DANILO VALLA VS BIGLINO

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  1. Nimrod
     
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    Sono l'utente che scrive su eclisseforum con il nick Lugalbanda

    Negev ha ragione quando dice che su quel forum il livello di “conoscenza del Tanach è molto basso”, io stesso prima di analizzare alcune cose scritte da Biglino ho chiosato:

    «Di ebraico antico ne so veramente poco ma a quanto pare tanto basta per smontare gli artifici letterali di Biglino»

    Se Lei ha avuto o avrà modo di leggere quanto ho scritto constaterà che la mia analisi non verte tanto sulla parte filologica, trattata solo marginalmente, ma sul metodo con cui Biglino arriva a formulare le sue ipotesi. Facendo una strada diversa sono arrivato alle sue stesse conclusioni.

    Un esempio di "metodo" utilizzato da Biglino:

    «Nella traduzione [LXX] i Greci hanno mantenuto la stessa valenza per i due prefissi che invece in ebraico hanno significati decisamente diversi: nel testo biblico i due termini che indicano l'immagine e la somiglianza sono infatti preceduti da due prefissi ב (be) e כ (ki), che possiedono un significato diverso; e la diversità è di non poco conto:

    ב (be) infatti significa “con, per mezzo di...”.
    כ (ki) significa invece “come, secondo...”.

    E' quindi corretta la traduzione “ki-dmuté-nu” con il termine “katà omòiosin”, che significa appunto “secondo somiglianza”. Meno corretta appare la traduzione di “be-tsalmé-nu” con “katà eikòna” perché il prefisso ebraico non ha il significato di “secondo l'immagine” ma quello preciso di “con l'immagine” o per meglio dire:

    con – per mezzo di - quel quid materiale che contiene l'immagine

    Dunque, noi saremmo stati creati non “a immagine” degli Elohìm, ma “con quel qualcosa di materiale che contiene l'immagine” degli Elohìm. Una Bella e sostanziale differenza!

    Ecco l'elemento concreto, nuovo, sempre dimenticato dalle interpretazioni religiose tradizionali perché non compatibile con la dottrina che si intende diffondere e continuare a sostenere...» - Il libro che cambierà per sempre le vostre idee sulla Bibbia, ed. 2012, p. 48

    Da profano, la prima cosa che mi è balzato agli occhi è stata la parzialità con cui Biglino ha presentato l'argomento, sottacendo ad esempio con dei (…) gli altri significati dei termini ebraici, dando quindi al lettore la parvenza che quella sia la traduzione più logica da dare al verso Genesi 1,26.

    Barionu quando disquisisce che BE si può tradurre anche "con" affronta un falso problema.

    Adesso un paio di esempi su come Biglino usa le fonti:

    Primo esempio:

    «Il termine tselèm infatti indica non solo un quid di concreto e materiale ma contiene, nel significato originale della radice semitica, anche il concetto di “tagliato fuori da...”.
    Il Dizionario di ebraico e aramaico biblici “Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon” alla voce “tselèm” (צלם) riporta la seguente indicazione: «something cut out», “qualcosa di tagliato fuori”.
    La radice verbale צלם viene tradotta con «cut off», “tagliare via”.

    * Che cos'è che contiene l'immagine di qualcuno e che può essere “tagliato via, tagliato fuori, estratto”?
    Una sola risposta ci viene in mente: il DNA!» - Il libro che cambierà per sempre le vostre idee sulla Bibbia, p. 49

    Vediamo cosa dice veramente Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon:

    «צלם n.m. Ez. 16,17 image (something cut out, cf. פֶּסֶל, Nӧ 'Schnitzbild')»

    Per una corretta lettura della citazione vanno chiarite alcune cose:

    Cut out: il termine è stato tradotto da Biglino “tagliare fuori” però in inglese esso ha più il significato di “ritagliare”;

    פֶּסֶל: questo termine significa idolo, immagine, ma anche tagliare, tagliare nella forma, in senso più ampio potremo dire “tagliare nella forma di idolo un pezzo di legno”, “scolpire un idolo in pietra”;

    : questa abbreviazione sta ad indicare che le citazioni che seguono sono del orientalista tedesco Theodor Nöldeke.

    Passiamo ora alla traduzione:

    «צלם n.m. Ez. 16,17 immagine (qualcosa ritagliato, cf. פֶּסֶל Nöldeke 'immagine intagliata')»

    In base alla rilettura della fonte la domanda giusta da fare non è:

    Che cos'è che contiene l'immagine di qualcuno e che può essere “tagliato via, tagliato fuori, estratto”?

    ma:

    Cosa possiamo tagliare, ritagliare nella forma di un immagine?

