sessualita

adulterio - sessualità - prostituzione

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  1. Maestro79
     
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    ragazzi purtroppo mi ripeto perché ancora non sono riuscito ad arrivare ad un dunque....io so che l’ halakha è un "qualcosa" che accumuna tutti gli ebrei e dunque non comprendo come sia possibile che ognuno dia un'interpretazione differente..ora, quello che vorrei capire, anche senza troppe spiegazioni, ma con un semplice SI o NO è:

    1)la sessualità fuori dal matrimonio è permessa oppure è considerata prostituzione quindi è vietata? che senso ha dire per gli ortodossi si, per gli altri no, per altri forse....ma la legge di D-O non è chiara in questo caso?

    2)l'adulterio intenso nel senso occidentale (tradimento) è vietato oppure no? qui ci sono molti pareri e francamente non comprendo...se tra i motivi di impurità vie è il rapporto con una persona sposata non credete che questo "adulterio occidentale" rientri tra i divieti? ovvero, chi (non sposato) viene con me (che sono sposato) commette impurità (e fin qui ci siamo), ma anche io che sono sposato! oppure è unilaterale? nel senso che fra uno sposato e l'altro non sposato commette impurità solo il non sposato perché va con uno sposato...e quello sposato non la commette perché va con uno non sposato?

    3)al di la delle risposte, esse valgono sia per la donna che per l'uomo? oppure nell'ambito sessuale/matrimoniale/prostitutivo la donna o l'uomo "godono" di diritti diversi?
     
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  2. Lea Sgarbi
     
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    Dipende cosa cerchi. Se vuoi sapere cosa proibisce la Bibbia allora questo non è il posto giusto. Devi rivolgerti ad un forum biblico cristiano perché qui non si stabiliscono regole religiose.

    In questo forum si può parlare di proibizioni e permissioni di genere legale perché così sono intese nell'ebraismo. La dottrina morale nell'ebraismo è separata dalla legalità. Se vedi ogni proibizione come religiosa hai sbagliato forum.
     
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  3. Maestro79
     
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    ciao Lea... scusa ma non capisco... io sono Cristiano e so cosa proibisce la Bibbia (nel senso Cristiano o comunque collegata al Vangelo)...volevo sapere il punto di vista Ebraico della stessa bibbia (Che è per noi il vecchio testamento)...so che l'ebraismo è più un "discorso" legale che religioso e a me è questo che interessa... che poi io le trasgressioni le chiami peccati è solo una questione di espressione, ma resta il fatto che la legge ebraica è stata data da D-O, non da un uomo, quindi PER ME rimane comunque un discorso religioso....a meno che esistano forum di religione ebraica che aggiungano "cose religiose" alla legge...questo ancora non lo so e francamente non lo ho capito...il discorso moralità separata dalla legalità è un altro arcano
     
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    Ci sono già aperti dei threads che hanno risposte a quanto hai chiesto :)
    cerca nel motore "atti impuri" e/o "adulterio"
    E prova anche su forum biblico :D

    guarda qui -> http://forumbiblico.forumfree.it/?t=18190139&st=45

    e qui -> http://forumbiblico.forumfree.it/?t=1002997&st=45

    CITAZIONE
    ma resta il fatto che la legge ebraica è stata data da D-O, non da un uomo, quindi PER ME rimane comunque un discorso religioso

    Fra cultura ebraica e religione ebraica e cristianesimo esistono differenza direi fondamentali, proprio nell'approccio mentale di base.
    Questa risposta di Abramo, che comunque appartiene ad uno dei thread dove si trattano elementi della sessualità umana raffrontati alla Legge, secondo me è molto indicativa e utile per orientarsi sulle differenze di cui parlavo poco sopra

    CITAZIONE (Abramo @ 19/1/2016, 03:49) 
    CITAZIONE (whitemirror @ 18/1/2016, 21:14) 
    Riguardo all'omosessualità femminile, che fosse proibita in un modo talmente generico, vale a dire di "non fare come gli egiziani" – forse valido per quegli ebrei che erano vissuti per secoli in Egitto, ma inconsistente per le generazioni successive all'Esodo che dovevano affidarsi alla tradizione orale – non è che abbia molto di giuridico.

    "dovevano affidarsi alla tradizione orale" ? Ma ci prendi in giro?

    Ancora con questo approccio da protestante e sola scrittura?

    Le leggi furono affidate al consiglio dei 70 anziani. Ma lo conosci questo argomento? Questo per noi ebrei è storia.

