FIGLIO DI DIO

SIGNIFICATO NELL'EBRAISMO

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  1. Misaki28
     
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    SALVE. QUALCUNO MI PUO' AIUTARE A CAPIRE IL SIGNIFICATO DELL'ESPRESSIONE 'FIGLIO DI DIO' NELL'ANTICO TESTAMENTO E PER GLI EBREI DEL I SEC DELL'ERA VOLGARE?
    UN CRISTIANO MI HA DETTO DI AVERE STUDIATO PER UN ESAME ALL'UNIVERSITA' CHE QUESTA ESPRESSIONE POTEVA USARLA SOLO CHI DAVVERO LO ERA E CHE AGLI ALTRI ERA PROIBITO.
    IO HO DEI DUBBI A RIGUARDO ANCHE PERCHE SE COSI FOSSE DAVVERO GESU' SAREBBE STATO RICONOSCIUTO COME IL MESSIA DA TUTTE LE NAZIONI DELLA TERRA.
    GRAZIE PER L'AIUTO CHE MI DARETE
    MISAKI
     
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  2. teista
     
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    Shalom,

    Potresti partire da qui, ti segnalo un topic e un commento dell'ottimo Negev, più avanti troverai diverse altre cose interessanti sul problema posto (cfr. soprattutto i post di Abramo); ti avviso che ti ci vorrà un po' di tempo, perché sono diverse pagine e non tutte dello stesso valore qualitativo.

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=54816410&st=15

    "Ben elohim" traducibile con "figlio di D-O" ( o, più precisamente con "figlio del Giudice supremo", è altra espressione di uso comune sia in ebraico biblico che moderno, nella quale si riconosce ogni ebreo che appunto si considera tale, al pari di ogni essere umano. in quanto ogni essere umano, per il credente, è di origine divina, proveniente da quel "soffio" instillato in lui dal Creatore.
    Sono espressioni ad effetto quando tradotte in altre lingue, ma del tutto usuali in ebraico
    ".

    Shalom

    PS: evita di scrivere in maiuscolo per favore, in un forum equivale ad urlare.

    CITAZIONE (Misaki28 @ 18/6/2014, 13:58) 
    UN CRISTIANO MI HA DETTO DI AVERE STUDIATO PER UN ESAME ALL'UNIVERSITA' CHE QUESTA ESPRESSIONE POTEVA USARLA SOLO CHI DAVVERO LO ERA E CHE AGLI ALTRI ERA PROIBITO.

    Secondariamente, anche sul piano logico la regola proposta creerebbe qualche problema; infatti, porla tra gli ebrei era alquanto difficile poiché nessuno di loro aveva mai immaginato che l'Unico per eccellenza potesse avere un figlio per come lo ha inteso il cristianesimo, stante l'illogicità dell'assunto era altrettanto illogico porre una regola per evitarlo.
    Nel senso cristiano nessuno si era mai definito tale, probabilmente neppure i primi ebrei cristiani poiché per loro era il Messia che -per quanto grande- è pur sempre un uomo, in ciò erano una delle tante sette in seno all'ebraismo.
    Con la conversione dei gentili, lo schema si è andato contaminando di idee tipicamente pagane che, probabilmente, hanno portato ad una concezione più vicina a quella poi espressa nei secoli successivi.
    Comunque, nel topic indicato, troverai anche altri interessanti post sull'utilizzo del termine "figlio di D-o" come indizio della paternità sconosciuta per un uomo, questo in modo assai similare a molti cognomi in uso anche in Italia.
     
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  3. Misaki28
     
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    grazie delle vostre risposte. provvedo a leggere le letture che mi avete consigliato e chiedo scusa per aver usato impropriamente il maiuscolo di cui non conoscevo il significato recondito.
    attendo intanto altri suggerimenti di riflessione
    misaki
     
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  4. Kick Chiapposky
     
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    Giusto per chiarire i termini "messia" e "figlio do Dio":

    Il re: "viene concesso dal « sommo sacerdote » a condizione che venga scelto da Yahveh (9:16 e ss.; 10:24; 16:7 e ss.); sarà « l'unto » di Dio (Mashiah, da cui più tardi verrà il termine Messia) (12:3-5); riceverà « lo spirito di Yahveh » (10: 1-10; 16:13) che lo sosterrà nell'azione (10:7).
    Il re sarà il diretto « figlio di Dio », come si legge anche nei Salmi (11): « Yahveh mi ha detto: Tu sei mio figlio; io quest'oggi ti ho generato ».
    La Bibbia dichiara così, implicitamente, che il capo del popolo è sempre e comunque Dio, ed il re [Messia] è solamente un suo delegato in terra."

