Per Celso il cristianesimo è nato da una ribellione

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  1. Giovanni Dalla Teva
     
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    Contra Celsum di Origine III,5:

    "Gli Ebrei, Egiziani di stirpe, hanno lasciato l’Egitto perché si ribellarono allo Stato egiziano e perché disprezzavano la consuetudine religiosa egiziana. Quello che fecero agli Egiziani, dunque, ora lo subiscono da parte di coloro che aderirono alla dottrina di Gesù e credettero in lui come Cristo. Per gli uni e per gli altri la causa prima dell’innovazione è stata la ribellione allo Stato. (III, 6) Alcuni, dunque, Egiziani di stirpe, si ribellarono contro gli Egiziani e, lasciato l’Egitto e giunti in Palestina, hanno fissato la loro dimora nella regione ora chiamata Giudea. (III, 7) Gli Ebrei, che erano Egiziani, hanno tratto la loro origine da una rivolta: allo stesso modo molti altri ancora, che erano Ebrei, ai tempi di Gesù si sono ribellati contro la comunità ebraica e si sono posti al seguito di Gesù. (III, 8) Una rivolta, quindi, è stata un tempo l’origine della formazione della comunità ebraica e una rivolta è stata, in seguito, l’origine dell’esistenza dei Cristiani. (III, 9) Che se tutto il genere umano fosse disposto ad essere cristiano, questi non lo vorrebbero più. (III, 10) All’inizio erano in pochi ed avevano una sola opinione; disseminatisi fino a diventare moltitudine, ecco che a loro volta si dividono e si separano e ciascuno vuole avere la sua propria setta, perché questo fin dal principio essi cercavano. (III, 12) Divisi ancora,dunque, a causa della moltitudine, si confutano a vicenda mantenendo comune, per così dire, una sola cosa, se pur la mantengono: il nome. Questo solo almeno si vergognano di abbandonare, mentre per tutto il resto chi ha assunto una posizione, chi un’altra. (III, 14) La loro società invero tanto più sorprende quanto più si dimostra basata su nessun valido presupposto. O meglio, valido presupposto è la ribellione e il profitto che da questa proviene e il timore degli estranei. Tutto ciò conferma la loro fede."


    In questo scritto di Celso, e riportato da Origine per confutarlo, si può notare che mancano riferimenti a documenti scritti, quindi, ciò che scrive Celso deriva da un sapere orale di quel tempo, e esattamente un sapere orale di alcune persone che vissero nel 180 d.c. circa.

    Ebbene queste persone erano convinte che la religione cristiana fosse originata da una ribellione.

    Dove per ribellione s'intende "disobbedire all'autorità costituita e a sollevarsi contro di essa" proprio il tipico comportamento della famiglia di Giuda il Galileo e della sua discendenza.

    Il cristianesimo nacque come ribellione allo Stato, dove per Stato s'intende un'entità costituita in un determinato momento, da un territorio, dalle persone che vivono in questo territorio, e infine dall'esistenza di un potere di comando.

    Nel nostro caso ai tempi di Gesù, proprio ai tempi dell'epopea della famiglia di Giuda il Galileo, nel territorio della Giudea alcuni Ebrei si ribellarono al potere costituito, cioè quella comunità Ebraica collaborazionista con il potere romano occupante che deteneva il potere.



    Questi Ebrei ribelli, si sono posti al seguito di Gesù, Giovanni di Gamala, forse il presunto Cristo cioè l'unto, cioè il presunto Messia, come già avevano fatto con suo padre Giuda il Galileo che era morto combattendo con minor fortuna.

    Infatti Gesù/Giovanni di Gamala seguì scrupolosamente suo padre, anche la sua rivolta fallì e morì crocifisso; ma ebbe infinito successo dopo morte, avendo subito successivamente un processo di mitizzazione e di deificazione.

    Un caro saluto.
     
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  2. Pecora selvatica
     
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    :) ...benissimo, una parte della tesi di Celso l'abbiamo letta; sarebbe opportuno, per amor di verità, riportare anche quanto risponde Origene, visto tra l'altro che stiamo analizzando un suo libro e che Origene stesso (l'Autore) riporta le tesi di Celso, proprio con il desiderio di dimostrarne l'infondatezza...evidentemente.... ;)

    CITAZIONE
    Questi Ebrei ribelli, si sono posti al seguito di Gesù, Giovanni di Gamala, forse il presunto Cristo cioè l'unto, cioè il presunto Messia, come già avevano fatto con suo padre Giuda il Galileo che era morto combattendo con minor fortuna.

    Infatti Gesù/Giovanni di Gamala seguì scrupolosamente suo padre, anche la sua rivolta fallì e morì crocifisso; ma ebbe infinito successo dopo morte, avendo subito successivamente un processo di mitizzazione e di deificazione.