    E' il parlamento che fa le leggi e queste sono le leggi costituzionali, che sono tramandate a parte, non derivano dalla Bibbia. Storia del diritto ebraico.

    Se vieni qui a chiedere, in un forum ebraico, possiamo ben dirti che l'omosessualità femminile è proibita dalla halachàh. E' stata sempre proibita ed i motivi ti sono stati spiegati. Ciò che leggi nella Bibbia è la forma poetica che serve per ricordare quelle norme, non sono le norme in se. La legge ebraica non deriva dalla Toràh scritta, ma direttamente dal Sinai, dal consiglio dei 70 anziani che divengono il Sinedrio, la Kneset.
    Non si tratta di proibizione religiosa, è una proibizione legale del diritto ebraico.

    Se non ti piace la tradizione orale, abbi almeno un po' di rispetto e risparmiaci questi commenti fuori luogo. Sei in un forum ebraico e qui si tiene in alta considerazione la letteratura ebraica extrabiblica, cerca di adeguarti. Poi per fare certi commenti bisogna avere una certa preparazione di base e conoscere le opere e le lingue in cui sono scritte. La logica non basta per studiare le opere antiche, ci vuole anche professionalità e conoscenza. Non voglio ripetermi su questo fatto.

    Non voglio che questo forum si trasformi in un forum cristiano pieni di commenti basati sulle traduzioni e tradizioni cristiane e concetti di origine neotestamentaria perché confonde chi viene a leggere ed a studiare seriamente.

    Intere leggi e un'immensa cultura che dura millenni, credi davvero che possa ridursi alla tua misera traduzione della Bibbia? Ed ai tuoi lunghi commenti? Mi riferisco non solo a questi, ma a tutti gli altri delle altre discussioni.

    Ma per te in un popolo esiste solo la religione?

    Shalom

    Shalom
     
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  5. Lea Sgarbi
     
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    @Maestro79
    CITAZIONE
    io sono Cristiano e so cosa proibisce la Bibbia (nel senso Cristiano o comunque collegata al Vangelo)

    Cosa proibisce la traduzione della bibbia è una cosa, la legge ebraica è un altro paio di maniche. Una è morale e l'altra è legale.


    CITAZIONE
    ma resta il fatto che la legge ebraica è stata data da D-O

    Come ha spiegato Avraham, nel post in alto, non deriva dalla bibbia, ma è una tradizione a parte che si diparte da Mosè attraverso i settanta anziani.
    Ti ripeto che se vieni qui per ricercare delle regole religiose a cui vuoi conformarti, hai sbagliato posto.
     
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  6. Maestro79
     
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    diciamo che sto cominciando ad impazzire...sono d'accordo che la legge Ebraica possa essere stata fatta dal Sinedrio, ma è sicuramente rapportata alle leggi d D-o...è come dire che la teologia o le "Leggi" Cristiano cattoliche non provengano da Cristo ma dalla Chiesa...beh la Chiesa (al pari del Sinedrio) le ha "desunte" dalla legge di Cristo...quindi secondo me non esiste una reale differenza tra ciò che D-o ha dettato e ciò che il Sinedrio ha emanato...se D-O ha lasciato la possibilità al sinedrio di "decidere", evidentemente queste leggi sono comunque "divine", ovvero da D-O ispirate ed accettate...inoltre credo che la legge ebraica (emanata dal Sinedrio) sia "solo" un chiarimento/completamento/conseguenza di quella dettata da Dio....chiaramente io non conosco la legge ebraica, ma solo quella biblica, quindi può benissimo essere che mi sbagli
     
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  7. time paradox
     
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    Potrebbe essere utile Maestro, agevolare i tuoi interlocutori e te stesso, altrimenti il rischio è che continui a provare questa sensazione di impazzire, ma le cose sono molto più semplici di quello che sembrano.

    Allora tu sei cristiano, ok, questo resta così e va benissimo così. Ma quando ti vuoi avvicinare ad una qualunque altra cultura, se la vuoi comprendere dovresti evitare di partire dal confronto con quella che è la tua di riferimento, dovresti dimenticarla e partire da zero.

    Questo vale anche ed a maggior ragione, se ti sembra che la tua cultura e quella che ti è sconosciuta e vai a conoscere abbiano dei riferimenti comuni, perché anche se sembra non è detto che sia realmente così.