    [tratto da: Gabriele Mandel - "Salomone"]


    :B):

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    QUESTA ESPRESSIONE POTEVA USARLA SOLO CHI DAVVERO LO ERA E CHE AGLI ALTRI ERA PROIBITO. IO HO DEI DUBBI A RIGUARDO ANCHE PERCHE SE COSI FOSSE DAVVERO GESU' SAREBBE STATO RICONOSCIUTO COME IL MESSIA DA TUTTE LE NAZIONI DELLA TERRA.

    Salve. Avendo apprezzato gli interventi altrui e il richiamo al parere espresso dall’utente Abramo, vorrei aprire una piccola parentesi in merito a quelle che erano le correnti di pensiero cristiane antecedenti il Concilio di Nicea, afferenti il significato da attribuire all’epiteto “figlio di Dio” comunemente associato dal mondo cristiano alla figura di Gesù. Muovendo dall’ipotesi che Gesù sia realmente esistito (cosa sulla quale evito di sbilanciarmi, sia in un senso che nell’altro) in Fil. 2, 5-7 leggiamo:

    “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con D-o; ma spogliò sé stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana […]”

    Trattasi nello specifico dello stralcio di uno dei più antichi scritti cristiani pervenutici, quelli dell’Apostolo Paolo che si daterebbero (il condizionale è d’obbligo) circa venti o trent’anni dopo la presunta morte di Gesù. Per Paolo e probabilmente per i destinatari della lettera, Gesù aveva per qualche verso “forma divina” nonostante si fosse fatto uomo. Badando poi a quanto riportato nei Vangeli canonici secondo la fede Cristiana, in Mc. 1,1 troviamo scritto espressamente:

    “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.”

    Ancora più esplicito risulta essere il Vangelo di Giovanni. In Gv. 1,14-17 rinveniamo infatti:

    “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e verità! […] La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.”

    E’ indubbio che in quest’ultimo caso Gesù venga addirittura equiparato al Verbo, quindi già nel I sec. circa, l’autore riconosce in Gesù Cristo un essere divino. Sempre in Giovanni troviamo:

    “Io e il Padre siamo una cosa sola.” (Gv. 10,30)

    Il che, rimanderebbe ad una sorta di coincidenza tra i soggetti esplicitati. Ancora ritroviamo negli scritti di Ignazio di Antiochia:

    “Non c’è che un solo medico, materiale e spirituale, generato e ingenerato, fatto D-o in carne, vita vera nella morte, nato da Maria e da D-o, prima passibile poi impassibile, Gesù Cristo nostro Signore.” (Ignazio Agli Efesini 7,2)

