Simon Pietro e dintorni

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  1. Veritas
     
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    Abelard Reuchlin

    Abelard Reuchlin, uno pseudonimo, è uno scrittore giornalista il quale, in base alle sue conoscenze in merito all'annoso problema delle vere origini del catto-cristianesimo, ha deciso di mettere 'nero su bianco' ed ha redatto un libretto all'uopo, il cui scopo, più o meno dichiarato, è quello di mettere in guardia i suoi correligionari più 'deboli' a non farsi incantare dal richiamo della 'sirena' cattolica.

    Nel suo libro, "The True Autorship Of The New Testament", egli scrive:

    CITAZIONE
    "Il Nuovo Testamento, la Chiesa e il cristianesimo furono tutte creazioni della famiglia di Ario Calpurnio Pisone, che apparteneva all'aristocrazia romana. Il Nuovo Testamento e tutti i personaggi che vi appaiono - Gesù, tutti i Giuseppe, tutte le Marie, tutti i discepoli, gli apostoli, Paolo, Giovanni Battista - sono inventati. I Pisoni hanno creato quella storia e quei personaggi: l'hanno ambientata in un'epoca e in un luogo preciso e l'hanno collegata a persone marginali realmente esistite, come gli Erodi, Gamaliele, i procuratori romani, etc. (...) Gesù era una figura composita e i vangeli riprendono elementi dei racconti di Giuseppe in Egitto e di altri personaggi veterotestamentari, oltre a basarsi su alcuni scritti esseni e pagani (...). I Pisoni erano stoici e in quanto tali credevano che si potesse controllare la gente con la paura e la speranza..."
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    Pisone, secondo il Reuchlin, avrebbe fatto realizzare a Gesù alcune profezie di Isaia, presenti nell'Antico Testamento. Oltre a Pisone sarebbero stati coinvolti anche Seneca, Petronio, Luciano e molti altri. Secondo Reuchlin, sarebbero stati loro i veri autori dei Vangeli, e ciò dovette avvenire nel I secolo d.C.

    Ovviamente lo scrittore, pur partendo da felici 'intuizioni', ha finito con il mancare alla grande il bersaglio. Tuttavia, almeno per me, rimane il fatto estremamente importante che egli ha proposto dei dati assolutamente inediti, del tutto sconosciuti al mondo dell'erudizione ufficiale (il quale, ovviamente, lo ha totalmente ignorato!).

    Quando, dopo lunghi ed estenuanti anni di ricerche, sono finalmente riuscito ad intuire chi fu il VERO motore che portò alla creazione del culto catto-cristiano, ho cominciato ad indagare nei 'paraggi', sino a quando, un giorno, sono letteralmente 'saltato' sulla sedia!.. Avevo 'scovato' un dato, anche se di importanza marginale, il quale tuttavia mi confermava indirettamente che i dati proposti dal Reuchlin, ed ignorati dagli eruditi, erano puntuali!!...

    A questo punto mi sono chiesto se per caso lo scrittore, essendo di origine ebrea, avesse 'attinto' ad una fonte informativa non scritta, ma che, attraverso i secoli, si è tramandata aspetti di una verità che il rabbinato ufficiale, per non andare incontro a 'supplementi' persecutori, a suo tempo decise scientemente di ignorare, salvo la presenza di tale informativa nella memoria orale: una singolare forma di trasmissione mnemonica della storia e dei singoli fatti particolarmente congeniale al popolo ebraico.

    A questo punto mi sono chiesto se sia stato un caso che il Reuchlin sia andato così abbondantemente fuori strada, oppure se la cosa sia stata voluta....che so..una sorta di promessa fatta da lui alla sua fonte informativa.

    Persino il richiamo alla figura di Giuseppe Flavio, quale autore materiale dei vangeli, mi è apparso estremamente verosimile, quando ho ricollegato a tutto ciò un'informazione appresa nei primi anni delle mie ricerche, vale a dire la circostanza secondo cui gli alti porporati del basso Medioevo, ritenevano che Giuseppe Flavio si fosse convertito al 'cristianesimo': tutto ciò per tentare di giustificare l'allucinante incongruenza del 'testimonium flavianum'. Evidentemente, malgrado l'improbabile opinione di quegli ameni 'figuri', il riferimento al cristianesimo appariva troppo sicuro, tant'è che ancora oggi una parte dell'alto clero, quella più conservativa, continua a sostenere una tale opinione, espressa molti secoli fa dai loro predecessori.

