Vitello d'Oro, meglio detto Hathor

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  1. Goj±
     
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    Nel libro dell'Esodo, dopo che Mosè riceve i comandamenti da D. sul monte Sinai, viene raccontata la vicenda del Vitello d'Oro. Infatti mentre Mosè era in comunione con D. il suo popolo non vedendolo tornare fonde molti oggetti preziosi e da questi crea la statua di un Vitello d'Oro da venerare.
    questo è un episodio spesso utilizzato per dimostrare quanto gli uomini siano inclini all'idolatria di meri oggetti e per rafforzare il culto iconoclasta e iconofobico, D. quindi non è rappresentabile.

    Io però mi sono domandato: questo vitello era un mero oggetto a cui erano attribuiti strani poteri oppure era un vero e proprio simulacro di una divinità?

    Ho dunque analizzato il periodo di permanenza del popolo Ebraico in terra Egiziana e ho notato che inizialmente essi non erano affatto assoggettati come schiavi al potere del faraone, grazie all'intercessione del viceré Giuseppe, Figlio di Giacobbe. Successivamente però furono ghettizzati e il Faraone aveva paura della crescita incontrollata di questa popolazione in seno ai suoi territori.
    Ecco, ho pensato che magari in questo periodo, dove non erano ancora state consegnate le leggi a Mosè e dove non si era ancora sviluppata una vera e propria cultura ebraica (che era presente in embrione), il Popolo di D. possa aver contaminato le sue credenze con quelle molto più antiche dell'antico Egitto.

    Il Vitello d'Oro dunque non sarebbe che la rappresentazione della Dea Hathor, una dea antichissima, generatrice di vita e compagna nell'oltretomba. Gli Israeliti secondo questa ipotesi avrebbero unito al culto di **** anche quello delle popolazioni egizie e quando Mosè scompare per un certo periodo sembra ovvio al suo popolo di tornare a venerare quelle divinità che avevano venerato (o rispettato) in Egitto.
    Il peccato dunque non sarebbe quello dell'idolatria di un oggetto ma di aver messo in dubbio l'unicità di D. venerandone altri.

    Cosa ne pensate? Tale ipotesi è confermata dai miei studi che mi hanno portato a cercare raffigurazioni della dea Hator che spesso viene raffigurata appunto come un Vitello.

    allego alcune foto

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    Certo un vitello d'oro poteva essere certamente riferito a quella che è una delle principali divinità del pantheon egizio. Chiaramente gli israeliti avevano vissuto in Egitto per secoli e pur conservando una memoria del D-o dei loro antenati, avevano preso confidenza con le divinità locali. Nel momento in cui la divinità invisibile che li aveva accompagnati fuori dall'Egitto sembrava disinteressarsi a loro, hanno pensato di rivolgersi ad un'altra divinità. Nel quadro di una mentalità politeista, se un nume non basta si cerca di averne qualcun altro a supporto.
    Per loro era normale, per Mosé ovviamente no, e neppure per noi che siamo nati e cresciuti in un contesto monoteista.
    Tu hai individuato un duplice elemento negativo nel vitello d'oro, il fatto di per sé che fosse un idolo, ed il fatto che fosse la testimonianza di una mentalità politeista. Io ne individuo, volendo, pure un terzo: questa Hathor è una divinità femminile.
    In tutta la scrittura si trovano tracce di una particolare attenzione al mondo femminile:
    - Giacobbe è superiore a Esaù perché avendo sposato donne appartenenti al suo clan familiare è rimasto puro, mentre Esaù, che aveva sposato donne cananee, no; cruciale nella loro vicenda è la madre Rebecca, è lei che invia Giacobbe dal fratello Labano a prendere moglie, ed è sempre lei che lo aiuta a ricevere la benedizione da primogenito.
    - Durante la conquista della terra promessa, gli israeliti vengono invitati a sterminare le donne cananee e non prenderle per mogli;
    - Salomone, sovrano saggio ed eccezionale, conclude la sua vita compromettendosi con culti stranieri importati dalle numerose mogli, ed anche a questo viene imputata la decadenza del regno nei secoli successivi;
    - La stessa impostazione per la quale "si è ebrei se figli di madre ebrea" mi sembra coerente verso questa spiccata attenzione.

