vadevecum sulle maggiori "eresie" bibliche dei cristiani?

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  1. Maestro79
     
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    volevo chiedere se esiste (o qualcuno si è fatto) una sorta vadevecum circa le maggiori distorsioni bibliche fatte dalle interpretazioni Cristiane...
     
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    אילון

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    CITAZIONE (Maestro79 @ 1/4/2016, 22:05) 
    volevo chiedere se esiste (o qualcuno si è fatto) una sorta vadevecum circa le maggiori distorsioni bibliche fatte dalle interpretazioni Cristiane...

    Deviazioni della chiesa cattolica
    rispetto al Cristianesimo antico
    "Se si dimostrasse che la Terra è rotonda, tutto il
    cattolicesimo cadrebbe in errore".
    (Sant'Agostino)

    Il dogma della verginità di Maria, Vergine nel concepimento, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua (sant'Agostino), venne sancito nel secondo concilio di Costantinopoli (553)

    375 - culto dei SANTI e degli ANGELI. Mentre i primi cristiani veneravano solo Dio (Gesù stesso rifiutò di essere considerato oggetto di Culto) in quet'anno la Chiesa introdusse il culto dei SANTI e degli ANGELI, per compiacere le tendenze pagane del popolo.

    431 - Il Concilio di Efeso, sulla base di forti pressioni popolari che "reclamavano" per l'assenza di "divinità femminili" nel Cristianesimo, proclamò MARIA "Madre di Dio".

    Tale rassicurante e superstiziosa venerazione colmava il "vuoto" lasciato dalle varie Dee della religione pagana. Maria prese dunque il posto, nella devozione popolare, di Diana, Iside, Artemide, e varie altre dee.
    Molte caratteristiche del culto della "madonna" risalgono a divinità femminili precristiane. L'iconografia della Vergine con in braccio il bambino, è ispirata al culto di Iside (ivi comprese le "grotte" come tipico luogo di "apparizioni"). Lo stesso racconto della verginità di Maria e della nascita "miracolosa" di Gesù fu aggiunto ai Vangeli posteriormente, per facilitare la diffusione del Cristianesimo fra i pagani che già erano "abituati" ai racconti riguardanti esseri "semidivini" figli di un dio e di una donna vergine (Eracle, Mithra, Horus, ecc.)
    Quando la Santa Vergine era Iside
    La Vergine ISIDE tiene in braccio HORUS. Il padre divino di Horus era Osiride, con cui si confondeva (“Io e mio Padre siamo Uno”), mentre il padre terreno era Seb.
    L’angelo Thot annuncia ad Iside che concepirà un figlio verginalmente.
    HORUS nasce in una grotta, annunciato da una stella d’oriente, viene adorato da pastori e da tre uomini saggi che gli offrono doni.
    A 12 anni insegna nel tempio e poi scompare fino ai 30 anni. Horus viene poi battezzato sulle rive di un fiume da Anup il battista, il quale in seguito verrà decapitato. Combattè 40 giorni nel deserto contro Set (Satana), ha compiuto numerosi miracoli e camminato sulle acque.. Con Iside ed Osiride, Horus costituiva la trinità egizia.
    A Luxor, su edifici risalenti al 1500 A.C. si possono vedere immagini relative all’ Annunciazione e all’ Immacolata Concezione di Iside.
    Nei sotterranei di Roma vi è una rappresentazione di Horus allattato dalla madre vergine Iside risalente al II secolo D.C.

    593 - Il vescovo di Roma Gregorio Magno "inventa" il PURGATORIO. Questa leggenda permetterà alla Chiesa, per molti secoli, fino a tutt'oggi, di "vendere" suffragi, indulgenze, "promozioni" in paradiso, per inculcare nella mentalità della gente che il potere della chiesa arriva fino... all'aldilà!

    610 - Per la prima volta un vescovo di Roma viene chiamato "papa".

