Mauro Pesce: 'Da Gesù al cristianesimo'

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Veritas
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Mauro Pesce: (in merito al suo recente libro "Da Gesù al cristianesimo')

    recensione di Adriano Prosperi
    Repubblica venerdi 25 novembre 2011

    Il libro di Pesce è una ricerca filologica sulla lettura dei discorsi più celebri.
    La rigenerazione prevedeva un rito di perdono e di risarcimento del male compiuto.

    Chiedersi che cosa fosse Gesù di Nazareth non per noi ma per i suoi contemporanei: questo è ciò che distingue il libro di Mauro Pesce - Da Gesù al cristianesimo (Morcelliana) - dalla immensa foresta di libri su Gesù che cresce ogni giorno. E la via che l'autorevole storico del Cristianesimo dell'Università di Bologna ci propone è quella di una ricerca filologica e storica sui significati delle parole di Gesù in quei due primi secoli dell'era volgare in cui furono la fede di una setta ebraica: il che non può che risvegliare la curiosità di coloro che hanno incontrato quelle stesse parole trasformate in istituzioni e pratiche sociali nelle epoche successive delle società cristiane.

    (l'intero articolo è visionabile nel sito http://ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dett...ntenuto=3726804 )
    .

    .

    Con tutto il rispetto, professore, credo che continuare a sostenere, anche se in buona fede, il Gesù del magistero, significa continuare a portare acqua al mulino di una classe sociale, quale appunto quella della casta sacerdotale catto-cristiana, che ha fatto della menzogna e dell'inganno, tra i più sconcertanti e stupefacenti della storia umana, la sua VERA missione su questa terra.

    Sebbene Gesù di Nazareth sia stato un carattere storico realmente esistito, tuttavia quello della fede NON E' MAI ESISTITO, tanto esso è diverso da quello della storia...

    Saluti

    .
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

    Group
    Member
    Posts
    8,422
    Location
    Gotham

    Status
    Offline
    QUOTO.

    Semplici et esemplari le parole di Veritas.

    Ora cominciamo a mettere in pratica le conseguenze di questo ormai dichiarato dato di fatto.



    zio ot 5 stelle :B):





     
    .
  3. Veritas
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    M. Colucci:

    «.. questo però non è un libro del magistero e Mauro Pesce in generale non segue pedissequamente le tesi del magistero ecclesiale...»
    .

    .

    Lo so...Io mi riferivo al fatto che il prof. Pesce, malgrado la sua indiscussa buonafede, continua a ritenere 'storico' il Gesù dei vangeli, cioè della 'fede', che è poi il Gesù del magistero cattolico... Questo Gesù, di fatto, è praticamente inesistente sul piano storico, tanto esso è diverso dal Gesù della storia!..

    Il professor Mauro Pesce, oltre ad essere un intellettuale in buona fede (almeno ne sono convinto), è anche un critico dalla mentalità aperta ed io ritengo che egli, ad un certo punto del suo 'percorso' esegetico, tornerà tuttavia a rivedere le sue posizioni da una prospettiva assai più critica di quella attuale...

    .
     
    .
  4. Veritas
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Mauro Pesce:

    «.. Cari Veritas e Colucci, ecco un brano dell'Introduzione di "Da Gesù al cristianesimo", giudicate voi stessi:

    "1. Per poter comprendere uno scritto protocristiano, lo storico deve evitare di assumere una delle fedi delle chiese di oggi perché esse sono diverse dalla fede dell’autore di quello scritto.
    2. Lo storico deve comprendere ciascuna diversa visione di fede con cui ciascun diverso autore di uno scritto protocristiano, ad esempio un vangelo, scrive.

    Come storico, non ritengo affatto che la fede dell’autore del Vangelo di Marco lo abbia indotto a trasformare così radicalmente i fatti da rendere il suo vangelo inutilizzabile come documento storico. Credo, al contrario, che sia possibile discernere le eventuali deformazioni dei fatti che la visione di fede dell’autore ha introdotto, potendo così utilizzare il suo testo come fonte storica."
    .