    Sulla scorta di quanto citato, potrebbe apparire pacificamente riconosciuta e ammessa, quantomeno all’interno degli scritti da me considerati, la natura divina di Gesù Cristo e la sua presunta figliolanza rispetto a D-o ma la questione non è di così semplice risoluzione. Indipendentemente da quanto riportato, non tutti i cristiani dell’origine concordavano infatti sul preciso significato da attribuire all’epiteto “figlio di Dio”, riferito a Gesù. Nel II sec. cominciarono a diffondersi alcune dottrine, successivamente considerate eretiche. Una di queste dottrine faceva capo ai cosiddetti “adozionisti”. Gli “adozionisti”, ritenevano che Gesù Cristo fosse umano in ogni senso, in quanto concepito da Giuseppe e Maria e nato come qualsiasi altro uomo. A renderlo però diverso dagli altri, secondo i sostenitori di questa tesi, sarebbe stata l’adozione operata da D-o al momento del Suo battesimo, in quanto più giusto rispetto ad altri del suo tempo. Prova di questo, verrebbe secondo la corrente adozionista data da una voce proveniente dal cielo al momento del battesimo, attribuita a D-o com’è possibile leggere dal Sal. 2,7 in cui si dice: “Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato.” In quanto adottato da D-o a lui venne affidato dunque il compito di immolarsi per i peccati altrui e in seguito a quanto fatto, venne resuscitato dai morti e condotto alla destra di D-o. Altri cristiani del II-III sec. abbracciavano invece una linea di pensiero diametralmente opposta alla prima. Si trattava dei cosiddetti "docetisti", da dokeo, greco, che significa apparire, sembrare. Secondo il loro punto di vista, Gesù sarebbe solo sembrato agli uomini del suo tempo fatto di carne e sangue, nonché dotato di emozioni ed altri attributi umani ma non lo sarebbe stato realmente, in quanto di natura divina. Ritenevano pertanto che l’epiteto “figlio di Dio” fosse da prendersi alla lettera ma questo risultava alquanto inconciliabile col pensiero monoteista presumibilmente alla base del cristianesimo. Le correnti che però andavano per la maggiore, erano quelle che sostenevano la duplice natura, umana e divina, di Gesù Cristo. Tuttavia, come conciliare con concezioni monoteiste una simile situazione? Dio Padre, rappresenterebbe già di per sé una divinità, cui nella sostanza si affiancherebbe Suo Figlio. Dunque, come risolvere? Una delle prime posizioni fu quella che portò a riconoscere in Gesù D-o fattosi uomo, di modo da preservare l’unicità della divinità stessa. Questa corrente di pensiero (patripassianesimo, ossia il Padre che soffre) venne però giudicata eretica, in quanto contrastante con l’idea di D-o superiore a concezioni limitanti quali la sofferenza, la mortalità e la morte stessa. Come non bastasse, volendo confutare logicamente una simile tesi con gli strumenti a disposizione oggigiorno è sufficiente richiamare Gv. 17 in cui Gesù viene descritto raccolto in preghiera. Qualcuno, pregherebbe mai sé stesso? Fu Ario, vissuto nel IV sec. a prospettare una “soluzione” al problema ritenendo Gesù quale prima creazione di D-o avvenuta in un tempo indefinito, per mezzo della quale Dio avrebbe creato ogni cosa. Gesù creato prima di ogni altra cosa, si sarebbe successivamente incarnato e sarebbe morto per i peccati altrui ma successivamente sarebbe stato resuscitato e sarebbe asceso al cielo. Questa tesi però, poneva Gesù in posizione subordinata a D-o, non attribuendogli la medesima pienezza del Padre e venne da molti avversata. Tra questi oppositori, Atanasio sosteneva che Gesù fosse fatto della stessa sostanza del Padre. Homoiousios dunque per il primo, homoousios per il secondo.
    Perché una simile digressione? Semplicemente per dar riprova del fatto che già i primi cristiani riscontrassero non poca difficoltà nell’attribuire un significato univoco all’epiteto “figlio di Dio” se e quando riferito a Gesù, con conseguente ed ovvia difficoltà nell’inquadrarne la natura stessa, umana o divina. Come sarebbe stato dunque possibile riconoscerlo pacificamente quale il Messia da parte di tutte le nazioni del mondo se già le correnti cristiane erano in disaccordo circa la sua natura effettiva e il suo rapporto di figliolanza con D-o? Logicamente, chiunque pensi o sia a conoscenza di un qualcosa di diverso rispetto a quanto da me riportato, può pacificamente smentirmi o criticarmi ;) Shalom :)
     
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    Bereshit

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    “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.”

    Figlio di Dio e' un aggiunta....negli antichi mss non vi era questo termine

    Sul fatto che Gesu' sia esisistito,ormai tutti gli studiosi accertati come tali,e non quelli di serie b,affermano che sia esisitito....d'altronde chi avrebbe mai scritto tanto su un personaggio,tra l'altro di origine ebraica pensa tu, che ha cambiato il mondo occidentale in tal modo !!!!
     
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    “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.”
    iglio di Dio e' un aggiunta....negli antichi mss non vi era questo termine

    Interessante annotazione! sinceramente non ne ero a conoscenza :)

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    Sul fatto che Gesu' sia esisistito,ormai tutti gli studiosi accertati come tali,e non quelli di serie b,affermano che sia esisitito....d'altronde chi avrebbe mai scritto tanto su un personaggio,tra l'altro di origine ebraica pensa tu, che ha cambiato il mondo occidentale in tal modo !!!!

    Volevo solo evitare di adentrarmi in una questione a mio giudizio oltremodo spinosa. Infatti non ho messo in discussione nè l'uno, nè l'altro punto di vista. Confermo comunque che diversi testi letti accreditano l'effettiva storicità del personaggio ;)

    Shalom
     
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    Bereshit

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    Molti parlano e scrivono idiozie sull'esistenza di Gesu' il Nazareno, ma questo è poco per mettere in dubbio anche solo per un secondo l'esistenza di un uomo su cui in pochi anni si sono scritti FIUMI di inchiostro in un'epoca in cui leggere o scrivere non era così facile come oggi.
     
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    CITAZIONE (Bereshit @ 26/6/2014, 20:07) 
    scritti FIUMI di inchiostro

    Oddio, per quello anche sui cerchi di grano ne abbiamo di persone che ci si sbattono parecchio, ad ogni latitudine... o per delle ferite sui dorsi delle mani di qualcuno...
     
