Le ragioni di Mauro Biglino e le Criticità

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  1. teista
     
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    Shalom Fabio, lo stesso vale per me.

    Sul merito, al di là del discorso etico e filosofico riferito all'umanesimo ebraico che ho solo accennato e non possiamo certo sviluppare qui, nel Tanakh non è affatto misconosciuto il ruolo di D-o.

    C'è l'intero racconto della creazione che altrimenti sarebbe pleonastico, c'è Moshé Rabbenu che parlava con Lui panim el panim etc.

    La teofania non è assente; semplicemente, si sviluppa perlopiù all'interno delle relazioni umane che per l'ebraismo sono la chiave della conoscenza del divino ed il fondamento della Legge.

    Dell'esperienza non v'è alcun bisogno, il Popolo ebraico l'ha vissuta fin dalle origini.

    Non tutto è sostituibile con un essere umano, il Tetragramma attesta l'inequivocabile presenza di D-o nel Testo.

    Estremizzare l'interpretazione fino ad escludere D-o rientra pur nelle possibilità offerte dall'assenza di dogmi ma certo forza in diversi punti il Testo e tende trappole a lettori non avezzi a tali sottigliezze che finiscono per perdervi l'orientamento.

    Esercizi accademici per chi studia e riporta tutto alla razionalità, il grande Maimonide ha fatto scuola in questo senso; ma, certo non ha mai preteso di negare il divino.

    L'ebraismo razionalista esisteva ed esiste accanto a decine di altri modus interpretandi; ma, nel momento in cui non occorre ragionare di teologia ciò va bene.

    L'ebraismo non conosce teologie in senso tecnico, ma quando voi usate i vostri abituali schemi per rapportarvi al divino ricorrete a schemi avulsi dal contesto finendo per confondere i piani.

    Questo secondo la mia opinione, se gli altri moderatori amici vorranno precisare ne sarò ben lieto; ma, sta certo che non potranno avallare tali equivoci pur nelle differenti impostazioni metodologiche che ci contraddistinguono.

    Shalom
     
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67 replies since 31/7/2015, 21:58   3637 views
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