    Il tuo problema si esaurisce per vie corrette se lo scomponi:
    1) quali sono le fonti del diritto ebraico
    2) come si forma e su quali principi si forma la giurisprudenza ebraica
    3) eventualmente dopo ti porrai problemi riguardanti la relazione nell'ebraismo fra religione e giurisprudenza (fermo restano che ciò che può esser chiamato 'religione' nell'ebraismo potrebbe non essere lo stesso tipo di religiosità che conosci)
    4) le norme
    5) eventuale evoluzione delle norme

    per fare tutto questo D-o lo dovresti, per ora, mettere completamente da parte, altrimenti entri in un conflitto fittizio.

    Intanto nel mezzo del tema del topic tu hai avuto un dato, molto importante, da rilevare e mettere da parte

    QUOTE
    Ciò che leggi nella Bibbia è la forma poetica che serve per ricordare quelle norme, non sono le norme in se.
    La legge ebraica non deriva dalla Toràh scritta, ma direttamente dal Sinai, dal consiglio dei 70 anziani che divengono il Sinedrio, la Kneset.
    Non si tratta di proibizione religiosa, è una proibizione legale del diritto ebraico.

    Immagino che l'affermazione che 'non si tratta di proibizione religiosa' sia una affermazione che ti mette in difficoltà.
    Il concetto di cosa sia 'religioso' non è uguale per tutte le culture.

    Anche da come usa questa parola Lea, io capisco che per loro, tutti o alcuni non so e non importa, ha un senso diverso, tanto è vero che puoi incontrare qualcuno che ti dirà che l'ebraismo non è una religione.

    E' una parola su cui si rischiano grossi fraintendimenti, lasciamola da parte.
    Lascia da parte anche D-o, dimenticatene.

    Allora c'è una comunità di persone, un popolo, che (come tanti altri) ad un certo punto ha sentito la necessità di darsi delle norme, stabilirle e stabilire il modo in cui gestirle ed applicarle.
    Per cui la legge ebraica deriva dal consiglio dei 70 anziani che divengono il Sinedrio. Punto.

    Tutte le civiltà ad un certo loro punto hanno compreso che per sopravvivere dovevano vivere in comunità e che vivere in comunità necessita di regole.

    Parti da qui e conosci le regole. Se ci metti di mezzo D-o a priori non capirai mai.
    E' un fattore strettamente individuale considerare delle norme o leggi come 'divine', e per ciascuno questo loro essere divine potrebbe avere un senso diverso.

    Le fonti del diritto spesso sono molto più alla portata dei sensi e della constatazione diretta della realtà.

    A me non risulta che in nessuna civiltà sulla faccia della terra siano esistite mai norme così ristrette come il matrimonio unico ed indissolubile concepito dal cristianesimo.

    Qui, come in altre civiltà hai almeno due opzioni, cioè a dire un matrimonio ma con possibilità di divorzio, di solito piuttosto immediato, ed un altro tipo di unione (non ricordo se l'avevo già detto a te altrove o a chi altro), non esattamente matrimoniale.
    Il punto cruciale che regola la giurisprudenza in tutti i casi è il riconoscimento di paternità.
    Dove è possibile un divorzio immediato è molto più difficile che si crei il caso di adulterio.
    Inoltre spesso in altre civiltà trovi una giurisprudenza che include anche, per regolare meglio i rapporti, regole di dote.
    E trovi una giurisprudenza anche più ampia, complessa ed articolata, perché vengono normate tipologie di rapporto diverse, a seconda delle necessità determinate dalle circostanze, senza che per forza una di queste relazioni sia più 'benedetta da D-o' delle altre.

    Ora, tutte quelle ebraiche io non le so, ho solo accenni, qualche indirizzo, non molto di più.

    Se però continuiamo a metterci di mezzo la Bibbia, D-o, il peccato, la religione, questo e quell'altro, non le conosceremo mai :D

    Prima di preoccuparsi se siano sanzionate o meno, e come, adulterio o prostituzione, è necessario comprendere tutto il diverso impianto di usi costumi e relative norme, ma dimenticando completamente i propri riferimenti, perché il matrimonio cattolico non è quello già di altri cristianesimi, non è quello islamico, non è quello ebraico, non è quello indù, e via dicendo.

    Poi ci sarà da capire anche le evoluzioni, che ai tempi di Noè non sarà stato come ai tempi di Abramo e come ai tempi di Mosè e qualcosa sarà pure cambiato, forse.