    L'idea fu dell'imperatore Foca, che prese il potere facendo assassinare il suo predecessore. Per tale atto criminale, il vescovo Ciriaco di Costantinopoli lo scomunicò, ma Foca, per ritorsione, proclamò "papa" (ossia capo di tutti i vescovi) il vescovo di Roma, ossia Gregorio I, il quale, bontà sua, rifiutò un simile titolo, fedele alla tradizione episcopale della chiesa cristiana dell'epoca. Tuttavia, il vescovo di Roma successivo, cioè Bonifacio III, accettò di avvalersi del titolo di "papa".
    Il Cristianesimo antico era nettamente contrario a capi spirituali, l'Autorità era esercitata più o meno democraticamente per mezzo di CONCILI. Ma il messaggio originale di Gesù era ben più radicale: "Ma voi non vi fate chiamare 'Maestro'; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo…" Matteo 23:8-10

    Reliquiario: ossa di santi
    788 - La chiesa cattolica adotta ufficialmente l'adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie dei santi.

    Ovviamente si tratta di pratiche superstiziose, adatte a sottomettere psicologicamente il popolo e a mantenerlo in una suggestionabile ignoranza. I primi cristiani, proprio come gli ebrei, consideravano IDOLATRIA ogni pratica di questo tipo. Poiché il secondo dei famosi DIECI COMANDAMENTI di Mosè proibiva il culto delle immagini, e ciò poteva turbare i sinceri devoti, la chiesa MODIFICO' addirittura la lista dei dieci comandamenti, CENSURANDO il secondo e dividendo i 2 l'ultimo.
    A tutt'oggi, anche nelle Bibbie cattoliche, la lista dei comandamenti è riportata fedelmente, mentre il CATECHISMO cattolico continua ad alterare la lista. Una contraddizione EVIDENTE che non suscita particolare scandalo solo perché la stragrande maggioranza dei cattolici sono pressoché indifferenti nei confronti delle questioni spirituali.

    I DIECI COMANDAMENTI



    Il Decalogo originale (Dt 5, 7-21)
    Il Decalogo secondo la Chiesa cattolica

    1. Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d`Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me.
    1. Non avrai altro dio fuori di me.

    2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
    2. Non nominare il nome di Dio non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano, invano.


    3. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
    3. Ricordati di santificare le feste.

    4. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
    4. Onora tuo padre e tua madre.

    5. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dá il Signore, tuo Dio.
    5. Non uccidere.

    6. Non uccidere.
    6. Non commettere atti impuri.

    7. Non commettere adulterio.
    7. Non rubare.

    8. Non rubare.
    8. Non dire falsa testimonianza

    9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
    9. Non desiderare la donna d’altri.

    10. Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo".
    10. Non desiderare la roba d’altri.

    (Esodo 20:1-14 e Deuteronomio 5:6-21)


    995 - Giovanni 14° introduce la "canonizzazione dei santi". Nel Nuovo Testamento il termine "santi" si riferisce a TUTTI I MEMBRI della comunità. Paolo conclude le sue lettere con la tipica espressione "un saluto a tutti i santi". Si potrebbero fare molti altri esempi. L'idea che essere "santo" sia una condizione pressoché IRRAGGIUNGIBILE per le persone comuni ha una precisa funzione POLITICA in quanto avvalora l'idea di una società GERARCHICA, dove i poveri, i semplici e gli umili possono soltanto sottomettersi ai "potenti" (sia del Cielo che della... Terra!) ed invocare la loro MISERICORDIA piuttosto che reclamare GIUSTIZIA!

    1079 - papa Gregorio 7° introduce il CELIBATO DEI PRETI.
    Nel Nuovo Testamento si dice l'esatto contrario, ovvero secondo Paolo il "vescovo" DEVE avere famiglia, in quanto:
    "...bisogna che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?" (1a Epistola a Timoteo, cap. 3)

    1090 - Viene introdotto il ROSARIO. Ciò costituisce l'ennesimo capovolgimento dell'insegnamento di Gesù, che disse:
    "... E nel pregare non usate inutili dicerie come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per la moltitudine delle loro parole.... Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l'uscio fai orazione al Padre tuo che è nel segreto....." (Matteo 6:5-8)

    1184 - Il Concilio di Verona istituisce l'INQUISIZIONE per gli eretici. Di tutte le invenzioni della chiesa cattolica, questa è quella più immensamente lontana sia dallo spirito e dalla lettera del vangelo sia da ogni minimo spirito umanitario.