    Evidentemente il maggiore pericolo, ai tempi di Mosé e nel periodo successivo, era che culti di tipo femminile-agrario (si veda per esempio che anche Demetra, dea greca della fertilità) persistessero nell'intimità delle case, malgrado fossero ufficialmente banditi dalla presenza di un culto ufficiale monoteista. Il vitello d'oro che rappresenta Hathor è proprio l'antesignano di tutti questi pericoli.
     
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    Interessante, però chiede agli amici di lingua ebraica, ed anche a Barionu se mi legge, se si possa identificare il vitello con una mucca. Qual'è esattamente la traduzione per "vitello d'oro"?
    Se è questa allora un vitello può essere considerato una mucca?
     
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  4. Goj±
     
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    Infatti anch'io ho notato che la cultura proto-Israelita ha una forte avversione nei confronti della figura femminile, cosa alquanto particolare poiché la maggior parte delle culture che li circondavano avevano culti molto legati a figure femminili.

    Potrei persino azzardare un ipotesi visto che hai stuzzicato la mia immaginazione. Noi sappiamo che in tempi lontani per gli Ebrei D. aveva una compagna, una parte femminile che con il tempo ha ricevuto una sorta di damnatio memoriae se si vuol pensare in maniera puramente storicistica oppure una confutazione a seguito delle rivelazione di **** al popolo eletto se la vogliamo vedere in chiave religiosa.
    L'ipotesi potrebbe essere che gli Israeliti tramite il culto del Vitello-Hathor fossero tornati alla venerazione di una Dea-madre assimilabile a Gea.
    Infatti non è possibile che si fossero dati completamente ad un altra cultura, forse avevano identificato in Hator questo archetipo di compagna di ****.

    A me non pare troppo azzardata come teoria, concordi?

    P.s. Un po' come fecero per la dea Ishtar babilonese poi assimilata nel culto come Lilith. Alla fine non erano così talebani come la tradizione li vuol far passare questi Israeliti.

    CITAZIONE (Pier Tulip @ 26/10/2016, 12:10) 
    Interessante, però chiede agli amici di lingua ebraica, ed anche a Barionu se mi legge, se si possa identificare il vitello con una mucca. Qual'è esattamente la traduzione per "vitello d'oro"?
    Se è questa allora un vitello può essere considerato una mucca?

    In realtà non è proprio una mucca la dea Hator se vedi quando prende le sembianze animalesche ha anche i genitali maschili. Comunque anche io sarei curioso di sapere quale potrebbe essere il termine da cui traduciamo vitello, aspettiamo che qualche savio ci istruisca.
     
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    Discorso interessante .Vi dico cos ho capito io fin ora.
    Per gli israeliti d.o è molto fisico visibile parlante che ora non si vede e non parla più , i loro antenati ritengono di averci parlato ,camminato insieme.
    E per noi cristiani invece l idea ellenistica di u D.io invisibile spirituale.
    La torah non solo una legge ma la chiave del mondo in mano.
    Quindi in questa logica secondo me va visto il peccAto cioè da un D.io fisico che ti veste ti manda cibo che ti dà uno strumento per gestire la realtà ecc tu ti fai un idolo che rappresenta un d.o finto inesistente o nella migliore delle ipotesi spirituale?giammai.
    Questo perLtro solleva una serie di ragionMenti, ovvero tu vedi di.o vedi cosa fa eccetera è poi cadi nella idolatria finta e dopo due giorni adori un mucchio d oro levigato? Sarebbero dei malati di mente.
    Secondo me il confronto non è fra Di.o spirituale e mucchio di oro ma fra di.o fisico e mucchio di oro ,o almeno pare la pensassero così.
    Però se si fanno un idolo vuol dire che non tutti la pensavano così.
    E un discorso complesso :-)
     