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    CITAZIONE (sapremo @ 28/6/2014, 01:33) 
    CITAZIONE (Bereshit @ 26/6/2014, 20:07) 
    scritti FIUMI di inchiostro

    Oddio, per quello anche sui cerchi di grano ne abbiamo di persone che ci si sbattono parecchio, ad ogni latitudine... o per delle ferite sui dorsi delle mani di qualcuno...

    Che paragone assurdo.......2000 anni di esegesi e interpretazioni evangeliche paragonate a 30 anni di cerchi sul grano ...mah....a volte si parla tanto per parlare :unsure: :unsure: :unsure:
     
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    CITAZIONE (Bereshit @ 28/6/2014, 18:33) 
    CITAZIONE (sapremo @ 28/6/2014, 01:33) 
    Oddio, per quello anche sui cerchi di grano ne abbiamo di persone che ci si sbattono parecchio, ad ogni latitudine... o per delle ferite sui dorsi delle mani di qualcuno...

    Che paragone assurdo.......2000 anni di esegesi e interpretazioni evangeliche paragonate a 30 anni di cerchi sul grano ...mah....a volte si parla tanto per parlare :unsure: :unsure: :unsure:

    Ma a te, che non so per quale meccanismo reputi fattore discriminante la durata, ti è mai venuto il dubbio, che più tempo ci si sta su una cosa e meno reale significa che sia?

    Si cerca di trovare un rospo con le ali dato che ogni tanto saltella.
    Hai voglia!
    Ah, ah, ah :D :D :D

    PS:
    sul serio, non guardare la durata, cioè la forma, ma il contenuto, perchè se per 2000 anni si sono incontrati intorno a tavoli, ma poi hanno giocato a scopetta...
    E il tempo che passa, in ogno caso, ripeto, è una diminutio non una amplificatio (ma hanno giocato a scopetta, per cui non c'è problema, non dobbiamo scervellarci a riguardo, nè io nè te).



    Edited by sapremo - 28/6/2014, 22:57
     
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  12. amadeus3bis
     
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    CITAZIONE (Misaki28 @ 18/6/2014, 13:58) 
    SALVE. QUALCUNO MI PUO' AIUTARE A CAPIRE IL SIGNIFICATO DELL'ESPRESSIONE 'FIGLIO DI DIO' NELL'ANTICO TESTAMENTO E PER GLI EBREI DEL I SEC DELL'ERA VOLGARE?
    UN CRISTIANO MI HA DETTO DI AVERE STUDIATO PER UN ESAME ALL'UNIVERSITA' CHE QUESTA ESPRESSIONE POTEVA USARLA SOLO CHI DAVVERO LO ERA E CHE AGLI ALTRI ERA PROIBITO.
    IO HO DEI DUBBI A RIGUARDO ANCHE PERCHE SE COSI FOSSE DAVVERO GESU' SAREBBE STATO RICONOSCIUTO COME IL MESSIA DA TUTTE LE NAZIONI DELLA TERRA.
    GRAZIE PER L'AIUTO CHE MI DARETE
    MISAKI

    Una riflessione.. sul titolo " figlio di D-o " ( e non solo ).

    Perchè mai Saulo di Tarso ha espressamente usato, in modo cosi' " tamburaggiante "", diversi titoli presenti
    da secoli nel giudaismo e attribuirli ( ma con un significato diverso ) al ( suo ) Messia /Cristo Spirituale?.

    Una spiegazione potrebbe essere quella di annunciare, in modo chiaro ed inequivocabile, la sublime "" funzione del Nuovo Signore.""
    Infatti per Saulo " quella " venuta avrebbe permesso all' uomo - condannato alla perenne schiavitu' ed incapace di liberarsi
    con le sue proprie forze - di potersi: riconciliare, riscattare, liberare, redimere, giustificare e infine .. salvare.

    Da qui i vari titoli: figlio di D-o - Signore - Messia/Cristo Spirituale - Pastore - Sommo sacerdote - Unico mediatore - Ultimo Adamo -
    Padre della gloria - nostra Pasqua - Termine della Legge - immagine del D-o invisibile - Redentore - Salvatore ...


    Per dare piu' credibilita' alla sua dottrina-- Saulo fa intendere nientemeno che D-o lo " avrebbe" individuato fin da quando era nel grembo
    materno per " sceglierlo " come il prediletto apostolo, al quale Gli avrebbe rivelato il mistero dei misteri .. tenuto occulto fin dai
    tempi piu' remoti : l' esistenza di Suo " figlio " e poterlo annunciare a tutte le genti! ( almeno questa è la sua motivazione ).

    Come è da intendere " quel " figlio?