    DA QUESTA DATA, PER OLTRE 5 SECOLI, LA STORIA DELLA CHIESA CATTOLICA SARA' UNA STORIA CRIMINALE, FATTA DI OSSESSIVA RICERCA DI POTERE, DI INTRIGHI POLITICI ED ECONOMICI, DI STERMINI, DI TORTURE, DI ROGHI, DI REPRESSIONE DI OGNI ATTEGGIAMENTO DI SIA PUR VAGA OPPOSIZIONE, MA SOPRATTUTTO LA RELIGIONE SARA' USATA PER SFRUTTARE LE ISTINTIVE PAURE DELL'UOMO E PER SOTTOMETTERE LA GENTE SEMPLICE ED UMILE.

    1190 - Inizia la "vendita di indulgenze". Che il denaro possa far acquisire MERITI SPIRITUALI, oltre ad essere un concetto del tutto OPPOSTO allo spirito del Cristianesimo primitivo, rappresenta una notevole degenerazione MORALE sia per la chiesa che per la gente comune.

    Che Dio stesso si lasci "corrompere" dal denaro rappresenterà uno "schema mentale" che avrà delle conseguenza catastrofiche sull'etica dominante dei paesi cattolici.

    1215 - Papa Innocenzo 3° proclama il "dogma" della TRANSUSTANZAZIONE. Ovvero, il pane dell'eucarestia (in seguito ostia) cessa di essere un semplice SIMBOLO della COMUNIONE per diventare "vero corpo e vero sangue" di Gesù.
    Dopo aver RINNEGATO in mille modi lo SPIRITO dell'insegnamento di Gesù, fondato sull'amore, sull'interiorità e sulla libertà, ora la chiesa riduce il povero Nazareno a una piccola particella farinacea da far mangiare ai fedeli!
    Una aberrante cerimonia pagana, un "pasto sacro" sanguinario e cannibalesco!
    Anche in questo la chiesa ha sapientemente manipolato la psicologia dei fedeli: se i PRETI hanno il POTERE di TRASFORMARE particelle di pane nel "VERO" corpo (e sangue) di Gesù, evidentemente occorre SOTTOMETTERSI A LORO CON TIMORE!

    1215 - "confessione auricolare" Nello stesso anno in cui fu introdotta la "transustanzazione", Innocenzo 3° rese OBBLIGATORIA la cosiddetta "confessione auricolare" ovvero quella fatta all'orecchio del prete.
    I primi cristiani offrivano solo a Dio il loro pentimento, nella loro interiorità.

    1229 - La chiesa cattolica, ormai abissalmente lontana dal Cristianesimo delle origini, per prudenza e per evitare contestazioni, decide di mettere LA BIBBIA (ivi compresi i Vangeli) nell'indice dei LIBRI PROIBITI.

    Un fedele che avesse "osato" leggere il Vangelo, rischiava dunque la PENA DI MORTE come sospetto ERETICO!
    Evidentemente sono provvedimenti che "lasciano il segno" anche nel DNA, perché a tutt'oggi la maggioranza dei cattolici ignora che il contenuto dei Vangeli e della Bibbia è in aperto contrasto con la chiesa cattolica e non sospetta minimamente che esistano punti di vista DIVERSI da quelli che sono stati loro inculcati sin dalla primissima infanzia.

    1311 - Il battesimo per aspersione dei fanciulli viene reso legale dal Concilio di Ravenna. I primi cristiani battezzavano solo gli adulti, in quanto il battesimo rappresentava un semplice rito simbolico di rinascita, adatto a sottolineare l'"iniziazione" dei convertiti.
    Gesù non invitava le persone a compiere riti religiosi, ma a cambiare vita, a scoprire il Regno di Dio nel proprio cuore, non nelle cerimonie o nelle formalità.

    1439 - Il Concilio di Firenze trasforma in "dogma" di fede la leggenda popolare del PURGATORIO. Non c'è assolutamente nulla nelle scritture cristiane che alluda ad un simile "luogo" metafisico. Tale credenza viene incoraggiata dalla chiesa cattolica con il solo scopo di spaventare i fedeli e, al tempo stesso, per renderli più dipendenti dalle interessate indulgenze della Chiesa.

    1854 - Papa Pio IX proclama il nuovo dogma della cosiddetta Immacolata Concezione. Prosegue dunque il processo di "divinizzazione" di Maria, perché la chiesa cattolica, abile manipolatrice di menti e di popoli, sa molto bene che più si accentua il ruolo delle divinità "materne" e più la gente regredisce a livello infantile, diventando così ancora più sottomessa all'autorità della Chiesa (che guarda caso, anch'essa si autodefinisce come "santa madre").
    Il concetto di "concezione immacolata" non ha alcun senso rispetto all'insegnamento di Gesù, bensì deriva dalla metafisica greca e dal paganesimo.

