Noè: Due o Sette paia ?

(Genesi 6:19, 6:20 e Genesi 7:2, 7:3)

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    Noè: Due o Sette paia ?


    Parashat Noah
    Traduzione italiana di Samuel David Luzzatto,1872

    (Genesi 6:19, 6:20 e Genesi 7:2, 7:3)

    6:19 Come pure di ogni vivente, di ogni sorta di mortale, due (paja) di ciascheduna specie introdurrai nell’arca, per conservarli in vita con te; maschio e femmina saranno.
    6:20 Dei moltiplici volatili, dei moltiplici quadrupedi, di tutti i moltiplici rettili della terra, due (paja) di ciascheduna specie (farai che) vengano a te, per conservarli in vita.

    7:2 D’ogni quadrupede mondo ti prenderai sette, ciascheduno colla rispettiva femmina; e dei quadrupedi che non sono mondi due, ciascheduno colla rispettiva femmina.
    7:3 Anche dei volatili del cielo sette, ciascheduno maschio e femmina; perché mantengano razza sulla faccia
    di tutta la terra.

    Quando anni fa esposi questo dubbio (tra gli ormai troppi) ad uno dei miei “maestri”, non gli chiesi una spiegazione che, di certo e come le altre volte, difficilmente avrebbe potuto darmi, pertanto preferii esporre il mio dubbio diversamente, comunicandoli la mia paura di padre, quando un giorno mio figlio mi avrebbe domandato una spiegazione su questi passi della Torah: due paia o sette paia ? Il “maestro” mi rispose: potrebbe non farti mai questa domanda !
    Questa risposta, chiaramente mi confuse di più….. e cercai, ancora una volta altrove !
    Si presentò l’occasione di porre la stessa domanda a un’amica ebrea, ella prima sorrise e poi mi disse che avrebbe risposto alla mia domanda dopo pochi minuti; continuammo a parlare d’altro, poi lei interruppe il dialogo e rispose alla mia domanda come se fosse una confidenza tra amici: sette coppie di PURI e soltanto due di IMPURI.
    Questa risposta mi lasciò senza parole. Non mi sentii di chiedere ulteriori spiegazioni !
    In un istante avevo capito che tutte le decine di Bibbie che avevo tra le mani, erano solo libri dove le parti scritte, contavano molto meno delle parti bianche non scritte.

    Ho capito che ci sono “diversi” midrash che spiegano nel dettaglio questi passi;
    e mi piacerebbe leggerli integralmente (magari nella mia lingua madre),
    ma il mio dubbio rimane circa la descrizione di 6:19 e 6:20 che è diversa dalla descrizione 7:2 e 7:3;
    oppure anche in questo caso il testo non è stato corretto correttamente ?
     
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  2. KMarx
     
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    E' incredibile lo sforzo dell'uomo di cercare il nulla.
     
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    CITAZIONE (KMarx @ 6/10/2013, 12:28) 
    E' incredibile lo sforzo dell'uomo di cercare il nulla.

    Mi pare tu concordi nell'affermare che ciò sia il singhiozzo di una creatura oppressa,un sentire senza cuore, lo spirito di uno spirito privo di spirito.
    Come diceva il vecchio buon Karl.

    Quindi welcome k.m.

    Edited by ashkenazi - 6/10/2013, 15:53
     
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  4. KMarx
     
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    Mi pare tu concordi nell'affermare che ciò sia il singhiozzo di una creatura oppressa,un sentire senza cuore, lo spirito di uno spirito privo di spirito.
    Come diceva il vecchio buon Karl.

    Quindi welcome k.m.
    [/QUOTE]

    Comprendere le umane angosce nell'esplicitata proiezione
     
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    CITAZIONE (KMarx @ 6/10/2013, 12:28) 
    E' incredibile lo sforzo dell'uomo di cercare il nulla.

    E' incredibile lo sforzo del NULLA nel cercare il suo UOMO !

    CITAZIONE (aky62 @ 6/10/2013, 20:38) 
    CITAZIONE (KMarx @ 6/10/2013, 12:28) 
    E' incredibile lo sforzo dell'uomo di cercare il nulla.