    Tutta l' umanita' era figlio di D-o.. e fra tutti i popoli " solo " uno era stato prescelto come Sua proprieta'.. a cui affidare la
    sublime missione di divulgare al mondo intero la Sua Unita' / Unicita' - tanto da chiamarlo: Mio popolo Primogenito!

    Saulo di Tarso non poteva non sapere questa ovvieta'.
    Si rimane perplessi e sbigottiti quando si legge: egli ( il suo Messia/Cristo Spirituale ) è l' immagine del D-o invisibile,
    il " Primogenito " di ogni creatura ( Col. 1,15 ) - Che validita' quindi con l' affermazione divina presente nel II Libro di
    Esodo 4,22 = Allora tu ( Mose' ) dirai al Faraone: Cosi' dice il Signore: Israele ( il popolo ) è Mio figlio, il Mio figlio
    "" Primogenito "" ... eccc.. -
    Per rimarcare questa " specificita' " vien ripetuto " ancora ( se mai se ne fosse bisogno ) :
    ES. 5,1 - 7,16 - 7,26 - 8,16 - 9,1 - 9,13 - 10,3 - eccc...cc

    ( e non menziono di proposito i Salmi ..)
    Pertanto il Gesu' terreno era si figlio Primogenito in quanto appartenente al popolo di Sua esclusiva proprieta' ( cosi' come " tutti "
    discendenti di Abramo ) - ma per Saulo questo non bastava.

    Epuure non sapeva che quella sua stravagante tesi era inconcepibile con il giudaismo?

    Quel "figlio " come andava interpretato? In senso fisico? ( bestemmia solo a pensarlo ) oppure nel senso di " elezione " - di comunione di
    trono? Quale altro significato??

    Da osservare che il contenuto di " tutto " il suo annuncio veniva fatto oralmente ( quindi nulla si sa di cosa egli ha effettivamente annunciato )
    - Le lettere altro non sono che " risposte " a domande che i devoti delle comunita' da lui fondate gli rivolgevano .. queste abbiamo e nulla piu'.

    Le poche testimonianze " orali " sono in Atti cap. 13 e cap. 17 ( con la magra figura .. riguardo alla prospettiva della " resurrezione " 17,32 ).

    Questo specifico titolo compare in quasi tutte le lettere ( Rm. 1,4 - 5,10 - 8,29 - Gal. 1,16 - 4,4 -- 2 Cor. 1,19 - 1 Tess. 1,10 Coloss. 1,13/15 ecc...)

    Ben piu' impressionante è invece il titolo : Messia/Cristo... che compare per ben piu' di 300 (!) volte - ma siamo fuori tema.

    Povero Gesu' ( ammesso e concesso della sua storicita'.. ) gli hanno dato titoli che mai si attribui' - proprio lui devoto e fedele alla
    Torah.. e che recitava l' atto di fede per eccellenza dell' ebraismo: Shema Israel .. Adonai ECHAD.


    Questa affermazione " potrebbe " essere stata espressa da un agnostico / ateo / dubbioso .. ma, sorprendentemente, da un uomo di chiesa, un credente
    " di parte " - R. Penna : docente ordinario del N.T. presso la pontificia universita' Lateranense
    Nel suoi libri 1 ) Dna del cristianesimo - ediz. S.Paolo
    2 ) Paolo - scriba di Gesu' - ediz. Dehoniana
    3 ) Paolo di Tarso - un cristianesimo possibile - ediz. S.Paolo

    Egli riporta ( trascrivo ): Gesu' non si dichiara - mai - nè come maestro nè come profeta nè come Messia nè come figlio di D-o (!)
    nè come figlio dell' uomo.
    Egli piu' che una dottrina ha insegnato un modo di vivere! - Una tomba, come tutti gli uomini, sigillo' la sua vita terrena.

    R. Penna .. non è la verita' - tuttavia detto da uno studioso " di parte " lascia piu' che perplessi.
     
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  13. Fabio Sc Cavallo
     
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    Salve , potrei avere del materiale piu' dettagliato per capire cosa scrive Mauro Biglino nei suoi libri ? ps voglio capire la verità .
     
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    אריאל פינטור

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    Devi comprare i suoi libri

    PS
    Non credo che capirai "la verità" :D :D
     
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  15. Fabio Sc Cavallo
     
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    :huh: Ma se mette le foto taroccate , vorrei solo capire che cosa usa per tradurre e come posso rispondere , io nn sono un traduttore . Ma di certo non mi lascio fregare da nessuno . Pagina 184 foto false del suo libro il dio alieno della bibbia .

    Sopratutto se ci sono foto false ? pag 184 il dio alieno della bibbia . Ancient museum
     
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19 replies since 18/6/2014, 12:58   925 views
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