    Un percorso a ritroso secondo me sarebbe estremamente facilitante cioè partire dal punto 4) le norme oggi, eventualmente il 5) mettere a fuoco il processo evolutivo, e poi risalire 3, 2 e 1.

    Ma prima di preoccuparsi delle 'infrazioni' si dovrebbero conoscere le regole, che sono diverse, e usi e costumi, appunto.

    Perché, vedi, vi è una bella differenza fra eventuale tradimento in un matrimonio unico ed indissolubile, in una società dove non esistono altri tipi di relazione e qualunque altra relazione è totalmente priva di regole condivise, e una società dove esiste il divorzio ed altri tipi di relazione che hanno a loro volta una normativa condivisa.
    Nel secondo caso si pone il problema: perché non hai effettuato un regolare divorzio?
    Capisci che ci sono differenze abissali e con lo stesso termine, matrimonio e tradimento, si identificano due circostanze non comparabili perché diverse fra loro (non so quanto ma diverse).

    D-o, Bibbia e religione per ora mettile da parte, altrimenti ti confondi da solo.

    Edited by time paradox - 13/4/2016, 16:59
     
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    אילון

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    CITAZIONE (Maestro79 @ 13/4/2016, 13:03) 
    diciamo che sto cominciando ad impazzire...

    A volte per non impazzire, bisogna prima chiarirsi di cosa si sta parlando.
    Io presumo che tu voglia una risposta, relativamente alla Torah, forse la confusione si sta generando con la giurisprudenza israeliana in quanto il diritto in effetti, è tuttora fondamentale per la più generale comprensione del diritto statuale israeliano.
    Per quanto riguarda l'adulterio, dal punto di vista religioso è vietato, dal punto di vista del cc israeliano mi sembra anche, comunque.....
    Ma qual è il problema?
     
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    CITAZIONE (Aialon @ 13/4/2016, 18:49) 
    Per quanto riguarda l'adulterio, dal punto di vista religioso è vietato, dal punto di vista del cc israeliano mi sembra anche

    No, dai, non è vero e non può essere vero, altrimenti chi vorrebbe tornarci? :shifty:
     
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  10. Maestro79
     
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    vi ringrazio molto...soprattutto time paradox, che mostra sempre un alto livello di obiettività...cercherò di meditarci sopra...devo riuscire ad entrare in questo confine tra Bibbia/D-O/legge del Sinedrio...forse il problema principale sta proprio nel volere considerare tutto insieme....io cerco spesso delle risposte precise e schematiche perchè sto cercando di capire come le varie religioni/culture affrontano le "problematiche" piu attuali...ovvero, io sono fedelmente convinto che D-O sia intervenuto ed intervenga in qualunque religione o cultura (in un certo modo adeguandosi e rispettando le varie mentalità); quindi ha parlato in un determinato modo agli Ebrei perchè allora a loro servivano determinate regole comportamentali..poi è intervenuto con i Cristiani, e ha parlato in un modo piu (occidentale), poi ha parlato (almeno inizialmente) agli Islamici...e sicuramente anche i vari profeti delle culture piu orientali (portando messaggi d'amore) hanno portato avanti un "compito" divino... quindi cerco di "tirare le somme", di farmi degli specchietti schematici, dei piccoli trattati di religione...e spesso costato che la moralità delle varie culture non è poi cosi diversa, al di la delle modalità o dei precetti o delle regole che ognuno ha ricevuto.. devo però ammettere che con l'Ebraismo tutto è più complicato (per mia culpa)...non riesco proprio a scindere, a slegare la legge divina da quella "formulata" dai rabbini nel sinedrio, ma devo riuscirci...cosi come non riesco a capire come la pena di morte sia potuta finire nel dimenticatoio, ma forse proprio perchè quello che la legge di D-O voleva non centra con la legge del sinedrio... però ora, vi faccio una domanda chiusa e mirata: il tradimento del proprio marito/moglie per la legge Ebraica (del sinedrio) è un reato?

    Edited by Maestro79 - 13/4/2016, 20:12
     
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    אילון

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    CITAZIONE (Maestro79 @ 13/4/2016, 19:45) 
    il tradimento del proprio marito/moglie per la legge Ebraica (del sinedrio) è un reato?