    E' incredibile lo sforzo del NULLA nel cercare il suo UOMO !

    Due o Sette ?
    Questa è la mia (credo) precisa domanda;
    forse ho dato troppo per scontato che era rivolta ....a pochi (infatti hai risposto tu) !
    Se non sei in grado (o se non vuoi) rispondere ....perchè scrivi ?
    Il NULLA di cui Tu parli....potrebbe essere una grandissima parte del mio TUTTO ! :D
    Mentre il mio Tutto potrebbe essere gran arte del tuo NULLA :sick:


    Scrisse un giorno lontano Platone:
    SOCRATE : Resta da trattare la questione della convenienza o meno della
    scrittura , il modo in cui sarebbe conveniente o sconveniente usarla . Non é
    vero ?
    FEDRO : Sì .
    SOCRATE : Sai dunque quale é , in materia di discorsi , il modo di agire o di
    parlare con cui farai maggiormente piacere alla divinità ?
    FEDRO : Assolutamente no ! E tu ?
    SOCRATE : Io posso dirti quanto ho udito dagli antichi : essi conoscono la
    verità . Ma se potessimo trovarla noi stessi , forse ci importerebbe ancora
    qualcosa delle opinioni umane ?
    FEDRO : Che domanda ridicola ! Avanti , esponi ciò che dici di aver sentito .
    SOCRATE : Ho udito , dunque , che nei pressi di Naucrati d' Egitto c' era uno
    degli antichi dèi locali , di nome Theuth , al quale apparteneva anche l'
    uccello sacro chiamato Ibis . Fu appunto questo dio a inventare il numero e il
    calcolo , la geometria e l' astronomia e , ancora , il gioco del tavoliere e
    quello dei dadi , e soprattutto la scrittura . Regnava a quel tempo su tutto l'
    Egitto Thamus , che risiedeva nella grande città dell' Alto Egitto che i Greci
    chiamano Tebe e il cui dio chiamano Ammone . Recatosi al cospetto del faraone ,
    Theuth gli mostrò le sue arti e disse che occorreva diffonderle tra gli altri
    Egizi . Quello allora lo interrogò su quali fossero le utilità di ciascun' arte
    , e mentre Theuth gliela spiegava , il faraone criticava una cosa , ne lodava
    un' altra , a seconda che gli paresse detta bene o male . Si dice che Thamus
    abbia espresso a Theuth molte osservazioni sia pro sia contro ciascuna arte , ma
    riferirle sarebbe troppo lungo . Quando Theuth venne alla scrittura disse : "
    Questa conoscenza , o faraone , renderà gli Egizi più sapienti e più capaci di
    ricordare : é stata infatti inventata come medicina per la memoria e per la
    sapienza " . Ma quello rispose : " Ingegnosissimo Theuth , c' é chi é capace di
    dar vita alle arti , e chi invece di giudicare quale danno e quale vantaggio
    comportano per chi se ne avvarrà . E ora tu , padre della scrittura , per
    benevolenza hai detto il contrario di ciò che essa é in grado di fare . Questa
    infatti produrrà dimenticanza nelle anime di chi l' avrà appresa , perchè non fa
    esercitare la memoria . Infatti , facendo affidamento sulla scrittura , essi
    trarranno i ricordi dall' esterno , da segni estranei , e non dall' interno , da
    se stessi . Dunque non hai inventato una medicina per la memoria , ma per
    richiamare alla memoria . Ai discepoli tu procuri una parvenza di sapienza , non
    la vera sapienza : divenuti , infatti , grazie a te , ascoltatori di molte cose
    senza bisogno di insegnamento , crederanno di essere molto dotti , mentre
    saranno per lo più ignoranti e difficili da trattare , in quanto divenuti
    saccenti invece che sapienti " .
    FEDRO : Socrate , con che facilità tu fai discorsi egizi e di tutti i Paesi che
    vuoi !
    SOCRATE : Gli antichi , mio caro , dissero che nel santuario di Zeus a Dodona ,
    da una quercia , provennero i primi discorsi divinatori . Agli uomini di quel
    tempo dunque , dato che non erano sapienti come voi giovani , bastava nella loro
    semplicità ascoltare una quercia o un sasso , purchè dicessero il vero . A te
    invece importa forse sapere chi é colui che parla e da dove viene ; non ti
    accontenti infatti di esaminare se le cose che dice stanno o meno così .