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  6. Goj±
     
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    CITAZIONE (leviticus @ 27/10/2016, 00:54) 
    Secondo me il confronto non è fra D.o spirituale e mucchio di oro ma fra di.o fisico e mucchio di oro ,o almeno pare la pensassero così.
    Però se si fanno un idolo vuol dire che non tutti la pensavano così.
    E un discorso complesso :-)

    Interessante argomento, in questa logica potrebbe essere allora rappresentata non la controversia D. Vs idolatria ma D. Fisico vs Theos Spirituale...
    Anche se non mi convince troppo, smentiscimi se sbaglio, perché D. non è ineffabile per gli Israeliti? Cioè sì, parla, si mostra tramite gli angeli, si palesa nel cespuglio ardente o nella nuvola o nel turbine o nel vulcano però non mi sembra così fisico come potevano essere gli Dei greci o dei Filistei.
    Inoltre non dice a Mosè "IO SONO" esattamente come fosse il logos filosofico a principio dello studio ontologico?
    Magari qualcuno di fede ebraica ci può aiutare
    Pax tecum
     
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    Avevo letto che la traduzione letterale sarebbe "vitello di fusione", é corretto?
     
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    CITAZIONE (Marvin il marziano @ 26/10/2016, 11:56) 
    Nel quadro di una mentalità politeista, se un nume non basta si cerca di averne qualcun altro a supporto.
    Per loro era normale, per Mosé ovviamente no, e neppure per noi che siamo nati e cresciuti in un contesto monoteista.

    Quindi il ventaglio di venerazione dei santi cattolici diffuso in ogni contesto culturale lo definiamo genuina dedizione all'operato di persone umane e non una surroga revisionata del politeismo del passato?
     
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    Vitello " עגל הזהב " se vocalizzato "eghel hazahav " può significare "vitello d'oro".
    Se invece si vocalizza "igul hazahav" significa "disco-cerchio d'oro", cioè "sole"

    Traete voi le conclusioni, restando più sul testo e su considerazioni linguistiche che su altro

    Edited by Negev - 27/10/2016, 10:49
     
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  10. Goj±
     
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    CITAZIONE (Negev @ 27/10/2016, 09:59) 
    Vitello " עגל הזהב " se vocalizzato "eghel hazahav " può significare "vitello d'oro".
    Se invece si vocalizza "igul hazahav" significa "disco-cerchio d'oro", cioè "sole"

    @Negev grazie della preziosa precisazione!
    La lettura del disco d'oro mi fa quindi pensare...
    Se infatti prendiamo come reali le dotazioni bibliche possiamo affermare per certo che l'Esodo sia avvenuto sotto il regno di Ramesse II, un centinaio di anni dopo il controverso regno monoteista di Akhenaton o meglio conosciuto come Amenofi VI.

    Durante il regno di Amenofi si cercò di creare un monoteismo sulla figura del sole, distruggendo i templi ritenuti pagani dedicati ad altri dei. La casta sacerdotale però alla morte del sovrano riprese potere e ricostruì letteralmente il politeismo egiziano, perseguitando gli adepti della fede monoteista (potrebbe essere qui il momento in cui gli ebrei semisero di essere ben accetti, ma non mi azzardo a dirlo con certezza).

    Dunque potrebbe essere che tra il popolo eletto che fuggiva dall'Egitto ci fossero degli "infiltrati": i superstiti egiziani di quel monoteismo solare, che ormai vivevano segregati assieme agli Israeliti e fuggirono assieme a loro, creando quella moltitudine.

    Quindi una volta nel deserto e scomparso Mosè questa minoranza (o maggioranza chissà) tornò al suo culto palesemente (e magari gli Israeliti più puri neanche si macchiarono del peccato di idolatria rimanendo fedeli).
    Dunque Mosè quando torna vede che la parte di popolo egizia è tornato ai vecchi culti solari monoteistici solari influenzando anche il popolo eletto.