    CITAZIONE
    M. Colucci: pienamente d'accordo
    .

    .

    Caro professore, ciò che lei ha voluto chiarirci, io lo avevo intuito da un pezzo: vale a dire il fatto che per lei il 'Gesù della fede' è sostanzialmente vero, malgrado la circostanza che personaggi, non meglio identificati, vi abbiano applicato arbitrariamente delle 'manipolazioni' (mero eufemismo!).

    Purtroppo, per quanto risulta dalle mie 'maniacali' ricerche ('maniacali' perchè mi hanno indotto a rimanere 'incollato' davanti al computer anche per 14 ore al giorno!) e dagli studi che ne sono scaturiti, il Gesù della storia, personaggio sicuramente straordinario ed irripetibile (ma non perchè fosse un Dio!!), fu quasi totalmente diverso da quello della fede, e dal momento che i vangeli ed il resto del materiale neotestamentario vennero 'disegnati' a 'misura' del Gesù della fede, ne risulta che tale documentazione è totalmente inutilizzabile al fine di far emergere dalle 'brume' neotestamentarie il vero volto del Gesù della storia!..

    Mi scuso se dovessi apparirle un po' troppo presentuoso...Tuttavia, il numero di riscontri storici che sono riuscito a 'scovare', in fonti assolutamente 'diversificate', mi confortano ampiamente nelle mie convinzioni e nelle mie affermazioni....

    Tanto per farle un esempio, mi riferirò all'episodio della 'resurrezione' di Lazzaro. Il fatto che ben TRE evangelisti su QUATTRO, vale a dire i cosiddetti 'sinottici', si siano 'dimenticati' di narrarci un tale episodio, non può, onestamente, essere ritenuto 'normale', come vari esegeti ed intellettuali vicini al mondo clericale vorrebbero!...

    E' sin troppo evidente, almeno per le persone di buonsenso che affrontano gli studi con un minimo di 'grano salis', che vi doveva essere stato, in tale episodio, qualcosa di molto preoccupante: qualcosa che 'consigliò' gli autori evangelici 'sinottici' a disinteressarsi della cosa! Grazie alla preziosissima lettera di Clemente Alessandrino(*), oggi tutti gli eruditi possono intuire il motivo per cui gli autori 'sinottici evitarono di parlarci di Lazzaro e della sua vicenda!

    La cosa straordinaria, almeno per me, è che sono riuscito a 'scovare', nelle opere di un autore pagano del II secolo, un dato che conferma ampiamente la circostanza che Gesù ebbe dei rapporti 'strani' con un giovane della sua contrada.

    Dal momento che la cosa ebbe sicuramente una risonanza inattesa, non è da escludere che, a causa di ciò, Gesù venne spinto dai suoi famigliari, tra cui soprattutto la madre, a sottoporsi al battesimo 'purificatore' di Giovanni il Battista, il quale, sembra, in un primo momento era orientato a rifiutarglielo: aspetto di cui si trova testimonianza nella letteratura mandaica e, cosa sorprendente, anche nella letteratura canonica, dove però l'iniziale rifiuto di Giovanni nell''elargire' il suo battesimo a Gesù, è spiegato in tuttaltro modo (sic!). Come dire: il lupo perde il pelo ma non il 'vizio'!..

    Naturalmente, oltre quello appena esposto vi sono un''infinità' di altri aspetti che provano sostanzialmente quanto ho sinora affermato...(vale a dire il fatto che il Gesù della 'fede' fu notevolmente diverso da quello della storia)

    Saluti

    ______________________________

    (*) - questo documento, a causa della potenziale minaccia rappresentata ('minaccia' per l'allucinante castello di menzogne su cui venne costruito il culto 'catto-cristiano'), è stato fortemente denigrato dal comparto costituito dai moderni esegeti ed apologeti filoclericali, non meno falsari di quelli che li hanno preceduti nel tempo, i cui vertici religiosi, almeno quelli che formano il 'nucleo storico' che si tramanda, di generazione in generazione, verità inconfessabili circa il cristianesimo delle origini, oltre che lo stretto controllo su documenti 'top-secret' (tra cui, sicuramente, molti testi che oggi sono semplicemente considerati 'perduti'), sono ben consapevoli dell'inconfessabile verità intrinseca in tale documento, tanto che si è arrivati a definire spudoratamente il povero professore Morton Smith, lo scopritore di tale documento, un falsario!....Da che pulpito viene la predica!!!..

