico. Il Rav Giuseppe Momigliano ha spiegato anche come il loro nome per assonanza rimandi ad altre parole e di come esse siano concatenate le une alle altre fino a formare parte del pensiero ebraico religioso e delle mitzvot.
    Un esempio che ricordo con maggiore chiarezza è quello della lettera Ghimel che unita alla successiva Dalet ci ricorda di essere benefattori nei confronti dei bisognosi. Oltre all’assonanza con altri termini, il concetto è ribadito anche a livello visivo, infatti il piedino della lettera Ghimel è proteso verso la lettera Dalet che è simbolico di come il benefattore deve andare in cerca dei bisognosi e la posizione delle “schiene” ricorda di farlo in modo da non umiliarli ecc …

    Inutile dire che sono rimasta stregata dall’argomento e lo vorrei rileggere e approfondire come merita. Al momento sto ancora leggendo la Torah e non posseggo il Talmud a questo punto scattano le domande:
    1. Ha senso iniziare a leggere il Talmud se non si è ancora terminata la lettura della Torah?
    2. Potreste citarmi dov’è questo passo o trascriverlo se non è chieder troppo?
    3. On line ho trovato il “Talmud Babilonese – Trattati Rosh haShanà”. Ma non ho capito se è completo o va integrato con il Talmud di Gerusalemme. Quando ho cercato on line quest’ultimo per acquistarlo sono stata rimandata al Talmud di Cohen Abrham. A questo punto sono totalmente confusa :o: , voi quale consigliate?

    Credo che sia lampante la mia ignoranza in materia in quanto è da poco tempo che mi sto addentrando con maggiore serietà nello studio, quindi vi prego di perdonare anche l’eventuale uso scorretto di termini, ecc…
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    5,711

    Status
    Anonymous
    Il passo è sul talmud babilonese nella sezione/ordine seder mo'ed, trattato shabbath 104a, ma ce qualcosa anche nel capitolo prima e dopo cioè 103b e 104b, ce l ho solo da internet in inglese penso per te sia ok ugualmente?

    Lo trovi qui

    www.halakhah.com/shabbath/shabbath_104.html

    Inviato tramite ForumFree Mobile



    Edited by leviticus - 26/5/2017, 22:20
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    In evoluzione

    Group
    Member
    Posts
    269

    Status
    Offline
    CITAZIONE (leviticus @ 26/5/2017, 21:39) 
    Il passo è sul talmud babilonese nella sezione/ordine seder mo'ed, trattato shabbath 104a, ma ce qualcosa anche nel capitolo prima e dopo cioè 103b e 104b, ce l ho solo da internet in inglese penso per te sia ok ugualmente?

    Lo trovi qui

    www.halakhah.com/shabbath/shabbath_104.html

    Inviato tramite ForumFree Mobile


    Grazie Leviticus. Poi avevo trovato un sito dove cliccando sulle lettere rimanda alla spiegazione (in italiano) che stavo cercando.
    Per chi fosse interessato: www.nostreradici.it/lettere/lettere_ebraico.htm
    Alle altre domande, poi col tempo ho trovato risposta 😊
     
    .
  4. jjl
     
    .

    User deleted


    Non so se può essere utile ai vostri scopi, ma è molto interessante

    Video
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    497

    Status
    Offline
    "Ebraico lingua di santità"
    Santi e santità, termini abusatissimi, inflazionati, e in continua produzione nella religione cristiana.
    Ma cosa si intende in ebraico con il termine "santità"? E chi sarebbero i santi?
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    אריאל פינטור

    Group
    Member
    Posts
    7,755
    Location
    Italia

    Status
    Offline
    CITAZIONE (acarlo @ 29/5/2017, 21:20) 
    "Ebraico lingua di santità"
    Santi e santità, termini abusatissimi, inflazionati, e in continua produzione nella religione cristiana.
    Ma cosa si intende in ebraico con il termine "santità"? E chi sarebbero i santi?

