Cosa ne pensate della traduzione fatta da Mauro Biglino della Torah

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  1. Cecca
     
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    il sig. biglino fa delle analisi dell’ebraico piuttosto personali. la sicumera con cui fa affermazioni sul sumero e sull’accadico è molto sospetta.
    dopo un po’ sono arrivato a 2 possibili conclusioni.
    inizialmente pensavo che fosse in buona fede. veramente non sa di cosa parla ma è convinto che le sue fonti siano attendibili (biagio....).
    ora penso che sia in male fede. prende quello che (pensa) possa avvalorare le sue tesi. rigirandolo, modificandolo, strapazzandolo, ottenendo qualcosa di diverso e rivendendolo come fosse una verità assodata.
    da una parte sarebbe meglio anche per lui, senno vorrebbe dire che ha un metodo da ricercatore da due soldi, tipo dementis, e che è , diciamo... molto confuso. (già la terminologia che utilizza: lingua sumero-accadica, e indice di confusione)
    dall’altra mi dispiacerebbe, perché non mi piace pensar male delle persone, ma non riesco a togliermi l’impressione.

    per quanto riguarda cose specifiche pare che parli per sentito dire. come quando nelle sue conferenze sostiene che gli anunna corrisponderebbero agli elohim. (perché?). Mi chiedo se abbia mai letto la letteratura fondamentale sugli anunna. ma in realtà so già che al massimo avrà letto i libri di sitchin.

    lo stesso dubbio mi viene per tutte le cose più tecniche che cita. devo dire che le conferenze che ho visto, oramai diverse, mi hanno fatto rinunciare a comprare i suoi libri. meglio risparmiare quei soldi per altra roba. ma me li farò prestare e comincerò a leggerli dalla bibliografia.

    quando nelle conferenze dice ," penso, ipotizzo", prendendo quindi le distanze da quello che sta dicendo, mi chiedo: ma che c...o lo dici a fare se sono solo ipotesi. ma in realtà pare un artificio retorico: dice di non sostenere niente di sicuro ma in realtà manda un messaggio abbastanza diretto.

    quando cita una frase del Prof. Garbini, chiamandolo assiriologo e sumerologo, mentre in realtà è un semitista, senza tra l' altro indicare da dove, per dire che nessuno sa nulla di preciso sul cuneiforme è sicuramente in malafede ed anche abbastanza squallido, perché non avendo argomenti non discute nel merito e svia l'attenzione. Garbini direbbe (ma dove?) ""quando si parla di lingue antiche neppure l'accordo di tutti gli studiosi della terra sul significato di un termine è garanzia di certezza“.
    ammesso che sia vero, la frase porta ovviamente una situazione all’eccesso. ci sono certamente tantissime cose non chiare ma altrettante sono chiarissime. se la frase di Garbini è vera, è sicuramente inserita in un contesto più ampio.
    usarla per dire che chiunque può sostenere una traduzione senza nessuna argomentazione plausibile serve solo a giustificare le traduzioni inventate, e che il „traduttore“ ovviamente sa essere delle cazzate.
    se questo è il metodo alla base delle traduzioni dell’ebraico ,mmh......
     
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646 replies since 1/11/2011, 17:07   116748 views
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