    Che ne pensate? Potrebbe anche essere che costoro si fecero anche circoncidere in Egitto e vivessero come veri e propri Israeliti fondendo il loro monoteismo solare a quello di haShem. In quel periodo dopotutto bastava circoncidersi e fare pochi altri atti per essere considerato Israelita.

    Nel caso in cui invece ciò non fosse, il disco d'oro è la rappresentazione di Hator in forma umana. Quindi si ritorna ad discorso di prima della dea generatrice che ancora dobbiamo approfondire.

    Davvero molto interessante
     
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    Cercando maggiori informazioni sono capitato "dall'altra parte". Intendo dall'altra parte della discendenza di Abramo. Nel Corano è presente una sura intitolata "La Giovenca" che accenna alla storia dell'idolo nel deserto. Il racconto islamico si differenzia da quello biblico per un particolare, il ruolo di Aronne.
    Secondo il racconto biblico, fu Aronne a raccogliere l'oro degli israeliti ed a realizzare l'idolo.
    Secondo il racconto islamico invece, a realizzare l'idolo fu un altro personaggio, un certo Samiri, che dopo aver realizzato l'idolo ingannò anche il popolo sostenendo che aveva muggito.
    Aronne invece avrebbe cercato di dissuadere il popolo dall'idea sbagliata, ma sarebbe rimasto inascoltato. Pertanto, secondo il Corano, Mosè non avrebbe rimproverato Aronne per aver realizzato l'idolo, ma semplicemente per non essere salito sul Sinai a chiamarlo.
    Quanto a quel Samiri, sembra che potrebbe essere la stessa persona di quello Zimri della tribù di Simeone che qualche anno dopo, quando il popolo era accampato nei pressi di Moab (ed era caduto di nuovo nell'idolatria, abbracciando il culto di Baal-Peor) fu ucciso dal nipote di Aronne mentre era appartato in una tenda con una donna madianita.
    Ancora in quest'ultimo episodio, troviamo gli stessi elementi dell'episodio del vitello d'oro:
    - un culto legato al concetto di fertilità;
    - le donne straniere come corruttrici: in questo caso sono le donne moabite ad aver corrotto gli israeliti e la donna uccisa insieme a Zimri è una madianita.

    Ora, dopo aver letto la versione islamica, io vorrei porre delle domande dirette ai nostri competenti consulenti ebraici, a proposito della figura di Aronne:
    1) Aronne realizzò il vitello d'oro, eppure non venne messo a morte come gli altri israeliti che avevano peccato: al contrario, il suo pentimento fu accettato ed in seguito ebbe l'onore di realizzare l'Arca dell'Alleanza. Come mai? Il concetto di pentimento e perdono esiste fin da allora?
    2) Come mai gli islamici ritengono che non sia stato lui a realizzare l'idolo? Possono aver attinto a fonti diverse dello stesso racconto? Altrimenti potrebbe essere semplicemente una loro "correzione" per ragioni di dottrina, tuttavia non saprei a cosa poteva servire loro questo genere di correzione.
    3) Non è singolare che Aronne, patriarca dei leviti, sia descritto in maniera più edificante nel Corano che nella Bibbia? Come viene descritta la figura di Aronne nelle altre scritture ebraiche?

    Edited by Marvin il marziano - 27/10/2016, 11:22
     
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    si il fatto che il d.o ebraico sia o sarebbe o sarebbe stato piu fisico addirittura più del vitello farebbe apparire ancora più pazza la fazione del vitello.
    di contro se diciamo d.o ebraico spirituale non siamo fedeli al contesto non esisteva all epoca.poi ce anche come dicevate il contesto politeistico che con la logica uno vale l altro spiegherebbe il tutto.
    poi ce anche chi sostiene che queste divinita erano tutti alieni o umani di civiltà antidiluviane più evoluti o comunque ti pari livello.
    si ok negev rimaniamo al testo.si sono fatti un vitello o un disco d oro e li fermiamoci l at altro non dice .