    .
     
    .
  5. Veritas
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    CITAZIONE dal precedente post:

    «..E' sin troppo evidente, almeno per le persone di buonsenso che affrontano gli studi con un minimo di 'grano salis', che vi doveva essere stato, in tale episodio', qualcosa di molto preoccupante: qualcosa che 'consigliò' gli autori evangelici 'sinottici' a disinteressarsi della cosa...»
    .

    .

    «..qualcosa che 'consigliò' gli autori evangelici 'sinottici' a disinteressarsi della cosa..»

    Il vangelo di Giovanni (l'unico in cui appare descritto l'episodio Lazzaro) o, più probabilmente, il primitivo testo da cui venne ricavata l'attuale versione pseudoepigrafica, quando venne 'accolto' nel canone cattolico era già molto diffuso nell'area delle provincie ioniche, come ad esempio ad Efeso, luogo in cui Giovanni trascorse gli ultimi anni della sua vita, insieme al 'presbitero' Giovanni (v. Papia di Gerapoli): quasi sicuramente uno zio 'acquisito' dell'evangelista, cioè un fratellasro del padre Gesù di Nazareth. (in pratica, lo stesso personaggio che, nelle liste evangeliche dei fratelli di Gesù, viene indicato con l'improbabile nome di 'Giuseppe').

    Tutto questo impedì, di fatto, di rimuovere la narrazione dell'episodio Lazzaro dal vangelo di Giovanni, in quanto ciò all'epoca (cioè quella a 'ridosso' della nascita del catto-cristianesimo) avrebbe sollevato un fastidioso vespaio di polemiche. Fu così che si optò per il metodo 'classico': vale a dire quello di mistificare ed alterare pesantemente la vicenda storica, trasformando la mera liberazione dal sepolcro, in cui il giovane Lazzaro era stato SEPOLTO VIVO (punizione che i giudei dell'epoca applicavano a coloro che si macchiavano del reato di omosessualità!), in una resurrezione 'fisica' vera e propria!!..


    .
     
    .
  6. Veritas
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Mauro Pesce:

    «..Come storico, non ritengo affatto che la fede dell’autore del Vangelo di Marco lo abbia indotto a trasformare così radicalmente i fatti da rendere il suo vangelo inutilizzabile come documento storico...»
    .

    .

    Se mi permette, professore, vorrei chiederle quale idea si è fatto del personaggio Marco... Secondo lei, chi potrebbe essere stato nella realtà storica?..

    Dagli Atti di Pietro e dagli Atti di Pietro e Paolo, si evince chiaramente che Simon Mago non cadde dal 'volo' per volontà di Dio (ammesso e NON concesso che egli stesse volando davvero!), nè tantomeno perchè Pietro stava 'pregando' affinchè ciò avvenisse.... Del resto, è evidente che se Nerone volle la sua morte, significa che Pietro aveva in qualche modo avuto a che fare con le disgrazie di Simon Mago, il quale, dalla caduta, riportò soltanto una frattura multipla ad una gamba, ma non morì per quello...

    I danni maggiori, comunque, Simone lì riportò a causa di una vile aggressione, mentre, molto probabilmente, era convalescente a letto presso la 'domus' del senatore Marcello: un amico suo e di Nerone.

