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Al p'né:
tradotto "sulle facce"
siamo ancora ai plurali di astrazione. "Panim" è un vocabolo al plurale per la sua desinenza, ma viene tradotto al plurale erroneamente.
Innanzi tutto "faccia" (e non facce) è il suo significato di base.
Può significare anche "superficie" oppure "davanti". Va inteso come "davanti", "al cospetto"
in questo caso "facce" non vuol dire ulla.
raqìa: distesa e, in senso più lato, firmamento . cielo.
Raqìa è la stesa raqdice di "reqa" che vuol dire sfondo. (come lo sfondo di un quadro, di una foto ecc). Indica un concetto di superficie pianerggiante
soffitto è "Tikrà" ed è tutt'altra radice.
Edited by Negev - 25/11/2012, 11:04. -
J.Loke.
User deleted
Al p'né:
tradotto "sulle facce"
siamo ancora ai plurali di astrazione. "Panim" è un vocabolo al plurale per la sua desinenza, ma viene tradotto al singolare erroneamente.
Innanzi tutto "faccia" (e non facce) è il suo significato di base.
Può significare anche "superficie" oppure "davanti"
in questo caso "facce" non vuol dire sulla.
raqìa: distesa e, in senso più lato, firmamento . cielo.
soffitto è "Tikrà"
Il BDB (Brown Driver Briggs) citato da Biglino come risorsa dice:
face, also faces (as turned toward)
Più avanti specifica
Genesis 1:2 (twice in verse)
http://biblesuite.com/hebrew/6440.htm
Per quanto riguarda raqia
רָקִיעַ noun masculine Genesis 1:6 extended surface, (solid) expanse
http://biblesuite.com/hebrew/7549.htm
Soffitto manco lo vedo.. -
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Ho corretto ilo mio post iniziale, fa' caso avevo scritto singolare ma volevo intendere plurale
si Loke, il problema assurdo è che se tu fai una citazione in Italiano non vai a pescare il parere di un linguista cinese o americano. farai riferimento alla letteratura e ai dizionari italiani nella lingua in questione. Biglino ci propone pareri. citazionoi e testi di autoridi anglosassoni e non prende in nessuna considerazione i testi in ebraico ad uso dei linguisti ebrei.. -
J.Loke.
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Ho corretto ilo mio post iniziale, fa' caso avevo scritto singolare ma volevo intendere plurale
si Loke, il problema assurdo è che se tu fai una citazione in Italiano non vai a pescare il parere di un linguista cinese o americano. farai riferimento alla letteratura e ai dizionari italiani nella lingua in questione. Biglino ci propone pareri. citazionoi e testi di autoridi anglosassoni e non prende in nessuna considerazione i testi in ebraico ad uso dei linguisti ebrei.
Quindi il problema è la fonte?. -
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Nei vocaboli citati è riportata una delle possibili traduzioni; ma bisogna considerare che molti termini ebraici hanno un campo semantico molto largo e può risultare più difficile creare un'interlineare perché bisognerebbe andare a ricercare un termine che si può adattare a tutte le circostanze anche nella lingua di destinazione. Cosa che non credo sia possibile realizzare per ogni termine. E poi scusate, ma un'interlineare non è una traduzione, l'ebraico ha tante locuzioni, sono queste che bisognerebbe studiare per bene prima di tradurre e notificarle. Da uno sguardo veloce noto alcuni errori nel testo ebraico, una nun mancante ed una dalet scambiata con una resh.
Shalom. -
.CITAZIONEnon vai a pescare il parere di un linguista cinese o americano
mmmmh... non necessariamente.
se uno fa una traduzione è legittimo citare i vocabolari perché deve giustificare la traduzione dei termini dall’ebraico in un’altra lingua. alcuni sono ottimi, come HAL di Koehler / Baumgartner. e non possono non esser consultati e citati.
mi aspetterei anche la consultazione del ThWAT (Theologisches Wörterbuch zum Alten Testament) per le interpretazioni „teologiche“ dei singoli termini.
oltre all’uso di studi specifici (solo sul kebod di YHWH ce ne sono diversi)
nonché Levy, Neuhebräisches und chaldäisches Wörterbuch über die Talmudim und Midraschim.
che biglino usi BDB mi fa supporre che non conosca il tedesco, e questo sarebbe molto GRAVE.
Certo sono stato troppo categorico ma attenzione: Levi e Bumgartner sono certamente Ebrei e molto probabilmente anche Koeler
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