     
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    Mosè scende dal Monte Sinai sotto il peso di due enormi tavole della legge."D-O mi ha incaricato di darvi i Comandamenti. Sono 50 in tutto”. Il popolo protesta per il gran numero e sotto il peso, questa volta, della contestazione, Mosè accetta di risalire sul monte per trattare con D-O. Dopo qualche tempo il popolo lo rivede scendere dal monte. “Sono riuscito ad ottenere una riduzione dei Comandamenti a dieci soltanto. Ma quanto all’adulterio –riferisce scuotendo il capo- non c’è stato nulla da fare”

    ll Talmud interpreta in modo simile l’episodio in cui il popolo nel deserto “piangeva per le sue famiglie” (Num. 11,10) ricordando i cibi che mangiava in Egitto durante la schiavitù a confronto con la manna. Secondo una scuola di pensiero il cibo è in realtà una metafora sessuale e l’espressione biblica va piuttosto intesa nel senso: “Piangeva per le questioni inerenti alle sue famiglie” (Yomà 75a). L’etica coniugale già allora non piaceva. (rav Alberto Moshe Somekh)
     
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  13. Maestro79
     
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    Aialon sostiene scherzosamente ed implicitamente che non lo è...Ashkenazy sostiene che lo è certamente...aiuto!!! :rolleyes: :lol: che poi siamo sempre li...per l'ebraismo l'adulterio sembra non essere affatto il tradimento!
     
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  14. time paradox
     
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    QUOTE
    il tradimento del proprio marito/moglie per la legge Ebraica (del sinedrio) è un reato?

    Lo Shanedrin (sinedrio) che io sappia è una istituzione legata al Tempio. Può esistere solo se esiste il Tempio, ha cessato di esistere con la distruzione dell'ultimo Tempio e potrà essere ricostituita solo quando verrà ricostruito il Tempio. Così sapevo ma non so il perché.

    Quindi con la costituzione dello Stato di Israele saranno state create delle istituzioni giudiziarie. Ci saranno - presumo - un codice civile e un codice penale, o qualcosa di simile, e dei tribunali. Ed anche mi pare ci siano delle autorità, degli istituti giudaici, quindi religiosi, cui sono demandati alcuni compiti (tieni presente che normalmente io dico ebraismo per dire giudaismo, ma qui uso giudaismo perché forse la distinzione è necessaria).
    Ad esempio per la 'legge del ritorno', qualora non si possiedano i requisiti, poiché questi - se perduti - si ri-acquisiscono con la procedura del ghiur, a certificare tale rientro a pieno titolo nella ebraicità è un tribunale rabbinico, che mi sembra sia un istituto diverso dal tribunale civile e penale dello Stato d'Israele, anche perché quest'ultimo governa su di una popolazione che non è composta solo da israeliani e da persone di religione giudaica ma anche, per esempio, musulmani e forse altri che non so.
    Quindi la questione è più complessa rispetto a come è da noi.

    Infatti da noi è 'peccato' (concetto riferito solo a chi è credente e cristiano, e non applicabile a chi non lo è) ma NON E' 'reato', bensì soltanto una condizione per richiedere eventualmente un divorzio con addebito in sede civile, che è una procedura complessa che raramente giunge a termine senza trasformarsi in un divorzio consensuale che è molto più rapido. In ogni caso l'addebito si limita, se riconosciuto, a determinare - entro certi limiti - le condizioni del divorzio, ma non dà certo luogo, ad esempio ad una 'carcerazione'. L'adulterio poi deve essere dimostrato, cosa molto difficile, a meno che non vi sia la necessità di un disconoscimento di paternità. Nel caso dà luogo comunque solo a divorzio con addebito che più che altro consiste in una perdita di benefici là dove sono previsti (ad esempio assegnazione della casa coniugale se non diversamente determinato o perdita del diritto ad assegno di mantenimento, forse).
    Nel nostro caso i fondamenti da cui prendono le mosse i nostri istituti giuridici hanno radici più nelle istituzioni di diritto romano che in quelle di diritto canonico, anche se per diversi periodi della storia esse sono state legate, tuttavia ora stanno tornando a disgiungersi molto nettamente.

    E' un fatto che la diversità di religione nelle diverse culture, cui consegue anche una diversità di costumi, certamente impronta in qualche modo diversamente anche la giurisprudenza.

    Anche ad esempio come si regolino i musulmani residenti in Israele, che hanno altri costumi e perorano le loro leggi, o come si regoli lo stato israeliano e gli istituti giudiziari nei loro confronti, è un'altra questione.