    Secondo una delle varie versioni, Simon Mago sarebbe stato aggredito dagli uomini di Simon Pietro (probabilmente la stessa banda con cui fece fuori i poveri coniugi Anania e Sapphira: con l'aiuto di 'D-o', secondo gli ameni racconti dei redattori dei sacri testi catto-cristiani). Non contenti di averlo aggredito e lapidato, alla fine lo gettarono da un dirupo o da una TORRE (probabilmente un'allusione alla macchina che Simon Mago stava usando per tentare il 'volo').

    Un'altra versione, invece, (v. Atti di Pietro) vorrebbe che a compiere l'aggressione siano stati i servi della casa del sen. Marcello: cosa palesemente assurda in quanto, così facendo, sarebbero stati LORO ad andare incontro alla furia di Nerone e NON Simon Pietro!... E' poi, non si capirebbe per quale motivo i servi del senatore avrebbero dovuto attentare alla vita di Simon Mago, correndo il concreto rischio di essere giustiziati... E' più che evidente, dunque, che tale costruzione 'ad-hoc' venne fatta per mistificare e mascherare l'evento reale!.. (cioè l'aggressione da parte degli uomini di Pietro: vale a dire il 'fondatore' del papato, sic!)

    A questo punto, ognuno può facilmente intuire che dopo la cattura (avvenuta di notte al 3° miglio della via Appia) Pietro venne sottoposto ad un 'doloroso' interrogario (esistono evidenze nelle cronache patristiche, dove si parla palesemente di tortura, sebbene Pietro fosse ormai un vecchio). Va da sè che non fu certamente Nerone ad eseguire di persona tale interrogatorio, ma, sicuramente, un funzionario imperiale...Magari lo stesso sen. Marcello, il cui nome, guarda caso, è proprio il diminutivo di MARCUS!...In definitiva, dunque, non si trattò affatto di una 'KERIGMATA PETROU' (mi scuso per il cattivo greco), ma di una CONFESSIONE vera e propria!...

    Dal momento che Gesù, nel suo lunghissimo girovagare fuori della Palestina, approdò anche nella Capitale dell'Impero (v. Svetonio, '..impulsore CHRESTOS'), è altamente probabile che Pietro, su esplicita richiesta, abbia parlato anche del suo compatriota 'Chrestos'.... Questo giustificherebbe il motivo per cui al PRIMO vangelo della storia del catto-cristianesimo (che comunque venne scritto nel II secolo, come gli altri vangeli) venne dato il nome 'vangelo secondo Marco'!.... (questa, professore, è una 'prima' mondiale!)

    _______________

    NOTA: ovviamente alcuni passaggi, 'sorprendentemente' dettagliati, sono stati ottenuti per via apodittica: fatale per un tipo di ricostruzione come quella delle origini del cristianesimo, laddove i dati utilizzabili per tale scopo sono solo quelli sfuggiti al maniacale e ripetuto vaglio operato dagli scribi cattolici e dalle loro guide 'spirituali' (vale a dire i 'falchi' della mistificazione e della manipolazione dei testi utili per le ricerche!). Naturalmente, tali dati risultano fortemente 'diluiti' nei testi che li contengono, in quanto non sarebbero MAI giunti sino a noi se fossero stati 'concentrati'!.. Grazie alle 'fantascientifiche' macchine di cui oggi può giovarsi la ricerca scientifica e non, è possibile radunare una buona 'messe' di tali dati dispersi e, grazie alle indicazioni presenti nella letteratura extra-cristiana e/o gnostica, assemblarli in modo abbastanza confortevole. In questo modo, una volta 'accostati' i dati in maniera razionale e, se presenti, in base anche alle indicazioni 'esterne', è possibile riempire gli spazi 'vuoti' per via apodittica, senza nulla togliere all'affidabilità globale del lavoro finale.



    ____________________________________

    Rammento che TUTTO il materiale postato da Veritas, o con altri nicknames a lui riconducibili, deve essere considerato rigorosamente copyright®

    .
     
    .
  7. Veritas
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Mauro Pesce:

    Consiglio di lettura n.3

    Finalmente abbiamo da qualche mese una traduzione e un commento molto accurato del VANGELO DI TOMMASO.