    FEDRO : Hai fatto bene a rimproverarmi : anche a me pare che circa la scrittura
    le cose stiano come sostiene il Tebano .
    SOCRATE : Dunque , chi credesse di affidare alla scrittura la trasmissione di
    un' arte e chi a sua volta la ricevesse , convinto che dalla scrittura gli
    deriverà qualche insegnamento chiaro e solido , sarebbe molto ingenuo e
    ignorerebbe in realtà l' oracolo di Ammone , credendo che i discorsi scritti
    siano qualcosa di più del richiamare alla memoria di chi già conosce gli
    argomenti trattati nello scritto .
    FEDRO : Giustissimo .
    SOCRATE : C' é un aspetto strano che in realtà accomuna scrittura e pittura . Le
    immagini dipinte ti stanno davanti come se fossero vive , ma se chiedi loro
    qualcosa , tacciono solennemente . Lo stesso vale pure per i discorsi : potresti
    avere l' impressione che parlino , quasi abbiano la capacità di pensare , ma se
    chiedi loro qualcuno dei concetti che hanno espresso , con l' intenzione di
    capirlo , essi danno una sola risposta e sempre la stessa . Una volta che sia
    stato scritto poi , ogni discorso circola ovunque , allo stesso modo fra chi
    capisce , come pure fra chi non ha nulla a che fare e non sa a chi deve parlare
    e a chi no . E se é maltrattato e offeso ingiustamente ha sempre bisogno dell'
    aiuto dell' autore , perchè non é capace nè di difendersi nè di aiutarsi da solo
    .
    FEDRO : Anche in questo hai proprio ragione .
    SOCRATE : Vogliamo allora considerare un altro discorso , fratello legittimo di
    questo , e vedere in che modo nasce e quanto é per natura migliore e più
    proficuo di questo ?
    FEDRO : Qual é questo discorso e come dici che esso nasce ?
    SOCRATE : E' il discorso scientificamente fondato che viene scritto nell' anima
    di chi apprende , che é capace di difendere se stesso , e che sa con chi deve
    parlare e con chi non deve .
    FEDRO : Intendi dire il discorso di colui che sa , vivo e animato , di cui il
    discorso scritto potrebbe giustamente dirsi un' immagine ?
    SOCRATE : Proprio così . Dimmi questo ora : il contadino assennato si
    rallegrerebbe davvero se vedesse che i semi che gli stanno a cuore e da cui
    vuole ricavare frutti , da lui piantati d' estate nei giardini di Adone ,
    crescono rigogliosi in otto giorni ? O non li pianterebbe forse , quand' anche
    lo facesse , per divertimento e in occasione della festa ? E non sarebbe invece
    contento che i semi di cui davvero gli importa , da lui seminati opportunamente
    seguendo i precetti dell' agricoltura , giungessero tutti a maturità in otto
    mesi ?
    FEDRO : E' così , Socrate : come dici tu , in un caso agirebbe seriamente ,
    nell' altro in modo totalmente opposto .
    SOCRATE : E chi detiene la scienza del giusto , del bello e del bene , dobbiamo
    dire che nell' impiego dei propri semi é meno assennato del contadino ?
    FEDRO : Certo che no !
    SOCRATE : Pertanto , se fai sul serio , non li scriverà nell' acqua ,
    seminandoli con l' inchiostro della cannuccia mediante discorsi incapaci sia di
    aiutarsi da sè , sia di insegnare adeguatamente il vero .
    FEDRO : No , non é probabile .
    SOCRATE : Infatti non lo é . Ma i giardini della scrittura , a quanto pare , li
    seminerà e li scriverà per divertimento . E quando li scriverà , sarà per fare
    tesoro di ricordi sia per sè , qualora giunga alla vecchiaia , età della
    smemoratezza , sia per chiunque seguirà le sue stesse orme . E gioirà al vedere
    che i suoi giardini crescono delicati ; e quando altri si divertiranno in altri
    modi , ristorandosi con i simposi e con tutti gli altri piaceri che si
    accompagnano a questi , egli allora , verosimilmente , passerà il tempo a
    divertirsi invece che con questi piaceri , con quelli che dico io .
    FEDRO : A un divertimento che non vale nulla , Socrate , tu ne contrapponi uno
