Le prove di Abramo e e il rapimento di Sara

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  1. whitemirror_
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 4/3/2016, 10:31) 
    CITAZIONE (whitemirror1 @ 3/3/2016, 17:16)
    Se si considera che dall'Egitto Abramo ne uscì con grandi ricchezze, versategli dal faraone come dote nuziale per sposare Sara, e dato che anche dopo l'episodio di Abimelec Abramo ripartì molto più ricco di prima per la stessa ragione, non si può dare torto a chi potrebbe pensar male di lui e della sua consorte.
    Per questo sarebbe più coerente e soprattutto più rispettoso verso la figura di Abramo e quella di Sara intendere il testo come un assemblaggio di varie tradizioni.

    Lo stesso discorso credo valga pure per le due creazioni, che appaiono in urto fra di loro.

    Come è quindi possibile che il pensiero accademico non abbia preso in considerazione le gravi implicazioni causate dalla tesi dell'uniformità di composizione del testo?

    Non mi sembra che il "si potrebbe pensar male" sia un argomento scientifico, che, per arrivare a conclusioni in merito alla genesi di un testo, la comunità accademica valuti a seconda della bella o cattiva figura che ne farebbe un personaggio o sul "rispettoso" o simili considerazioni.

    Vorrei però considerare che Abramo non è un personaggio, ma il personaggio, sul quale si fondano i grandi progetti di Dio. Se la valutazione degli accademici è rigorosamente scientifica e conclude che i tre passi da me citati riguardanti Abramo e Sara e poi Isacco e Rebecca sono davvero tre episodi separati che implicano inevitabilmente la recidività, "il pensar male" in un testo come la Torah – che ha contenuti e messaggi molto importanti da comunicare – non mi sembra sia fuori luogo.
    Abramo è il padre della fede, amico di Dio. Ha le sue debolezze, certamente, ed è un fatto che la Torah non nasconde mai le debolezze di alcuno, ma egli non è paragonabile, che so, a Caino. Abramo è comunque molto al di sopra degli standard, e del resto il Talmud è andato perfino oltre la Torah nel volerne celebrare la fede e le dedizione a Dio narrando delle sue "dieci prove".

    Ora, le qualità di un uomo si valutano anche attraverso le sue opere. Si può essere comprensivi se dal faraone Abramo sia stato un po' debole non avendo confidato nella protezione divina che gli era stata promessa – sbagliare una volta succede a tutti – ma, nell'episodio di Abimelec, egli appare chiaramente come uno "che ci marcia".
    Celebrare Abramo in un certo modo, e poi presentarlo in azione ma nel modo opposto, è un po' come raffigurare in una vignetta il leone come simbolo del coraggio, e in un'altra vignetta mostrarlo mentre fugge terrorizzato inseguito da un coniglio. Farebbe uno strano effetto.
    E' lo stesso effetto che provoca Abramo nell'episodio di Abimelec, aggravato di seguito in quello del di lui figlio Isacco che segue le orme del padre.

    La comunità accademica bada solo agli aspetti tecnico / scientifici inerenti il testo e non si occupa della sua congruenza con i contenuti e gli insegnamenti – assai più essenziali – che esso vuole dare?

    Saluti / Shalom

    Edited by ashkenazi - 6/3/2016, 08:30
     
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31 replies since 26/12/2015, 10:48   1315 views
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