Io e Dio'' di vito Mancuso

si parla della trinità

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  1. Pier Tulip
     
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    Hard-Rain ha scritto:
    Che D-o sia un padre e gli esseri umani possano definirsi suoi figli è un concetto quasi universale tanto che appunto Negev ci ricorda, giustamente, che è assolutamente normale nell'ebraismo pensare e chiamare D-o come padre. Allo stesso modo nel mondo greco romano diversi ambienti filosofico-religiosi chiamavo o vedevano in D-o un padre, si pensi allo stoicismo e in particolare al neostoicismo romano del I-II secolo d.C., a Epittèto, Musonio Rufo, ecc...

    Incoraggiato dall'intervento, che reputo di mediazione, dell'ottimo moderatore, continuo. Ma per evitare fraintendimenti entro nel nocciolo della questione.

    Probabilmente nei post precedenti mi sono espresso in modo troppo enigmatico, come ho fatto in questa discussione

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=56135247

    sperando di costruire un discorso insieme ai miei interlocutori.
    Essendo per me gli argomenti sufficientemente chiari non mi sono reso conto che posti in quel modo potevanoo essere "spiazzanti" per un normale esegeta che considera storici i racconti evangelici.

    Per allacciarmi all'intervento di Hard-Rain dirò che Padre è anche il Pater Patratus della religione mitraica o Pater Patrum, come il Papa della religione cattolica (che da esso deriva), a rappresentare il dio sulla terra.
    Molto tempo prima di Zeus, il suo equivalente egiziano Osiride era però il padre vero di Horus e per capire i collegamenti con Gesù devo partire dall'illustrazione del mito egizio.

    La religione egiziana è complicatissima e capirne i dettagli e i significati non è stato facile e lo considero uno dei punti qualificanti della mia ricerca.
    Sarò quindi reticente sugli effettivi significati di questi dei di cui do solo un elenco e mi limito anch'io, come fanno tutti i mitologi, a raccontarne la storiella, ma solo nelle sue linee essenziali, perchè il mito genera un'infinità di dei che non ho per nulla investigato:

    Nut e Geb, il cielo e la terra, generano quattro figli gemelli, due maschi e due femmine, Osiride e Seth, Iside e Neftis.
    Contemporaneamente, cioè alla loro nascita o concepimento, i due fratelli Iside e Osiride generano Horus, identico al padre, e trova una strabiliante corrispondenza nel Credo cattolico in quanto è l'"unigenito figlio di Osiride, nato dal padre prima di tutti i secoli (cioè copresente col padre), generato, non creato, della stessa sostanza del padre".
    Come sia avvenuto il concepimento di Horus non è molto chiaro e per il fatto che non sia stato possibile un contatto fisico fra Osiride e Iside si è supposto che Iside sia stata vergine prima e dopo la nascita di Horus.
    Neftis e Set si possono considerare i complementari e antagonisti di Iside e Osiride e considerati a coppie, Iside-Neftis e Osiride-Seth, formano le dicotomie bene-male, vita-morte; il perchè di queste dicotomie si può capire decifrando il vero significato di questi dei, cioè cosa essi rappresentino e capire per esempio perchè Seth uccida Osiride e lo divida in 14 pezzi.
    Iside e Osiride appartengono al regno della luce e Neftis e Seth al regno delle tenebre, concetti che troveremo poi nel credo esseno e nel pensiero massonico, ma erano presenti praticamente in tutte le religioni antiche.

    Allora che differenza c'è fra Horus e Gesù? Nessuna tranne per il fatto che Gesù si fa uomo in un certo periodo storico per far nascere una nuova religione.
    E' chiaro che differenze fra il cristianesimo e la religione egiziana ci sono, altrimenti che nuova religione sarebbe, ma, ad un attento esame, non mi sembra che siano poi tanto diverse.
    Spero che con quanto detto si sia compreso anche il mio concetto di trinità accennato nei post precedenti.

    Se poi aggiungo che insieme a barionu siamo arrivati a determinare quasi la completa sovrapposizione fra cristianesimo e mitraismo, culto che nella genesi io reputo simile a quello egizio, e fra mitraismo e massoneria, penso che la mia dichiarazione di un cristianesimo delle origini pagano trovi un solido fondamento.

    Come primo elemento di riflessione penso che possa bastare.

    La storiella del mito egizio trova numerosi sostegni nell'analisi esegetica dei vangeli così come la sovrapposizione Gesù-Horus.
     
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46 replies since 18/9/2011, 12:21   1211 views
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