    Ci fu davvero qualcosa di reale in tutto ciò? ....Probabilmente sì. Solo che, sicuramente, NON si trattò affatto di una conversione (Giuseppe F. nacque giudeo ortodosso e tale rimase sino alla sua morte), e neppure si trattò del cristianesimo che intendiamo oggi: bensì del GIUDEO-CRISTIANESIMO!!...

    Quasi sicuramente, Giuseppe Flavio, in virtù della sua grande erudizione e della perfetta conoscenza del Tanak (Bibbia ebraica), della storia del popolo ebraico e delle sue tradizioni, anche quelle più antiche, giocò il ruolo di esperto in materia, al servizio dei VERI autori della letteratura 'sacra' del 'giudeo-cristianesimo' (tra cui un vangelo: sicuramente il primo nella storia a chiamarsi così, il quale contemplava la figura di Giovanni di Gamala, il sedicente 'Christos' fatto crocifiggere dai romani al tempo di Pilato).Veri autori che il Reuchlin identifica erroneamente (caso o scelta?) con la famiglia dei Pisoni, sebbene egli abbia ragione quando afferma che si trattò di una famiglia della 'nobiltà romana' (più esattamente di quella 'provinciale')

    I Pisoni entrarono in questa intricata storia attraverso la figura di Gaio Calpurnio Pisone, uno dei presunti congiurati del complotto antineroniano. Quasi sicuramente, costui fu tra coloro (forse addirittura la guida) che ordirono il complotto per uccidere Simon Mago (e NON Nerone, come ancora oggi si crede!!).

    Esecutore materiale di tale complotto, fu il 'santo' SIMON PIETRO, elevato successivamente al rango di 'fondatore' del papato romano (sic!!); come dire: il buongiorno si vede dal mattino!.. Per portare a termine il compito che gli era stato affidato dai suoi mandanti (Gaio Calpurnio Pisone, Seneca, Petronio ed altri), Pietro si servì della sua banda di scellerati: probabilmente la stessa con cui aveva massacrato i poveri coniugi Anania e Sapphira.

    Dopo il fallito tentativo di sopprimere Simon Mago (il quale, contrariamente a quanto ancora oggi si crede, riuscì a sopravvivere), avvenuto in casa del senatore Marcello, Pietro (perchè consigliato da coloro che lo avevano ospitato: sicuramente giudei della diaspora romana), insieme alla sua banda del 'buco' cercò di fuggire di notte lungo la via Appia, probabilmente in direzione di Puteoli, da cui potersi imbarcare per la Palestina. Tuttavia, grazie alle 'soffiate' (probabilmente confessioni ottenute sotto tortura), Pietro ed i suoi vennero intercettati e catturati dai pretoriani del questore Agrippa, incaricato da Nerone di rintracciare i responsabili, al terzo miglio della via Appia. (oggi il santo clero falsario ricorda l'evento con l'improbabile "Quo vadis Domini?", sic!). Fu una 'frecciata' mortale per i complottisti, i quali ormai pensavano di averla fatta franca.

    Sicuramente la scelta di un SICARIO GIUDEO ("Iudaeus Sicarius", da cui GIUDA ISCARIOTA!!) fu determinata dal fatto che gli inquisitori di Nerone avrebbero potuto pensare che si fosse trattato di una faida interna al mondo giudaico della diaspora romana; tanto più che era nota, in detto ambiente, la rivalità che opponeva Pietro a Simon Mago. (v. Atti degli Apostoli, Atti di Pietro e Atti di Pietro e Paolo)

    Sotto tortura (evento di cui si ha indirettamente conferma dalla stessa letteratura patristica), sicuramente l'anziano Pietro rivelò ai suoi inquisitori i nomi dei suoi mandanti romani e molte altre cose. (utilizzate poi da Marco per redigere alcuni importanti documenti, i quali, circa 80 anni dopo, serviranno ai santi padri falsari per comporre il celebratissimo vangelo 'secondo' Marco!)

    Tornando al 'caso' Reuchlin, è altamente probabile che egli, inconsapevolmente o coscientemente, abbia fatto una sorta di 'pamphlet' con notizie afferenti la nascita del culto giudeo-cristiano (i cui aderenti vennero chiamati 'MINIM', cioè eretici, dai giudei ortodossi) e quello successivo catto-cristiano, i cui seguaci vennero chiamati impropriamente 'NOZTRIM' (nazareni) dai giudei ortodossi, i quali, evidentemente, non se la sentirono di chiamarli "MESHICHYIM" (Christianoi in greco, cioè 'cristiani'), in quanto, con tutta probabilità, ritennero tutto ciò blasfemo. Infatti, i testimoni oculari giudaici del I e del II secolo, non potevano non sapere che tra il 'gesuanismo gnostico' (i VERI 'Noztrim') ed i 'christianoi' correva un abisso!