    Nel caso dello Stato di Israele è anche possibile che, essendo il giudaismo una 'religione giuridica', gli istituti statali trovino molti più fondamenti nella storia del diritto ebraico e che questa sia molto più legata al giudaismo, la cui base è appunto determinare regole, norme e leggi.

    A complicare le cose tieni presente che, almeno un tempo, ora non lo so, a me risulterebbe che poteva essere ammessa anche la poligamia.

    Delle perdite di benefici ci saranno senz'altro, bisognerebbe sapere però prima anche quali siano le regole matrimoniali, e cosa si intenda per adulterio in una relazione ad esempio di convivenza, che mi sembra sia ammessa come legittima ancora oggi, e non matrimoniale in senso stretto. Inoltre se la poligamia è ancora ammessa o meno.

    Se possa attualmente configurarsi anche 'reato' e in che termini e con quali sanzioni non lo so.

    Insomma servirebbe una spiegazione corposa che faccia anche comprendere bene il tipo di legame vigente fra il giudaismo e gli istituti giuridici dello Stato di Israele.

    Anche sarebbe interessante conoscere come le comunità ebraiche si siano regolate fino ad oggi vivendo in diaspora sotto sistemi giuridici differenti dalle proprie impostazioni preferenziali.

    Certamente l'adulterio della donna non è approvato, ma, per esempio, potrebbe essere trattato diversamente da quello dell'uomo.

    Vediamo se qualcuno può risponderci con precisione e i necessari distinguo.
     
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  15. whitemirror_
     
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    CITAZIONE (LvBv1983 @ 12/4/2016, 22:36) 
    Questa risposta di Abramo, che comunque appartiene ad uno dei thread dove si trattano elementi della sessualità umana raffrontati alla Legge, secondo me è molto indicativa e utile per orientarsi sulle differenze di cui parlavo poco sopra
    CITAZIONE (Abramo @ 19/1/2016, 03:49) 
    CITAZIONE (whitemirror @ 18/1/2016, 21:14) 
    Riguardo all'omosessualità femminile, che fosse proibita in un modo talmente generico, vale a dire di "non fare come gli egiziani" – forse valido per quegli ebrei che erano vissuti per secoli in Egitto, ma inconsistente per le generazioni successive all'Esodo che dovevano affidarsi alla tradizione orale – non è che abbia molto di giuridico.

    "dovevano affidarsi alla tradizione orale" ? Ma ci prendi in giro?

    Ancora con questo approccio da protestante e sola scrittura?

    Le leggi furono affidate al consiglio dei 70 anziani. Ma lo conosci questo argomento? Questo per noi ebrei è storia.

    E' il parlamento che fa le leggi e queste sono le leggi costituzionali, che sono tramandate a parte, non derivano dalla Bibbia. Storia del diritto ebraico.

    Se vieni qui a chiedere, in un forum ebraico, possiamo ben dirti che l'omosessualità femminile è proibita dalla halachàh. E' stata sempre proibita ed i motivi ti sono stati spiegati. Ciò che leggi nella Bibbia è la forma poetica che serve per ricordare quelle norme, non sono le norme in se. La legge ebraica non deriva dalla Toràh scritta, ma direttamente dal Sinai, dal consiglio dei 70 anziani che divengono il Sinedrio, la Kneset.
    Non si tratta di proibizione religiosa, è una proibizione legale del diritto ebraico.

    Se non ti piace la tradizione orale, abbi almeno un po' di rispetto e risparmiaci questi commenti fuori luogo. Sei in un forum ebraico e qui si tiene in alta considerazione la letteratura ebraica extrabiblica, cerca di adeguarti. Poi per fare certi commenti bisogna avere una certa preparazione di base e conoscere le opere e le lingue in cui sono scritte. La logica non basta per studiare le opere antiche, ci vuole anche professionalità e conoscenza. Non voglio ripetermi su questo fatto.

    Non voglio che questo forum si trasformi in un forum cristiano pieni di commenti basati sulle traduzioni e tradizioni cristiane e concetti di origine neotestamentaria perché confonde chi viene a leggere ed a studiare seriamente.

    Intere leggi e un'immensa cultura che dura millenni, credi davvero che possa ridursi alla tua misera traduzione della Bibbia? Ed ai tuoi lunghi commenti? Mi riferisco non solo a questi, ma a tutti gli altri delle altre discussioni.

    Ma per te in un popolo esiste solo la religione?