    PS sarebbe importante oltre al vitello chiarire chi lo h fatto.cioè dal testo e chiaro che il gruppo classificato dalla vulgata come ebrei e composto di vari gruppi.almeno due con idee diverse questo dal testo Anche con le mie infime conoscenze e chiaro ecco magari negev può anche meglio tradurci chi ha fatto.vitello-disco e contro chi altro nel raggruppamento uscito da Egitto.

    Edited by leviticus - 27/10/2016, 11:27
     
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    CITAZIONE (Goj± @ 27/10/2016, 11:11) 
    CITAZIONE (Negev @ 27/10/2016, 09:59) 
    Vitello " עגל הזהב " se vocalizzato "eghel hazahav " può significare "vitello d'oro".
    Se invece si vocalizza "igul hazahav" significa "disco-cerchio d'oro", cioè "sole"

    @Negev grazie della preziosa precisazione!
    La lettura del disco d'oro mi fa quindi pensare...
    Se infatti prendiamo come reali le dotazioni bibliche possiamo affermare per certo che l'Esodo sia avvenuto sotto il regno di Ramesse II, un centinaio di anni dopo il controverso regno monoteista di Akhenaton o meglio conosciuto come Amenofi VI.

    Durante il regno di Amenofi si cercò di creare un monoteismo sulla figura del sole, distruggendo i templi ritenuti pagani dedicati ad altri dei. La casta sacerdotale però alla morte del sovrano riprese potere e ricostruì letteralmente il politeismo egiziano, perseguitando gli adepti della fede monoteista (potrebbe essere qui il momento in cui gli ebrei semisero di essere ben accetti, ma non mi azzardo a dirlo con certezza).

    Dunque potrebbe essere che tra il popolo eletto che fuggiva dall'Egitto ci fossero degli "infiltrati": i superstiti egiziani di quel monoteismo solare, che ormai vivevano segregati assieme agli Israeliti e fuggirono assieme a loro, creando quella moltitudine.

    Quindi una volta nel deserto e scomparso Mosè questa minoranza (o maggioranza chissà) tornò al suo culto palesemente (e magari gli Israeliti più puri neanche si macchiarono del peccato di idolatria rimanendo fedeli).
    Dunque Mosè quando torna vede che la parte di popolo egizia è tornato ai vecchi culti solari monoteistici solari influenzando anche il popolo eletto.

    Che ne pensate? Potrebbe anche essere che costoro si fecero anche circoncidere in Egitto e vivessero come veri e propri Israeliti fondendo il loro monoteismo solare a quello di haShem. In quel periodo dopotutto bastava circoncidersi e fare pochi altri atti per essere considerato Israelita.

    Nel caso in cui invece ciò non fosse, il disco d'oro è la rappresentazione di Hator in forma umana. Quindi si ritorna ad discorso di prima della dea generatrice che ancora dobbiamo approfondire.

    Davvero molto interessante

    E' possibile che la deriva idolatrica fosse verso il culto del sole, proprio per le ragioni che hai precisato. Non sarei così indulgente: gli ebrei non hanno difficoltà ad ammettere quanto le punizioni e le sventure siano state le conseguenze delle derive idolatriche e non credo che si trattasse di pochi infiltrati, ma di una buona parte del popolo.
     
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  14. Goj±
     
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    CITAZIONE (tramadol @ 27/10/2016, 09:05) 
    Quindi il ventaglio di venerazione dei santi cattolici diffuso in ogni contesto culturale lo definiamo genuina dedizione all'operato di persone umane e non una surroga revisionata del politeismo del passato?