    1870 - Papa Pio IX impone alla chiesa cattolica un assurdo privilegio che nessun papa precedente aveva osato mai reclamare: quello della INFALLIBILITA' DEL PAPA. Guarda caso, ciò è accaduto nello stesso anno in cui la Chiesa, con la presa di Roma, ha perso definitivamente il potere temporale. Quasi una "rivincita" dunque, sul piano di una pretesa autorità assoluta in campo spirituale e morale.
    Che un uomo possa considerarsi una "autorità religiosa" oltretutto "infallibile" è uno dei massimi STRAVOLGIMENTI dell'antica fede cristiana e dell'insegnamento di Gesù.

    1950 - PIO XII proclama che il corpo di Maria sarebbe "volato via", in cielo (dogma della cosiddetta ASSUNZIONE). Dove si troverebbe ora? In orbita intorno alla Terra? I fedeli cattolici, ormai immunizzati ad ogni senso del ridicolo, privi di ogni capacità critica, si accontentano del fatto che nel calendario ci sarà un giorno festivo in più, ovvero il 15 agosto, ripristinando un'antica festa in onore della dèa Diana (vedi foto).

    Perché la chiesa cattolica impone come "verità" queste leggende pagane?
    Perchè sa benissimo che così facendo, la gente si "abitua" ad obbedire passivamente.
    Più sono assurdi i dogmi da credere, più sottomesso e servile sarà l'atteggiamento mentale del fedele. E' una tecnica ben conosciuta anche dai capi militari, che a volte impongono comandi illogici proprio per "addestrare" ad una cieca obbedienza.

    P.S.

    Tratto da: “Verità e Menzogne della Chiesa Cattolica” di Pepe Rodriguez

    Il settimo comandamento biblico «non commettere adulterio» indica un precetto ben chiaro e concreto: non commettere adulterio, cioè rispettare la fedeltà sessuale coniugale. Ma la Chiesa cattolica ha voluto essere un po’ più esigente dello stesso Dio e ha modificato la sua volontà ordinando, nel celebre e patologico sesto comandamento: «Non commettere atti impuri». Mentre il Dio biblico proscrive solo il mantenere rapporti sessuali al di fuori del matrimonio2, la Chiesa cattolica obsexa fino alla cattiveria, trasforma tutto ciò che riguarda la sessualità umana in qualcosa di orribile3.

    L’esempio di sant’Agostino costituisce una buona indicazione della mentalità cattolica in materia sessuale: questo padre della Chiesa, che confessò nelle sue memorie: «nella lascivia e nella prostituzione ho consumato le mie forze», ha sempre avuto una grande necessità di donne, visse molto tempo in concubinato, prendendo infine una bambina di dieci anni per fidanzata e un’altra donna più adulta per amante. Poi, spossato dagli eccessi sessuali, investì le sue forze in una patetica crociata contro il piacere sessuale, qualificandolo «mostruoso», «diabolico», «malattia», «pazzia», «marciume», «pus nauseabondo», ecc. Con questo atteggiamento il vescovo d’Ippona ha fanaticamente condannato ciò che chiamò «la concupiscenza nel matrimonio», un sacro lavoro che, quindici secoli dopo, continua a essere al centro della gerarchia della Chiesa cattolica.

    Se si rivede la letteratura catechista cattolica dell’ultimo secolo, si nota con stupore che le prescrizioni e le proibizioni relative al sesso comandato hanno occupato un luogo preponderante nei confronti degli altri peccati. I vescovi e i sacerdoti hanno sempre considerato il masturbarsi di un’adolescente, «un peccato mortale che fa imputridire la colonna vertebrale e condanna in modo inappellabile al fuoco dell’inferno», o il ballare troppo stretto, più grave dello sfruttamento degli operai, del furto o dell’assassinio.

    Nell’attuale catechismo cattolico, per esempio, si condanna senza eccezioni la masturbazione, mentre si giustifica la pena di morte e la guerra e si accetta la possibilità di uccidere un altro in difesa del bene comune4. Che tipo di mente si deve avere per immaginare che Dio si possa sentire più offeso da chi si masturba che da chi uccide anche se in «difesa del bene comune»?