    Shalom

    Se la Torah non è un libro di giurisprudenza, in quanto la fonte del diritto ebraico, sin dagli albori, sarebbe stato sempre e soltanto il Sinedrio, ne consegue che la Torah non è neppure un libro di storia.
    Infatti, come libro di storia, la Torah rivela che il diritto ebraico fu dato da Dio al popolo israelita radunato davanti al Sinai, e che fu stipulato un patto di alleanza fra Dio ed il popolo. Essa narra pure che il fondamento della legge mosaica, cioè il Decalogo, fu inciso direttamente da Dio sulle tavole di pietra, le quali vennero poi custodite nell'arca dell'alleanza.
    La Torah racconta, inoltre, che Dio comandò che questa legge, detta anche del Patto, o mosaica, non dovesse mai essere modificata:

    "2 Non dovete aggiungere a quanto io vi
    comando, né detrarne (alcuna parte); in
    guisa d’osservare
    (esattamente) i precetti del Signore,
    Iddio vostro, ch’io vi comando."
    (Deuteronomio 4:2, Luzzatto)

    Se tutte queste parole sono vuote, perché la sola realtà storica sarebbe il Sinedrio, e le sole leggi del diritto ebraico sarebbero quelle emanate dal Sinedrio, ne consegue che la Torah, oltre a non essere un libro di religione, non lo è neppure di giurisprudenza né di storia, ma solo poesia. Un po' come l'Iliade e l'Odissea.
    Ma, allora, si dovrebbe concludere che l'Esodo non c'è mai stato né sono esistiti i regni di Davide e di Salomone? Se si screditano i contenuti storico / giuridici della Torah, si screditano pure quelli del Tanakh . Non si deve dimenticare che tutta la storia del Tanakh è incentrata su un fatto essenziale: la continua violazione di Israele della Torah, che il popolo israelita sostituiva abitualmente con le leggi ed i culti dei pagani. Alle violazioni seguivano regolarmente i castighi divini, fino alla deportazione a Babilonia.

    Poi, una curiosità: se davvero il Decalogo e tutta la Torah sono sostanzialmente aria fritta, i concetti di base dell'ebraismo da dove provengono? E dove sono riposti, forse nel Talmud?
    Alcuni di tali concetti credo siano:

    • Esiste Dio (negazione dell'ateismo)
    • Esiste un solo e unico Dio (negazione del politeismo)
    • Dio non tollera l'idolatria
    • Dio è creatore dell'universo e dell'uomo
    • Dio si è rivelato all'umanità
    • Dio si è rivelato ai soli ebrei e li ha scelti per il compimento dei suoi progetti.
    • Dio ha posto come legge ai soli ebrei l'osservanza dello Shabbat.

    Un'altra curiosità: perché tanti ebrei danno valenza di realtà ad eventi narrati nella Torah come il diluvio universale e le civiltà antidiluviane? In fondo non è tutta poesia?

    Stando alla mia cultura spicciola, mi risulta che il Sinedrio fosse un organo fondato durante il periodo del secondo tempio, avente la sola funzione di amministrare la giustizia interpretando ed applicando la Torah scritta ed orale. Era un tribunale, non un organo legiferante e se a volte deliberava non poteva, almeno legittimamente, contraddire la Torah. Esso era sottoposto all'autorità superiore delle potenze dominatrici – persiana, ellenica, romana – e pertanto non aveva la prerogativa di emettere condanne a morte (Cristo fu giudicato dal Sinedrio, ma condannato a morte dai romani).
    Cessò di esistere dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70. Il diritto ebraico successivo a questo avvenimento è altra cosa, dato che i giudei non avevano più un proprio stato nazionale, almeno fino ai nostri tempi.
    Ma se ci riferiamo alle epoche antiche in cui Israele era ancora una nazione, la legge in vigore era la Torah, legge data da Dio e non dagli uomini, a quanto asserisce la Torah stessa. Ad essa erano sottomessi anche i re, e neppure questi potevano modificarne le regole.
    Il re Saul celebrò di persona un sacrificio senza attendere che lo facesse Samuele, un uomo di Dio, e pagò a caro prezzo questa ingerenza. Due figli di Aronne, suoi successori al sacerdozio, fecero un sacrificio senza rispettare le regole, e bruciarono vivi. Se tali racconti hanno un fondamento di verità, come poteva un Sinedrio legiferare indipendentemente, e impunemente, dalle leggi di Dio?

    Saluti / Shalom
     
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