    So che spesso il culto dei santi è visto come politeismo e probabilmente nelle persone più ignoranti e poco educate alla sana dottrina (che sono molte nella chiesa) lo è .
    Però la dottrina dei dotti e di coloro che la comprendono bene parte da due presupposti:
    1) immortalità dell'anima
    2)esistenza di un paradiso
    Prendendo per veri questi due presupposti per opera di fede alla morte di uomo buono dunque si è quasi sicuri se non certi che sia in grazia di Dio e che possa interloquire con lui quasi come fosse un angelo delle più alte schiere. Per questo motivo il processo di santificazione richiede un lungo periodo di studio accurato (ciò non toglie che nel passato come ora si siano fatti santi personaggi alquanto discutibili).
    Considerando ciò quindi chi conosce la sana dottrina si rivolge al santo per INTERCEDERE cioè portare la sua preghiera al Signore, infatti il santo nel paradiso pregherebbe il Signore.
    Dopotutto ci si rivolge al santo dicendo "intercedi per la mia preghiera", e parlando del regno dei cieli per farvi accedere i defunti si dice "Ricòrdati dei nostri fratelli,
    che si sono addormentati nella speranza della risurrezione,
    e di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza: ammettili a godere la luce del tuo volto.
    Di noi tutti abbi misericordia:
    donaci di aver parte alla vita eterna,
    insieme con la beata Maria,
    Vergine e Madre di Dio,
    con gli apostoli e tutti i santi,
    che in ogni tempo ti furono graditi:
    e in Gesù Cristo tuo Figlio
    canteremo la tua gloria."
    Infatti il culto degli angeli fu abolito a causa del pericolo di cadere nell'idolatria e sostitiuto per loro da quello dei santi. Infatti gli angeli riconosciuti divennero santi per chiedere la loro intercessione e la loro preghiera verso il Signore, es. San Michele arcangelo.

    Quindi nessun politeismo, sono le masse a fraintendere.
    Pax tecum

    Edited by Goj± - 27/10/2016, 11:41
     
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    CITAZIONE (Marvin il marziano @ 27/10/2016, 11:20) 
    Cercando maggiori informazioni sono capitato "dall'altra parte". Intendo dall'altra parte della discendenza di Abramo. Nel Corano è presente una sura intitolata "La Giovenca" che accenna alla storia dell'idolo nel deserto. Il racconto islamico si differenzia da quello biblico per un particolare, il ruolo di Aronne.
    Secondo il racconto biblico, fu Aronne a raccogliere l'oro degli israeliti ed a realizzare l'idolo.
    Secondo il racconto islamico invece, a realizzare l'idolo fu un altro personaggio, un certo Samiri, che dopo aver realizzato l'idolo ingannò anche il popolo sostenendo che aveva muggito.
    Aronne invece avrebbe cercato di dissuadere il popolo dall'idea sbagliata, ma sarebbe rimasto inascoltato. Pertanto, secondo il Corano, Mosè non avrebbe rimproverato Aronne per aver realizzato l'idolo, ma semplicemente per non essere salito sul Sinai a chiamarlo.
    Quanto a quel Samiri, sembra che potrebbe essere la stessa persona di quello Zimri della tribù di Simeone che qualche anno dopo, quando il popolo era accampato nei pressi di Moab (ed era caduto di nuovo nell'idolatria, abbracciando il culto di Baal-Peor) fu ucciso dal nipote di Aronne mentre era appartato in una tenda con una donna madianita.
    Ancora in quest'ultimo episodio, troviamo gli stessi elementi dell'episodio del vitello d'oro:
    - un culto legato al concetto di fertilità;
    - le donne straniere come corruttrici: in questo caso sono le donne moabite ad aver corrotto gli israeliti e la donna uccisa insieme a Zimri è una madianita.