    non vi è in ebraico l'equivalente di "santo" e "santità"
    La parola "kadosh" tradotta con "santo" e "kedushà" tradotta con "santità" vogliono dire "Dedicato, esclusivo" e "gedizione , esclusività", nel senso di unico nel suo genere.
    Il santo (nel senso di individuo santificato nel senso italiano) non esiste. in quel senso lì solo Dio è considerato "Santo". l'uomo, fossero anche Moshè o Avraham non lo sono: può essere "Tzaddiq" (giusto), "Hassud" (pio)
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    אילון

    Group
    Member
    Posts
    8,122

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Negev @ 30/5/2017, 08:41) 
    CITAZIONE (acarlo @ 29/5/2017, 21:20) 
    "Ebraico lingua di santità"
    Santi e santità, termini abusatissimi, inflazionati, e in continua produzione nella religione cristiana.
    Ma cosa si intende in ebraico con il termine "santità"? E chi sarebbero i santi?

    non vi è in ebraico l'equivalente di "santo" e "santità"
    La parola "kadosh" tradotta con "santo" e "kedushà" tradotta con "santità" vogliono dire "Dedicato, esclusivo" e "gedizione , esclusività", nel senso di unico nel suo genere.
    Il santo (nel senso di individuo santificato nel senso italiano) non esiste. in quel senso lì solo Dio è considerato "Santo". l'uomo, fossero anche Moshè o Avraham non lo sono: può essere "Tzaddiq" (giusto), "Hassud" (pio)


    Questo è un concetto particolarmente ostico per i gentili.
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,723
    Location
    Italia

    Status
    Anonymous
    Grazie mille, assolutamente esaustivo.
    Se posso aggiungo una piccola argomentazione a riprova di questo concetto di "santo" molto distante da ciò che è "santo" (e sacro) qui in Occidente:
    Sacrifico in ebraico è , זבה (vado a memoria ma credo di non sbagliare) e, come noterete, differisce per radice da קדוש; in latino (una delle lingue più legate alla forma mentis italiana ed europea) sacer (pronunciato saker) è connesso a sacrificium, per cui, appunto, il sacrificio è qull'atto attraverso cui qualcosa viene reso sacro (cioé di proprietà del Divino) dal sakerdotes, come sottolinea anche Benveniste.
    Come potete vedere, fra sacrificio e sacro, in latino, c'è un legame lessicologico, mentre in ebraico è alla prova dei fatti, assente.
     
    .
  9. Monia Speziale
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Ayalon @ 30/5/2017, 12:25) 
    CITAZIONE (Negev @ 30/5/2017, 08:41) 
    non vi è in ebraico l'equivalente di "santo" e "santità"
    La parola "kadosh" tradotta con "santo" e "kedushà" tradotta con "santità" vogliono dire "Dedicato, esclusivo" e "gedizione , esclusività", nel senso di unico nel suo genere.
    Il santo (nel senso di individuo santificato nel senso italiano) non esiste. in quel senso lì solo Dio è considerato "Santo". l'uomo, fossero anche Moshè o Avraham non lo sono: può essere "Tzaddiq" (giusto), "Hassud" (pio)


    Questo è un concetto particolarmente ostico per i gentili.

    Non per me tongue2


    :lol: mi scusi la spassosa decompressione...
     
    .
  10. Monia Speziale
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (LvBv1983 @ 30/5/2017, 22:50) 
    Grazie mille, assolutamente esaustivo.
    Se posso aggiungo una piccola argomentazione a riprova di questo concetto di "santo" molto distante da ciò che è "santo" (e sacro) qui in Occidente:
    Sacrifico in ebraico è , זבה (vado a memoria ma credo di non sbagliare) e, come noterete, differisce per radice da קדוש; in latino (una delle lingue più legate alla forma mentis italiana ed europea) sacer (pronunciato saker) è connesso a sacrificium, per cui, appunto, il sacrificio è qull'atto attraverso cui qualcosa viene reso sacro (cioé di proprietà del Divino) dal sakerdotes, come sottolinea anche Benveniste.
    Come potete vedere, fra sacrificio e sacro, in latino, c'è un legame lessicologico, mentre in ebraico è alla prova dei fatti, assente.