    Per quanto riguarda il nono comandamento del Decalogo, il Catechismo cattolico vigente segnala che ““La menzogna consiste nel dire il falso con l’intenzione di ingannare” (sant’Agostino, De mendacio 4, 5). Nella menzogna il Signore denuncia un’opera diabolica: “Voi… avete per padre il diavolo.., non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna” (Gv). La menzogna è l’offesa più diretta alla verità. Mentire è parlare o agire contro la verità per indurre in errore chi ha il diritto di conoscerla. Ferendo il rapporto dell’uomo con la verità e con il suo prossimo, la menzogna offende la relazione fondamentale dell’uomo e della sua parola con il Signore. La gravità della menzogna si commisura alla natura della verità che essa deforma, alle circostanze, alle intenzioni del mentitore, ai danni subiti da coloro che ne sono le vittime. Se la menzogna, in sé, non costituisce che un peccato veniale, diventa mortale quando lede in modo grave le virtù della giustizia e della carità»5.

    Arrivati a questo punto del libro, con tutto ciò che sappiamo già, bisogna riconoscere alla Chiesa cattolica una improntitudine soprannaturale. Non è forse mentire falsare gravemente le Sacre Scritture? Non è forse mentire mantenere nel canone neotestamentario testi dati per ispirati e scritti dagli apostoli quando si è dimostrato senza ombra di dubbio che sono documenti pseudoepigrafici? Non è forse mentire indurre in errore i credenti fornendo loro un’interpretazione del messaggio evangelico contraria all’intenzione di Gesù e degli apostoli? Non è forse mentire aver costruito lo Stato della Chiesa cattolica sulle falsificazioni della Donazione di Costantino? Non è forse mentire il comportamento della Chiesa che abbiamo documentato in ogni pagina di questo lavoro?

    Invece, per la Chiesa cattolica è possibile che le più formidabili menzogne della storia umana non siano più tali, forse perché la sua coscienza riposa sulla dottrina della menzogna economica o pedagogica (basata nel disegno divino della salvezza), sostenuta dal teologo Origene, il quale difese la funzione cristiana dell’inganno postulando la necessità di una menzogna come «condimento e medicamento». Definitivamente, i comandamenti della Legge di Dio non sono stati fatti per essere osservati dalla Chiesa cattolica, un’istituzione che ha innalzato se stessa al di sopra di tutto ciò che è umano e divino.

    Confrontando il Decalogo biblico con quello cattolico si può notare che nel momento in cui si arriva al decimo del primo, si è ancora al nono del secondo. Eliminando il secondo comandamento originale, la Chiesa cattolica doveva trovarne uno per completare la decina, così da non provocare sospetti con un decalogo zoppo. La soluzione è stata quella di trasformare il nono biblico nel nono e decimo cattolico6.

    Così, il «non desiderare la moglie del tuo prossimo» è passato dal decimo biblico al nono comandamento elaborato dalla Chiesa cattolica, la cui versione finale è: «Non desiderare la donna d’altri». Il resto del decimo comandamento biblico è diventato il decimo cattolico con un significato equivalente.

    Un credente cattolico onesto e coerente con la sua fede dovrà porsi almeno questi due interrogativi: a) Se la parola di Dio è Legge, e il suo Decalogo è sostanzialmente diverso da quello che la Chiesa cattolica obbliga a seguire, come può la Bibbia essere considerata parola divina mentre si osserva e s’innalza una parola umana che la contraddice? Questo è il rispetto che i cattolici hanno per il Dio di cui si riempiono la bocca?

    b) Se per uscire dal dubbio si ricorre a Gesù come arbitro, a quale delle affermazioni contraddittorie dobbiamo dare più credibilità? In Mt 5, 17-18 dichiara: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto». Dato che il cielo e la terra non sono ancora scomparsi con l’avvento del Giudizio universale, e che il Decalogo è una parte fondamentale della Legge, è evidente che Gesù proclama la necessità di osservare integralmente i comandamenti biblici, come egli li ha conosciuti, e non come la Chiesa li ha truccati, e li continua a truccare.

    Ma se si legge il Gesù di Mt 19, 16-19, si resterà sorpresi nel vedere che egli stesso sembra revocare la Legge che alcuni versetti prima dichiarava obbligatoria nella sua totalità: «Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?”. Egli rispose: “Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Ed egli chiese: «Quali?”. Gesù rispose: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso””.