    Saluti


    Veritas

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  2. Veritas
     
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    Note al precedente post

    CITAZIONE
    I Pisoni entrarono in questa intricata storia attraverso la figura di Gaio Calpurnio Pisone, uno dei presunti congiurati del complotto antineroniano. Quasi sicuramente, costui fu tra coloro (forse addirittura la guida) che ordirono il complotto per uccidere Simon Mago (e NON Nerone, come ancora oggi si crede!!)(*).
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    (*) - Esistono importanti punti nella vicenda relativa al presunto complotto contro Nerone, i quali andavano approfonditi e ponderati con molta più attenzione; cosa che, tuttavia, non è stata fatta, ed ancora oggi l'intero pianeta erudito è convinto che vi sia stato effettivamente un complotto per uccidere Nerone, così come per l'improbabile incendio del 64, a seguito del quale Nerone avrebbe fatto 'martirizzare' un numero indefinito di 'cristiani' (indicazione valida SOLO se riferiti ai 'messianisti' irredentisti, sicuramente presenti nel tessuto giudaico della diaspora romana). La verità circa il complotto è che esso venne pensato per eliminare Simon Mago, ritenuto dalle forze conservatrici patrizio-senatoriali quale 'anima nera' di Nerone, in quanto suo presunto 'corruttore' morale.

    Probabilmente Simone, in virtù del suo bagaglio etico, ereditato dalla scuola di Giovanni Battista, aveva convinto Nerone, grazie al suo ascendente su di lui, ad attuare un certo numero di riforme economiche con risvolti sociali, atte a mitigare le disastrose condizioni di vita della sterminata massa degli schiavi e dei poveri di tutto l'impero. Riforme che, però, si scontravano con gli egoistici interessi della classe patrizia, detentrice di tutte le leve del potere economico di tutto l'impero: da qui la decisione di eliminare tale anima 'nera', vale a dire il 'mago' Simone!

    La decisiva riflessione, che avrebbero dovuto fare gli eruditi in merito alla questione, è che persone come Seneca, Petronio, Lucano ed altri, i quali erano stati grandi amici di Claudio Nerone e della sua famiglia, non avevano alcun motivo di covare tanto odio verso quest'ultimo, tanto da volerne la morte! Inoltre, cosa altrettanto importante, se il complotto fosse stato davvero indirizzato verso l'imperatore, difficilmente Nerone avrebbe concesso a costoro la scelta del suicidio, ma li avrebbe fatti morire tra atroci tormenti (10 imperatori su 10 avrebbero fatto altrettanto!!)

    CITAZIONE
    Esecutore materiale di tale complotto, fu il 'santo' SIMON PIETRO, elevato successivamente al rango di 'fondatore' del papato romano (sic!!); come dire: il buongiorno si vede dal mattino!.. Per portare a termine il compito che gli era stato affidato dai suoi mandanti (Gaio Calpurnio Pisone, Seneca, Petronio ed altri), Pietro si servì della sua banda di scellerati: probabilmente la stessa con cui aveva massacrato i poveri coniugi Anania e Sapphira. (**)
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    (**) - Estremamente illuminante in merito, è quanto ebbe a scrivere Origene nei suoi lavori, dove egli afferma testualmente che "..Pietro fu costretto ad UCCIDERE con la SPADA della sua 'bocca' i coniugi Anania e Sapphira, in quanto egli (Pietro) dava anche la metà dei 'suoi beni' (sic!) ai poveri..". Quasi che i beni dei poveri coniugi fossero per natura o per legge di Simon Pietro & company!!.. Per la cronaca, la 'SPADA della sua 'bocca', a cui fa spregiudicata- mente riferimento Origene (non certo migliore dei suoi colleghi in fatto di verità storiche!), altro non fu che la 'MACHAIRA' (v. le versioni greche dei vangeli) che Pietro portava sempre con sè e con la quale avrebbe staccato un orecchio ad un soldato, nel corso dell'arresto di Gesù sul Monte degli Ulivi. Si trattava di un'arma praticamente identica al SICA, un pugnale-coltello in dotazione ai legionari romani. Ciò fa chiaramente di Pietro un SICARIO! Infatti, il pseudo nome della fittizia figura di GIUDA ISCARIOTA, derivò sicuramente dalla locuzione latina SIMONEM IUDAEUS SICARIUS, vale a dire 'SIMONE IL SICARIO GIUDEO'!!... Da 'Iudaeus Sicarius' i falsari autori del Nuovotestamento ricavarono il pseudo-nome 'Giuda Iscariota' (Iudae Sicariotes nella Vulgata di Gerolamo: il che la dice lunga!).