    Ora, dopo aver letto la versione islamica, io vorrei porre delle domande dirette ai nostri competenti consulenti ebraici, a proposito della figura di Aronne:
    1) Aronne realizzò il vitello d'oro, eppure non venne messo a morte come gli altri israeliti che avevano peccato: al contrario, il suo pentimento fu accettato ed in seguito ebbe l'onore di realizzare l'Arca dell'Alleanza. Come mai? Il concetto di pentimento e perdono esiste fin da allora?
    2) Come mai gli islamici ritengono che non sia stato lui a realizzare l'idolo? Possono aver attinto a fonti diverse dello stesso racconto? Altrimenti potrebbe essere semplicemente una loro "correzione" per ragioni di dottrina, tuttavia non saprei a cosa poteva servire loro questo genere di correzione.
    3) Non è singolare che Aronne, patriarca dei leviti, sia descritto in maniera più edificante nel Corano che nella Bibbia? Come viene descritta la figura di Aronne nelle altre scritture ebraiche?

    nella tradizione orale si afferma che Aaron tentò con tutti i mezzi di impedire la realizzazione dell'idolo ed infatti i Leviti (cioè la tribù di Moshèh e Aaron), furono poi coloro che non parteciparono e ai quali fu dato l'ordine di compiere poi l'epurazione.
    Non conosco la tradizione islamica.
    Per quanto riguarda il perdono e il pentimento, esistevano ma occorre precisare che era espiabile solo il peccato involontario. Il peccato volontario di idolatria non può essere perdonato in una legislazione il cui scopo è, innanzi tutto educativo, particolarmente se si tratta di una massa di individui, senza ancora una identità di popolo (Gli ebrei diventano Popolo dopo aver ricevuto la Torah al Sinai), che uscivano da 400 anni di schiavitù, di assimilazione a popoli idolatrici, che aveva completamente dimenticato Chi fosse il Legislatore di Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe, che non praticava più la circoncisione (segno del Patto, tant'è che la Torah racconta della circoncisione di Ghersom, figlio di Moshèh)) e che a ogni difficoltà protestavano, rimpiangendo l'Egitto e non tenendo in nessun conto le opere prodigiose di cui erano stati testimoni in massa.

    CITAZIONE (leviticus @ 27/10/2016, 11:20) 
    si il fatto che il d.o ebraico sia o sarebbe o sarebbe stato piu fisico addirittura più del vitello farebbe apparire ancora più pazza la fazione del vitello.
    di contro se diciamo d.o ebraico spirituale non siamo fedeli al contesto non esisteva all epoca.poi ce anche come dicevate il contesto politeistico che con la logica uno vale l altro spiegherebbe il tutto.
    poi ce anche chi sostiene che queste divinita erano tutti alieni o umani di civiltà antidiluviane più evoluti o comunque ti pari livello.
    si ok negev rimaniamo al testo.si sono fatti un vitello o un disco d oro e li fermiamoci l at altro non dice .

    PS sarebbe importante oltre al vitello chiarire chi lo h fatto.cioè dal testo e chiaro che il gruppo classificato dalla vulgata come ebrei e composto di vari gruppi.almeno due con idee diverse questo dal testo Anche con le mie infime conoscenze e chiaro ecco magari negev può anche meglio tradurci chi ha fatto.vitello-disco e contro chi altro nel raggruppamento uscito da Egitto.

    In qualsiasi popolo ci sono partiti, fazioni e dissidenti: quando i due figli di Aaron vengono divorati dal fuoco, per aver acceso "un fuoco estraneo" vuol dire che si erano arrogati una funzione di leadership che metteva in completa discussione la leadership e l'autorità dei due unici capi: Moshèh e Aaron.
    Molte cose vanno guardate e considerate in senso politico e pratico, al di là della raffigurazione allegorica.
    l'assenza di Moshèh per lungo tempo, senza dare notizia, fece ritenere a molti che egli non sarebbe ritornato: un completa sfiducia nei riguardi dell'istituzione di comando costituita. Di conseguenza ritennero di tornare a vecchi costumi e di cavarsela da soli, come era stato nei secoli precedenti. Non così per i Leviti che di fatto, da quel momento sarebbero divenuti i custodi dell'arca (si intende la Legislazione, riassunta nelle due tavole). E Aaron e Moshèh erano appunto i due esponenti di spicco di questi
     
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