    Se il testo non è stato modificato — da qualche copista precedente al Concilio di Nicea, risulta evidente che Gesù ridusse i comandamenti a sei, eliminando — in modo incomprensibile e incompatibile con la sua predicazione — i quattro primi del Decalogo mosaico (base del monoteismo ebraico-cristiano), e cambiando il decimo in quello di amare il prossimo. Anche se, poco dopo, in Mt 22, 36-40, Gesù torna a dare una nuova versione: “Maestro, qual è il più grande comandamento della legge? Gli rispose: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.

    Dato che l’operato di Dio non può manifestarsi con atti contraddittori tra loro — anche se questa è una delle conclusioni che spesso si traggono leggendo le Scritture — la questione sarà quella di stabilire quando Gesù ha espresso il mandato di Dio: se lo ha fatto in Mt 5, 17-18, la Chiesa cattolica tradisce Dio imponendo un Decalogo estraneo al veterotestamentario. Ma se la nuova volontà di Dio si trova nel Gesù di Mt 19, 16-19, la Chiesa cattolica tradisce allo stesso tempo Dio e Gesù, giacché i suoi comandamenti non sono i sei numeri del Nazareno. Se tutto può essere riassunto nelle parole del Gesù di Mt 22, 36-40, risulta ovvio che ci sono otto comandamenti in più e che la Chiesa continua a tradire non sappiamo se Dio, Gesù o qualcun altro. In ogni modo, resta chiaro che la Chiesa ha alterato i comandamenti che essa stessa attribuisce a Dio, con tutto ciò che questo comporta.

    Come se ciò non bastasse, il seguito del passo di Mt 19, 16-19 conduce a una conclusione che, collocata sulla linea di galleggiamento della Chiesa cattolica, diventa una bomba a orologeria. Infatti, in Mt 19, 20-26, si legge: «Il giovane gli disse: Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora? Gli disse Gesù: Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi. Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze. Gesù allora disse ai suoi discepoli: In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli. A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: Chi si potrà dunqùe salvare? E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

    Tutti i cattolici dovrebbero rimanere costernati, non solo i ricchi, ma anche coloro che possiedono beni e non li hanno impiegati a beneficio dei poveri. I re, i papi o i vescovi sono già stati avvertiti in anticipo da Gesù della loro impossibilità di entrare nel «regno dei cieli» (salvo che la misura dei cammelli e degli aghi si sia invertita negli ultimi duemila anni). O forse può essere presa alla lettera una frase di Gesù e nello stesso tempo ignorarne qualsiasi altra che non convenga agli interessi personali dei credenti o della Chiesa?

    La risposta a quest’ultima domanda è affermativa. Prova di ciò sono i paragrafi 2.052 e 2.053 del Catechismo della Chiesa cattolica, dove si analizza il testo di Mt 19, e si attesta come, oh casualità!, i versetti che negano la salvezza dei ricchi non siano presi in considerazione, tanto da manipolare gravemente le parole di Gesù annullando il senso dialettico del suo discorso. Forse si tratta di un’opera di carità per non spaventare inutilmente le coscienze cattoliche borghesi?

    Nello stesso Catechismo si può leggere che “Con il suo agire e la sua predicazione, Gesù ha attestato la perennità del Decalogo. Il dono del Decalogo è accordato nell’ambito dell’alleanza conclusa da Dio con il suo popolo. I comandamenti di Dio ricevono il loro vero significato in e per mezzo di questa Alleanza. Fedele alla Scrittura e in conformità all’esempio di Gesù, la Tradizione della Chiesa ha riconosciuto al Decalogo un’importanza ed un significato fondamentali. Il Decalogo costituisce un’unità organica in cui ogni “parola” o “comandamento” rimanda a tutto l’insieme. Trasgredire un comandamento è infrangere tutta la Legge»7.

    Purtroppo per i nostri dubbi, il Catechismo della Chiesa cattolica, che è così minuzioso quando si tratta di fatti irrilevanti, non spende una parola per chiarire se falsificare il Decalogo come lo fa la Chiesa cattolica è «infrangere tutta la Legge» o soltanto si tratta di un graffio senza importanza.

    Citazioni:

    1 Cfr. Catechismo della Conferenza Episcopale Italiana per la vita cristiana, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1992. Il testo è pubblicato dalI’Episcopato italiano come catechismo per l’iniziazione cristiana dei fanciulli.