    Si trattò, a tutti gli effetti, di una 'maschera' letteraria per Simon Pietro. Grazie al vangelo di Barnaba, UNICA fonte a dirci che Giuda Iscariota venne CROCIFISSO, oggi disponiamo di un'ulteriore e confortevole conferma che Giuda Iscariota e Simon Pietro furono la stessa, identica persona. (Simon Pietro venne fatto crocifiggere da Nerone). Nei testi neotestamentari è anche riportata la circostanza che 'Giuda Iscariota' era un ladro e che rubava dalla borsa dei beni comuni degli apostoli (in perfetta armonia con la vicenda di Anania e Sapphira!).

    Sebbene resa in forma 'criptica', esiste anche una stupefacente testimonianza patristica che attesta il 'vizietto' di Pietro di rubare insieme ai suoi complici (per giunta ai danni dei simpatizzanti di Gesù). E' altamente probabile, se non certo, che il REALE CONTESTO in cui Gesù pronunciò la celeberrima frase contro Pietro, presente nel vangelo di Matteo, vale a dire "..Vade retro Satana!..Perchè tu mi sei di scandalo, in quanto non ragioni secondo Dio ma secondo gli uomini.." sia stata pronunciata dal Nazareneo proprio in occasione di un furto commesso ai danni di una simpatizzante dell'Uomo di Nazareth, i cui autori (Pietro & company) vennero scoperti dallo stesso Gesù.

    Da tenere presente che il termine greco 'machaira', indicante un'arma del tutto simile al 'SICA' dei legionari romani, è stato tradotto fraudolentemente con 'gladium' (la SPADA dei legionari) nelle versioni latine degli stessi vangeli. In realtà, la corretta traduzione in latino del greco 'MACHAIRA' sarebbe dovuta essere SICA e NON 'gladium'! L'unica differenza sostanziale tra le due armi (il sica e la machaira) risiedeva soprattutto nell'uso: 'logistico' per il sica (di cui i legionari si servivono per multiuso, come scuoiare gli animali, tagliare la carne, affettare il pane, le verdure, etc.); per il combattimento, per quanto riguardava la machaira, usata dai gladiatori che si misuravano nell'arena. Coloro che ne usavano una coppia alla volta erano detti 'dimacheros'.

    Dal momento che la locuzione 'Iudaeus Sicarius' per indicare Simon Pietro, venne utilizzata nell'ambiente latino di Roma, è evidente che i primi autori dei vangeli, i cosiddetti evangelisti, i quali composero i loro testi in greco, tradussero il latino 'sica' con il termine greco 'machaira', vista la stretta affinità tra le due armi. Quando venne la volta di tradurre i testi greci in latino, i 'furbastri' patristi anzichè restituire correttamente il termine latino 'sica', tradussero truffaldinamente 'machaira' con 'gladium', per allontanare il sospetto che Pietro potesse essere stato un sicario!

    CITAZIONE
    Dopo il fallito tentativo di sopprimere Simon Mago (il quale, contrariamente a quanto ancora oggi si crede, riuscì a sopravvivere)(***), avvenuto in casa del senatore Marcello, Pietro (perchè consigliato da coloro che lo avevano ospitato: sicuramente giudei della diaspora romana), insieme alla sua banda del 'buco' cercò di fuggire di notte lungo la via Appia, probabilmente in direzione di Puteoli, da cui potersi imbarcare per la Palestina. Tuttavia, grazie alle 'soffiate' (probabilmente confessioni ottenute sotto tortura), Pietro ed i suoi vennero intercettati e catturati dai pretoriani del questore Agrippa, incaricato da Nerone di rintracciare i responsabili, al terzo miglio della via Appia. (oggi il santo clero falsario ricorda l'evento con l'improbabile "Quo vadis Domini?", sic!). Fu una 'frecciata' mortale per i complottisti, i quali ormai pensavano di averla fatta franca.

    (***) - Oltre a varie evidenze storiche (tra cui l'assoluta discordanza tra le varie fonti circa la fine di Simon Mago), la scampata morte di Simone si evince anche per vie 'traverse': vale a dire attraverso gli Atti di Paolo e Tecla, dove la figura di Simon Mago venne 'nascosta' dietro quella di un servitore CARO a NERONE, il quale CADDE ACCIDENTALMENTE da una finestra! (chiaro riferimento al mago Simone, caduto durante un tentativo di 'volo')


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    Edited by Veritas - 27/2/2010, 16:50
     
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