    Secondo esempio:

    Riporto di seguito uno stralcio di intervista a Biglino presente nel suo stesso sito:

    «Domanda: Parliamo un attimo della questione ufologica legata alla Bibbia. Tu sostieni che dall’Arca dell’Alleanza alla Gloria di Dio, fino ai Cherubini, il linguaggio non faceva altro che riferirsi a dei velivoli appartenenti agli Elohim, alcuni addirittura, forse, privi di pilota. E’ possibile?

    Biglino: E’ possibile perché il testo descrive letteralmente e con una certa precisione ciò che facevano quelle macchine volanti e gli effetti prodotti dall’Arca dell’Alleanza. Quindi non solo la filologia ci è di aiuto ma l’intero contesto ci consente di capire di cosa si parla nei libri in cui sono presenti quegli oggetti: il kevod/ruàch che ti uccide se ti passa vicino; il frastuono assordante, le fiamme e l’alone che ne accompagnano il movimento. I cherubini che hanno sistemi di volo rumorosi e ruote concentriche che turbinano rapidamente emettendo fiamme; volano da soli o in abbinamento col kevod/ruàch; vengono guidati da una persona che ci sta seduta sopra come si sta a cavallo. L’Arca uccide chi la tocca senza le necessarie precauzioni; quando è “carica” viene trasportata stando a distanza dal popolo che la segue; serve per le comunicazioni radio… Insomma la tecnologia è ben presente nel testo biblico. Ci vuole una mente aperta per accettarlo ma l’evidenza pare proprio imporsi da sé nonostante ogni tentativo teologico di mascherarla con chiavi di lettura spiritualiste che però non spiegano la concretezza dei fenomeni descritti.»

    Da quello che dice Biglino, se nel frattempo non ha cambiato idea, il kevod/ruàch rappresenta un determinato tipo di oggetto volante, per dimostrare e avvalorare la sua visione del kevod/ruàch Biglino cita spesso Rashì:

    «Nel commentare il libro della Genesi, forniva un'immagine molto realistica del «Trono della Gloria di Yahweh», quando diceva che all'origine della creazione...stava sospeso nell'aria e aleggiava sulla superficie delle acque come una colomba sta sospesa sopra il suo nido, e rispondeva al suo comando.
    Insomma, anche per questo commentatore ebreo la “gloria” era un qualcosa di esterno a Dio, uno strumento di cui Dio si serviva per spostarsi comandandolo (non pare la descrizione del controllo di un oggetto volante?...)». - p. 98

    Dalla bibliografia del suo libro si deduce che egli ha preso la citazione dal Commento alla Genesi, ed. Marietti., vediamo cosa riporta esattamente il testo:

    «E l'alito di Dio aleggiava – Il trono della gloria stava nell'aria e aleggiava sopra la superficie delle acque per mezzo dell'alito della bocca del Santo, benedetto Egli sia, e del suo comando, come una colomba che aleggia sopra il nido. Acoveter in lingua locale» - p. 5

    Un altra traduzione come ho già postato precedentemente riporta il testo in questo modo:

    «[Questo si riferisce al] Trono di Gloria [che] si trovava nello spazio, librandosi sulla superficie delle acque mediante l'alito di D-o e il Suo comando, come una colomba si libra sopra il suo nido. Acoveter in francese antico.»

    Rashì afferma che la gloria di Dio aleggiava sulle acque mediante il suo ruah e il suo comando!

    Stando al gioco di Biglino dovremmo dire che un auto si muove tramite l'auto dell'autista e ai suoi comandi! Chiaramente sarebbe un affermazione assurda di cui Biglino ne era ben conscio e quindi ha ritenuto opportuno epurare la citazione di Rashì.

    Come la vogliamo chiamare questa cosa, una distrazione? Una cosuccia da niente? O che Biglino ha agito scientemente per poter far quadrare le sue mirabolanti ipotesi?

    Con Biglino tramite il suo sito e col nick Francesco ho cercato di iniziare con lui un confronto civile, purtroppo alle prime verifiche dei fatti egli mi ha invitato a continuare per la mia strada.

    Potrò non avere adeguate conoscenze ebraiche ma non mi mancano i mezzi per dimostrare che Biglino è solo un mistificatore, una persona che non ha scrupoli nel presentare reperti archeologici con specifiche totalmente inventate.

    P.s: non riesco a postare i link

    Edited by Nimrod - 10/4/2012, 15:05
     
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