    bellissimo : quello di chi é capace di divertirsi con i discorsi , raccontando
    miti sulla giustizia e sugli altri argomenti di cui parli .
    SOCRATE : E' così , mio caro Fedro . Ma , a mio avviso , lo studio serio rivolto
    a questi argomenti diviene molto più bello quando uno , avvalendosi della
    dialettica e prendendo un' anima adatta , vi pianti e semini discorsi
    scientificamente fondati , che siano in grado di venire in aiuto sia a se stessi
    sia a chi li ama e che non siano sterili , ma abbiano un seme da cui nascano
    altri discorsi , in altre indoli , capaci di perpetuarlo e di rendere felice ,
    quanto più é possibile a un uomo , colui che ne é depositario .
    FEDRO : Ciò che dici é ancora più bello .
    SOCRATE : Dunque , Fedro , ora che ci siamo accordati su queste cose , possiamo
    ormai giudicare quelle altre .
    FEDRO : Quali ?
    SOCRATE : Quelle che abbiamo voluto vedere e che ci hanno portati a questo
    punto: cioè esaminare sia la critica rivolta a Lisia circa lo scrivere discorsi
    , sia i discorsi in se stessi , quali sono scritti con arte e quali no . Mi
    sembra dunque che ciò che è fatto con arte e ciò che non lo è sia stato
    adeguatamente dimostrato.
    FEDRO : Si , pare anche a me. Ma ricordami di nuovo in che modo.
    SOCRATE : Prima di tutto bisogna conoscere la verità su ciascuna delle questioni
    di cui si parla o si scrive ; essere in grado di definire ogni cosa in se stessa
    e , dopo averla definita , saperla di nuovo dividere in base alle specie fino
    all'indivisibile ; individuare allo stesso modo la natura dell'anima , trovando
    in genere il discorso adatto a ciascuna natura ; comporre e organizzare il
    discorso di conseguenza , rivolgendo a a un'anima complessa discorsi complessi e
    dai molteplici toni , a un'anima semplice discorsi semplici . A questo punto , e
    non prima , sarà possibile coltivare il genere retorico con la massima arte
    consentita dalla sua natura , sia per insegnare , sia per convincere , come cio
    ha dimostrato tutta la discussione precedente .
    FEDRO : Certamente , è proprio così che la questione ci è apparsa .
    SOCRATE : Che altro dire invece circa la questione se sia bello o brutto
    pronunciare e scrivere discorsi , e la maniera in cui sarebbe o non sarebbe
    giustamente motivo di critica il farlo? Non lo hanno forse chiarito le
    affermazioni di poco fa?
    FEDRO : Quali affermazioni ?
    SOCRATE : Che , se Lisia o qualcun altro ha scritto o scriverà mai qualcosa a
    titolo privato o a titolo pubblico , cioè istituendo leggi in uno scritto
    politico , e penserà che in esso vi siano una grande solidità e una grande
    chiarezza , in tale caso l'autore merita la critica , sia che esprima sia che
    non esprima questo suo pensiero: infatti il non conoscere nemmeno per sogno il
    giusto e l'ingiusto , il bene e il male , è cosa che in verità non sfugge alla
    critica , neppure se riscuote le lodi di tutta quanta la massa .
    FEDRO : Certo che no .
    SOCRATE : Invece colui che ritiene che nel discorso scritto su qualsiasi
    argomento vi sia inevitabilmente una gran parte di gioco , e che non fu mai
    scritto nè recitato , nè in versi nè in prosa , alcun discorso che fosse degno
    di grande considerazione (come i discorsi recitati dal rapsodi che senza
    indagare nè insegnare nulla , hanno come scopo la persuasione ) ; colui che anzi
    ritiene che , in realtà , i migliori discorsi siano dei promemoria per coloro
    che già sanno e che , inoltre , i discorsi esposti e pronunziati al fine di
    insegnare , e scritti nell' anima intorno al giusto , al bello e al bene siano i
    soli ad essere chiari , completi e degni di seria considerazione ; colui che
    ritiene che i discorsi di tal genere debbano essere detti suoi alla maniera di
    figli legittimi , a cominciare dal discorso che abbia scoperto di avere in sè ,