    2 Cosa particolarmente importante in una cultura patriarcale, com’era quella ebraica, destinataria del Decalogo, in quanto in questo tipo di società le proprietà (terre, bestiame, beni mobili e immobili, ecc.) e le funzioni si ereditavano per via seminale, cioè, attraverso il lignaggio di sangue che trasmetteva il maschio al suo primogenito e al resto dei figli/e. In questo contesto l’uomo doveva essere in grado di fare affidamento su garanzie che assicurassero la paternità dei suoi figli evitando le gravidanze extraconiugali della moglie. Per tale ragione fu legislativamente introdotta la pena di morte per le donne adultere. Una necessità che, molti secoli prima, aveva portato a controllare in modo assoluto la sessualità della donna, riducendola a generatrice d’eredi del maschio e privandola del suo diritto di controllo genitale e del piacere sessuale. D’altra parte, la collettività aveva bisogno di proteggersi dai figli illegittimi (maschi) che avrebbero potuto aspirare all’eredità, trasferendo beni da un clan a un altro indebolendo la struttura familiare del padre biologico. Per questo motivo, e non per essere peccato, doveva essere evitato l’adulterio. Cause socioeconomiche, e non teologiche, hanno spinto a includere questa proibizione in un elenco di regole di convivenza rese pubbliche come regole di Dio per costringere alla loro osservanza.

    3 La repressiva morale sessuale ufficiale della Chiesa cattolica — che oggi, fortunatamente, la stragrande maggioranza dei credenti non segue —, contrasta vivamente con la voracità sessuale di alcuni dei suoi più autorevoli «padri della Chiesa», come sant’Agostino, con le pratiche sessuali licenziose e corrotte che per secoli hanno caratterizzato papi, vescovi e clero in generale, così come con la realtà delle pratiche sessuali del clero cattolico attuale. Al riguardo si può consultare la ricerca pubblicata in P. Rodriguez, La vida sexual del clero, cit., e la relativa bibliografia che lì si riporta.

    4 Cfr. Santa Sede, Catechismo della Chiesa cattolica, cit.: «Tra i peccati gravemente contrari alla castità, vanno citate la masturbazione, la fornicazione, la pornografia e le pratiche omosessuali» (paragrafo 2.396, p. 584). «La proibizione dell’omicidio non abroga il diritto di togliere, ad un ingiusto aggressore, la possibilità di nuocere. La legittima difesa è un dovere grave per chi ha la responsabilità della vita altrui o del bene comune» (paragrafo 2.321, p. 569).

    5 Ivi., p. 602, paragrafi 2.482 a 2.484.

    6 La sfrontatezza della Chiesa cattolica è così inaudita che quando deve mettere a confronto il Decalogo originale con il proprio unisce il primo e il secondo comandamento in uno per non evidenziare la loro manipolazione (anche se così il decalogo biblico resta con nove punti!). Nel Catechismo attuale, per esempio, si presenta il testo del primo comandamento dicendo: «Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna… ingannando in modo consapevole il lettore in quanto, tanto nel Decalogo di Es 20, 3-17 come in quello di Dt 5, 7-21, la prima frase corrisponde al primo comandamento e la seconda — «Non ti farai idolo…» — è l’inizio del successivo. Se i due comandamenti sono unificati (alterando la struttura del testo che li contiene), dovrebbero essere uniti anche gli altri, per formare infine un solo comandamento, cosa assurda trattandosi di un decalogo (ivi, pp. 511-512).

    7 Ivi, p. 518, paragrafi 2.076 a 2.079.

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    Edited by Aialon - 2/4/2016, 11:08
     
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    CITAZIONE (Maestro79 @ 1/4/2016, 22:05) 
    volevo chiedere se esiste (o qualcuno si è fatto) una sorta vadevecum circa le maggiori distorsioni bibliche fatte dalle interpretazioni Cristiane...

    Non lo so. Ma puoi fare una veloce ricerca tipo ad esempio profezie cristo antico testamento. Il primo risultato già é una lista. Oppure con "virginale", " trinità " ecc
    Poi cerchi i passaggi qui sul motore interno o chiedi.
     
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  4. Maestro79
     
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    Aialon grazie moltissimo...anche Ashkenazy, grazie
     
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3 replies since 1/4/2016, 21:05   455 views
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