    Matteo Grosso, Vangelo secondo Tommaso. Introduzione, traduzione e commento, Roma, Cariocci, 2011 300 pp.

    E' certamente l'opera migliore esistente in Italia. E' un libro essenziale.

    Grosso ha fatto il dottorato di ricerca sul Vangelo di Tommaso sotto la Guida di Claudio Gianotto e April de Conick che sono fra i maggiori esperti di Tommaso.
    Il Vangelo di Tommaso è accuratamente studiato soprattutto negli ultimi venti anni. Questi studi hanno cambiato in molti punti l'immagine delle origini del cristianesimo. Questo vangelo risale ad una prima redazione verso forse gli anni Sessanta del I secolo ed è stato successivamente riscritto.

    Oramai gli specialisti non pensano più che si tratti di un testo tardo che dipende dai vangeli sinottici, ma invece che bisogna distinguere in esso passi e strati indipendenti e passi e strati successivi a quei vangeli che nel III secolo vennero considerati canonici".
    .

    .

    «..Questo vangelo risale ad una prima redazione verso forse gli anni Sessanta del I secolo ed è stato successivamente riscritto...»

    E' mia opinione che ciò che venne sicuramente scritto nel I secolo, riguardo ai detti - o 'Oracoli' - di Gesù, su cui palesemente si fonda il vangelo di Tomaso, fu la raccolta di 'Detti di Gesù' stilata dal VERO Matteo storico. (quello dell'attuale ed omologo vangelo, è solo una mera attribuzione pseudoepigrafica, come del resto sono le atribuzioni degli altri vangeli).

    Ad informarci di ciò è il 'vescovo' Papia di Gerapoli: quasi sicuramente, un esponente della chiesa 'gnostico-gesuana', il quale NULLA ebbe a che vedere con la chiesa 'catto-cristiana', fondata qualche decennio dopo la sua morte.

    Papia di Gerapoli ci dice che Matteo (il quale seguì il Nazareno nel suo lungo peregrinare fuori della Palestina) compilò una mera raccolta di detti di Gesù. Poi, aggiunge Papia, altri utilizzarono quella raccolta per comporre delle opere interpretando i detti secondo il loro 'genio'(*). Non è escluso che tra questi 'altri' Papia contemplasse anche l'autore, o gli autori, del vangelo di Tomaso.

    Saluti

    __________________________

    (*) - Papia, dal canto suo, preferì affidarsi alle spiegazioni degli anziani che conobbero Gesù: quasi sicuramente, Giovanni detto 'Marco' ed il presbitero Giovanni (probabilmente l'attributo 'presbitero' veniva utilizzato per distinguere i due Giovanni, con parentela 'acquisita').

    .

    Edited by Veritas - 12/12/2011, 10:58
     
    .
  8. Veritas
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Mauro Pesce:

    Sono grato a Veritas per avere ricordato l'esistenza e l'importanza di Papia di Hierapolis.
    Mi permetto di continuare il mio umile lavoro di segnalazione di opere importanti, per coloro che eventulamente non le avessero già lette, ovviamente, e senza alcuna presunzione:

    Consiglio di lettura n.4:

    PAPIA DI HIERAPOLIS, Esposizione degli oracoli del Signore. I frammenti, Introduzione, testo, tradutione e note di Enrico Norelli, Paoline, Milano, 2005.

    si tratta senza ombra di dubbio della più accurata, ampia e sicura trattazione di tutto il materiale relativo a Papia con un amplissimo commento critico che ne restituisce l'importanza per la storia dei cristianesimi delle origini fino agli anni venti del II secolo. Da non perdere, anche se richiede molta pazienza di lettura.
    .

    .

    Ed io sono grato a lei, caro professore, per l'attenzione che ha riservata al mio scritto..


    Saluti

    .
     
    .
7 replies since 4/12/2011, 12:29   537 views
  Share  
.