    fino ai discorsi figli e al tempo stesso fratelli di questo , che sono nati in
    altre anime di altri uomini a seconda delle capacità di ciascuna ; colui che
    lascia perdere gli altri discorsi ... ecco proprio un uomo di questo genere ,
    Fedro , sembra essere quello che io e ter ci augureremmo di divenire .
    FEDRO : Senza dubbio io voglio e mi auguro ciò che tu dici .
    SOCRATE : Dunque ci siamo divertiti abbastanza con ciò che riguarda i discorsi .
    Tu recati da Lisia e digli che noi due siamo scesi alla fonte e al santuario
    delle Ninfe e abbiamo ascoltato dei discorsi che ci ordinavano di dire a Lisia e
    a chiunque compone discorsi , a Omero e a chiunque altro abbia composto poesia
    semplice o accompagnata dal canto , e per terzo a Solone e a chiunque scrisse
    dei testi nel campo dei discorsi politici , chiamandoli leggi , le seguenti
    parole : " Se uno di voi ha composto queste opere sapendo in che cosa consiste
    il vero ; se é in grado di portare loro aiuto adducendo prove a riguardo di ciò
    che a scritto ; se é capace di dimostrare a parole che gli scritti valgono poco
    , allora bisogna che un uomo del genere tragga il suo nome non da uno di questi
    scritti , bensì dagli argomenti ai quali si é dedicato seriamente " .
    FEDRO : Quali sono dunque i nomi che gli attribuisci ?
    SOCRATE : Mi sembra che il nome di sapiente sia troppo e si addica solo a una
    divinità . Gli si adatterebbe piuttosto , e suonerebbe meglio , il nome di
    amante della sapienza ( filòsofos ) o un nome del genere .
    FEDRO : E non sarebbe per nulla fuori luogo .
    SOCRATE : Viceversa , colui che non ha nulla di più prezioso di ciò che ha
    composto o scritto rivoltandolo su e giù in molto tempo e incollando i pezzi l'
    uno all' altro o togliendoli , non lo chiamerai forse a ragion veduta poeta ,
    scrittore o legislatore ?
    FEDRO : Certamente !
    SOCRATE : Ecco dunque quello che devi riferire al tuo amico .
    FEDRO : E tu ? Come farai ? Non bisogna infatti tralasciare neppure il tuo amico
    .
    SOCRATE : Quale amico ?
    FEDRO : Il bell' Isocrate . A lui che cosa riferirai , Socrate ? Come lo
    definiremo ?
    SOCRATE : Isocrate é ancora giovane , Fedro . Tuttavia desidero dire ciò che
    presagisco sul suo conto .
    FEDRO : Qual é questo tuo presagio ?
    SOCRATE : Mi sembra che in quanto a doni di natura sia troppo dotato per essere
    paragonato alla retorica di Lisia e mi pare inoltre che abbia un temperamento
    più nobile . Pertanto non ci sarebbe per nulla da meravigliarsi se col procedere
    dell' età , negli stessi discorsi di cui si occupa ora , superasse più
    facilmente di quanto farebbe con dei fanciulli chiunque abbia mai posto mano
    alla retorica . E ancora , non ci sarebbe per nulla da meravigliarsi se ciò non
    gli bastasse , e uno slancio più divino lo portasse a traguardi più elevati ;
    infatti , mio caro , nella mente di quell' uomo é insita per natura una certa
    qual filosofia . E' questo dunque il messaggio che io porto per conto della
    divinità di questo luogo a Isocrate , come fosse il mio amato ; tu invece porta
    quello a Lisia , come fosse il tuo amato .
    FEDRO : Lo farò . Ma andiamo , visto che la calura si é attenuata .
    SOCRATE : Non conviene forse , prima di incamminarci , rivolgere una preghiera
    alla divinità di questo luogo ?
    FEDRO : Certamente .
    SOCRATE : " Caro Pan e tutti voi altri dei che siete in questo luogo ,
    concedetemi la bellezza interiore , e i beni esteriori che possiedo siano in
    accordo con quelli interiori . Che io consideri ricco il saggio e che io
    possieda tanto oro quanto non potrebbe prenderne e portarne con sè altri che il
    temperante " . Dobbiamo chiedere ancora qualcos' altro , Fedro ? Mi sembra di
    aver pregato a sufficienza .
    FEDRO : Prega che anch' io possa ottenere questi beni : infatti , tra amici
    tutto é comune .
    SOCRATE : Andiamo .
     