    Appunto, c'entrava proprio una cippa.
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    497

    Status
    Offline
    QUOTE (Negev @ 5/30/2017, 08:41 AM) 
    non vi è in ebraico l'equivalente di "santo" e "santità"
    La parola "kadosh" tradotta con "santo" e "kedushà" tradotta con "santità" vogliono dire "Dedicato, esclusivo" e "gedizione , esclusività", nel senso di unico nel suo genere.
    Il santo (nel senso di individuo santificato nel senso italiano) non esiste. in quel senso lì solo Dio è considerato "Santo". l'uomo, fossero anche Moshè o Avraham non lo sono: può essere "Tzaddiq" (giusto), "Hassud" (pio)

    Scusate, ma tradotta da chi?
    Di fatto, i termini santo e santità vengono in continuazione usati dagli ebrei che si esprimono in lingua italiana.
    E in italiano hanno il significato che hanno (vedi vocabolario).
    Se non c'è corrispondenza con i termini ebraici, più che un problema per i gentili a comprendere il concetto (come dice Ayalon) è un problema di un uso non corretto dei vocaboli italiani.
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,723
    Location
    Italia

    Status
    Anonymous
    Questo perché un conto è tradurre parlando , un conto tradurre spiegando le differenze concettuali di fondo.
    Tradurre Qadosh con Santo è giusto... Ma la domanda è: "Santo in che senso?"

    Questo perché spesso si pensa che i concetti religiosi nei quali si è vissuti siano gli stessi per tutti.
    Questo forum è qui anche per chiarire queste differenze concettuali :)

    Infatti se noti vie e spiegato come un certo uso non esista nella concezione ebraica

    CITAZIONE
    Il santo (nel senso di individuo santificato nel senso italiano)
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    אריאל פינטור

    Group
    Member
    Posts
    7,755
    Location
    Italia

    Status
    Offline
    CITAZIONE (acarlo @ 31/5/2017, 10:58) 
    CITAZIONE (Negev @ 5/30/2017, 08:41 AM) 
    non vi è in ebraico l'equivalente di "santo" e "santità"
    La parola "kadosh" tradotta con "santo" e "kedushà" tradotta con "santità" vogliono dire "Dedicato, esclusivo" e "gedizione , esclusività", nel senso di unico nel suo genere.
    Il santo (nel senso di individuo santificato nel senso italiano) non esiste. in quel senso lì solo Dio è considerato "Santo". l'uomo, fossero anche Moshè o Avraham non lo sono: può essere "Tzaddiq" (giusto), "Hassud" (pio)

    Scusate, ma tradotta da chi?
    Di fatto, i termini santo e santità vengono in continuazione usati dagli ebrei che si esprimono in lingua italiana.
    E in italiano hanno il significato che hanno (vedi vocabolario).
    Se non c'è corrispondenza con i termini ebraici, più che un problema per i gentili a comprendere il concetto (come dice Ayalon) è un problema di un uso non corretto dei vocaboli italiani.

    Scusa ma come vuoi che si esprimano gli ebrei italiani se non vi è il vocabolo corrispondente?
    Io personalmente non dico mai "il Santo Benedetto sia". Dico ""haKadosh BaruchHu".
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    497

    Status
    Offline
    Come dire che un cristiano che si esprime in lingua ebraica (anche in Israele ci sono molti cristiani) potrebbe usare dei termini ebraici attribuendogli un significato diverso da quello ebraico?
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,723
    Location
    Italia

    Status
    Anonymous
    Non sempre un vocabolo traduce un concetto identico, ma nella traduzione vi è una forte approssimazione.
     
    .
21 replies since 19/9/2016, 11:47   608 views
  Share  
.