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    CITAZIONE (aky62 @ 4/10/2013, 19:59) 
    Noè: Due o Sette paia ?


    Parashat Noah
    Traduzione italiana di Samuel David Luzzatto,1872

    (Genesi 6:19, 6:20 e Genesi 7:2, 7:3)

    6:19 Come pure di ogni vivente, di ogni sorta di mortale, due (paja) di ciascheduna specie introdurrai nell’arca, per conservarli in vita con te; maschio e femmina saranno.
    6:20 Dei moltiplici volatili, dei moltiplici quadrupedi, di tutti i moltiplici rettili della terra, due (paja) di ciascheduna specie (farai che) vengano a te, per conservarli in vita.

    7:2 D’ogni quadrupede mondo ti prenderai sette, ciascheduno colla rispettiva femmina; e dei quadrupedi che non sono mondi due, ciascheduno colla rispettiva femmina.
    7:3 Anche dei volatili del cielo sette, ciascheduno maschio e femmina; perché mantengano razza sulla faccia
    di tutta la terra.

    Quando anni fa esposi questo dubbio (tra gli ormai troppi) ad uno dei miei “maestri”, non gli chiesi una spiegazione che, di certo e come le altre volte, difficilmente avrebbe potuto darmi, pertanto preferii esporre il mio dubbio diversamente, comunicandoli la mia paura di padre, quando un giorno mio figlio mi avrebbe domandato una spiegazione su questi passi della Torah: due paia o sette paia ? Il “maestro” mi rispose: potrebbe non farti mai questa domanda !
    Questa risposta, chiaramente mi confuse di più….. e cercai, ancora una volta altrove !
    Si presentò l’occasione di porre la stessa domanda a un’amica ebrea, ella prima sorrise e poi mi disse che avrebbe risposto alla mia domanda dopo pochi minuti; continuammo a parlare d’altro, poi lei interruppe il dialogo e rispose alla mia domanda come se fosse una confidenza tra amici: sette coppie di PURI e soltanto due di IMPURI.
    Questa risposta mi lasciò senza parole. Non mi sentii di chiedere ulteriori spiegazioni !
    In un istante avevo capito che tutte le decine di Bibbie che avevo tra le mani, erano solo libri dove le parti scritte, contavano molto meno delle parti bianche non scritte.

    Ho capito che ci sono “diversi” midrash che spiegano nel dettaglio questi passi;
    e mi piacerebbe leggerli integralmente (magari nella mia lingua madre),
    ma il mio dubbio rimane circa la descrizione di 6:19 e 6:20 che è diversa dalla descrizione 7:2 e 7:3;
    oppure anche in questo caso il testo non è stato corretto correttamente ?

    Ma dico:
    vi sembra giusto che una "innocente" domanda come questa MIA,
    debba passare sotto i METAL DETECTOR "di vecchia concezione tecnologica"
    di un qualunque KMARX ......e (peggio) non essere censurata ?
    Devo rifare la domanda o devo : "cancellarla" ?

    KMARX.....non può essere che una delle tante estensioni di Ashkenazi: confessatelo !
    O almeno ditemelo !
    Se così non fosse: prego per KMARX !
     
    .
  7. KMarx
     
    .

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    [QUOTE=aky62,6/10/2013, 20:53 ?t=67177579&st=0#entry544044856]
    [QUOTE=KMarx,6/10/2013, 12:28 ?t=67177579#entry544013552]

    E' incredibile lo sforzo del NULLA nel cercare il suo UOMO !

    CITAZIONE (aky62 @ 6/10/2013, 20:38) 
    CITAZIONE (KMarx @ 6/10/2013, 12:28) 
    E' incredibile lo sforzo dell'uomo di cercare il nulla.

    E' incredibile lo sforzo del NULLA nel cercare il suo UOMO !

    Il NULLA di cui Tu parli....potrebbe essere una grandissima parte del mio TUTTO ! :D
    Mentre il mio Tutto potrebbe essere gran arte del tuo NULLA :sick:


    Scrisse un giorno lontano Platone: etc etc


    Sofismi. Ah! il sofisma
     
    .
  8.  
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    אריאל פינטור

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    Per specie pura si internde quella che è idonea all'alimentazione dell'uomo e al sacrificio a D-O (attenzione: il sacrificio è quasi sempre consumati, mangiandoli, tranne alcune parti destinate ai sacerdoti ed altre che vengono distrutte. sono rari i sacrifiici fini a se stessi. si tratta sempre della santificazione dell'alimentazione).
    per questa ragione di quelle specie vengono presi più esemplari. Infatti è solo dopo il diluvio che l'umanità, inizialmente vegetariana, inizierà (secondo la tradizione) a mangiare carne
     
    .
  9. KMarx
     
    .

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    Voleva essere solo un commento senza alcuna affermazione di un disvalore della legittima ricerca in armonia con la propria sensibilità e cultura. Si osserva, en passant, che la ricerca della verità reca tra i ricercatori reciproche acredini che non giova alla verità ricercata. Ove l'iniziale premessa sia stata motivo di disturbo chiedo venia e auguro buon proseguimento.
     
    .
  10.  
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    Bereshit

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    L'ipotesi documentaria, detta anche teoria documentaria, teoria delle quattro fonti o teoria JEDP, è una ipotesi sulla formazione dei primi cinque libri della Bibbia, i quali prendono il nome di Pentateuco (Torah in ebraico).
    Secondo la tradizione ebraica (e molte confessioni religiose cristiane più legate alla lettera del testo biblico), la Torah sarebbe stata scritta da Mosè in persona. Secondo l'esegesi biblica moderna, invece, dopo studi che sono cominciati nel XVIII secolo, il Pentateuco sarebbe una raccolta, formatasi in epoca post-esilio, di vari scritti di epoche precedenti. Ciò sembrerebbe comprovato da varie caratteristiche quali, ad esempio:

    due racconti della creazione
    due decaloghi
    diversi nomi per Dio
    diverse concezioni teologiche.
    e in questa occasione due e sette paia
     
    .
  11.  
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    Dato che ancora non si era fatta sentire la necessità di distinguere gli animali impuri dagli animali puri, questi ultimi si fecero riconoscere inginocchiandosi dinanzi a Noè quando entravano nell'arca?

    O è l'arca stessa che ha distinto il puro dall'impuro, ammettendo nel suo interno sette coppie dei primi e soltanto due dei secondi?


    Problematiche in merito all’illuminazione, la ventilazione, il controllo della temperatura, ecc...

    Posso obbiettare che gli animali di specie diverse di tutta la terra non sarebbero mai potuti stare insieme nell’arca
    ma è stato fatto notare che non era necessario che Noè portasse sull’arca degli animali pienamente sviluppati.

    Era possibile la sopravvivenza sia dei pesci d’acqua dolce che dei dei pesci di acqua salata?

    Il soprannaturale e il miracoloso è la risposta ad ogni cosa?

    Un asino che parla è razionale?

    Tutte quelle specie avevano bisogno di cibo?

    Dio chiuse la porta dell'arca?.

    Dove si poteva trovare così tanta acqua da sommergere la terra?



    Eccetera. Il dibattito è ancora aperto in materia.
     
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    CITAZIONE (Bereshit @ 7/10/2013, 09:02) 
    Secondo la tradizione ebraica (e molte confessioni religiose cristiane più legate alla lettera del testo biblico), la Torah sarebbe stata scritta da Mosè in persona. Secondo l'esegesi biblica moderna, invece, dopo studi che sono cominciati nel XVIII secolo, il Pentateuco sarebbe una raccolta, formatasi in epoca post-esilio, di vari scritti di epoche precedenti. Ciò sembrerebbe comprovato da varie caratteristiche quali, ad esempio:

    La teoria documentaria oggi è stata abbandonata da quasi tutti gli studiosi. Il problema principale consiste nel fatto che la Bibbia non è mai stata studiata nella sua completezza e spesso le opinioni degli studiosi occidentali si basano su luoghi comuni che nulla hanno a che fare con la Bibbia.

    Shalom
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 7/10/2013, 11:02) 
    Posso obbiettare che gli animali di specie diverse di tutta la terra non sarebbero mai potuti stare insieme nell’arca
    ma è stato fatto notare che non era necessario che Noè portasse sull’arca degli animali pienamente sviluppati.

    Infatti non era necessario, la Creazione descritta in Genesi in 10 comandi conferisce al mondo la facoltà di rigenerarsi. La condizione di "Tohu waVohu" si ripete ciclicamente e questa volta anche nel Diluvio. Bastano solo pochi animali per far rigenerare anche gli altri, questa facoltà, secondo Genesi è data alla terra stessa. Oltre ciò lo stesso linguaggio biblico relativo al Diluvio ed alla sopravvivenza è usato anche nel caso dei sei giorni della creazione, dal quale si deduce che quella condizione di "tohu waVohu" non fu la prima e che quindi prima di quell'era ve ne fu un'altra rigenerata dalla stessa terra cui fu data tale potente facoltà.



    CITAZIONE
    Il soprannaturale e il miracoloso è la risposta ad ogni cosa?

    Il soprannaturale non c'è, ne stiamo parlando in varie discussioni.


    CITAZIONE
    Dio chiuse la porta dell'arca?.

    Questa è una cosa particolare spiegata nel Midrash, non so cosa hai capito e perché lo citi, ma sicuramente non è quello che sembra.

    CITAZIONE
    Dove si poteva trovare così tanta acqua da sommergere la terra?

    Il solito luogo comune. La Bibbia non dice affatto che tutta la terra fu sommersa. Parla di acque agitate, di zunami ed eruzioni vulcaniche. Le abbiamo spiegate tante volte queste cose nei nostri forum. Il Midrash parla di due tipi di acque. Il termine "maim" in ebraico designa ogni liquido ed il Midrash haGadol spiega che le acque del Mabul erano spesse e dure e a strati roventi. Un'esatta descrizione della lava vulcanica.


    Shalom
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 6/10/2013, 21:35) 

    :blink:


    :P - ....per estensione di ashkenazi intendevo... estensione di ashkenazi !

    :blink:

     
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    CITAZIONE (Negev @ 6/10/2013, 22:53) 
    Per specie pura si internde quella che è idonea all'alimentazione dell'uomo e al sacrificio a D-O (attenzione: il sacrificio è quasi sempre consumati, mangiandoli, tranne alcune parti destinate ai sacerdoti ed altre che vengono distrutte. sono rari i sacrifiici fini a se stessi. si tratta sempre della santificazione dell'alimentazione).
    per questa ragione di quelle specie vengono presi più esemplari. Infatti è solo dopo il diluvio che l'umanità, inizialmente vegetariana, inizierà (secondo la tradizione) a mangiare carne

    Grazie Negev, ho letto moltissimo in altri tuoi "straordinari" post e in modo molto approfondito diversi tuoi lavori "luminosissimi" in merito a questi passi della genesi; ma la mia domanda in Incip sul 3D,
    era ben più circoscritta ad alcune parole; 7paia, 2paia !
    Forse non mi sono spiegato bene.

    GRAZIE per la tua risposta.

    Shalom
     
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23 replies since 4/10/2013, 18:59   535 views
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