    :) ...sempre restando nel campo delle congetture (fantastoria), ma le congetture sono fortunatamente infinite, cosa ne pensi di questa mia 'sparata':

    Gesù di Nazareth = Gesù Cristo

    Giovanni di Gamala = Barabba (soprannome da combattente rivoluzionario)



    :)
     
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  3. Giovanni Dalla Teva
     
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    CITAZIONE
    Sig. pecora selvatica scrive:
    ...sempre restando nel campo delle congetture (fantastoria), ma le congetture sono fortunatamente infinite, cosa ne pensi di questa mia 'sparata':

    Gesù di Nazareth = Gesù Cristo

    Giovanni di Gamala = Barabba (soprannome da combattente rivoluzionario)

    Caro amico, con tutto il bene che Le voglio, Le chiedo scusa, ma si sembra un segno di difficoltà la sua sparata.

    Così scriveva Celso:

    (II, 26) E nemmeno, mentendo, riusciste a rivestire di credibilità le vostre invenzioni. (II, 27) Anzi, alcuni fedeli, come ubriachi che arrivano ad attaccar briga fra di loro, alterarono il testo orginario del Vangelo in tre e in quattro e in molti modi diversi e divulgare i rifacimenti, per aver modo di controbattere le confutazioni.


    Questa è la chiara dimostrazione che i testi originari del Vangelo, derivano dalla falsificazione della verità, attraverso la fantasia umana.

    Quindi i testi originari del vangelo nascondevano, la ribellione all'autotrità costituita, come nascita del cristianesimo altrimenti non c'era il bisogno di alterare il testo orginario del Vangelo in tre e in quattro e in molti modi diversi e nel divulgare i rifacimenti, per aver modo di controbattere le confutazioni.


    Certamente nessuno andava a confutare le parabole, ma bensì la parte storica dove si nascondeva la ribellione.

    Osservando attentamente i contenuti a noi pervenuti del "Discorso della verità" di Celso, si comprende che già alla fine del secondo secolo circa si era persa la coscienza storica sulla precisa ricostruzione della ribellione da cui ebbe vita il cristianesimo.

    Alcune persone di quel tempo, erano consapevoli che il cristianesimo nasceva da una ribellione armata, ma non era più in grado di ricostruire in modo chiaro e preciso le varie fasi e personaggi, perchè già inquinati dalle falsità della nuova religione cioè il Cristianesimo.

    Infatti Celso dimostra di conoscere bene i vangeli, e li confuta non con materiale storico documentato, ma con argomentazioni che circolavano in quel tempo, atte a confutare i contenuti dei vangeli stessi e non le verità storiche che loro stessi avevano sostituito e falsificato.

    Celso dimostra di non conoscere gli scritti di Giuseppe Flavio, e quindi tale realtà è la dimostrazione che già negli anni 180 d.c. senza quei documenti storici era impossibile, ricostruire la vera natura di ribellione del primitivo nucleo del cristianesimo primitivo, perchè tutto già inquinato dalle falsificazioni cristiane.

    Sebbene Celso in scriva, (II 13a):

    " Ma sebbene io possa citare, circa gli avvenimenti che riguardano Gesù, molti fatti veri e non certo simili a quelli che i discepoli di Gesù hanno scritto, di proposito li tralascio."

    Sicuramente Celso senza saperlo quando scrive in II,20:

    Ma — dite voi — Gesù predisse questi fatti in quanto Dio e quindi era assolutamente necessario che si avverasse ciò che era stato predetto. Dunque egli, in quanto Dio, portò i suoi discepoli e i suoi profeti, insieme ai quali mangiava e beveva, al punto di diventare sacrileghi ed empi, lui che avrebbe dovuto far del bene agli uomini in generale ed in particolare ai suoi stessi com mensali. O dobbiamo credere che nei riguardi di un uomo chi ha condiviso con lui la mensa non potrebbe tramare insidie, mentre nei riguardi di un D-o un suo convitato fu insidiatore? E, cosa ancor più assurda, che Dio stesso tramò contro i suoi compagni di mensa rendendoli traditori e sacrileghi?

    avvalla



    lo scritto di "La guerra giudaica" di Giuseppe Flavio VII -8-252 e seguenti dove così descrive il rivoltoso Giovanni di Gamala figlio di Giuda il Galileo :"264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità, si che non poteva più far stupore se uno che era così follemente empio verso il d-o non osservava più la bontà e la fratellanza verso gli uomini.

    http://www.storiacristianesimo.it/per%20celso.htm


    . Un caro saluto.

    Edited by Giovanni Dalla Teva - 21/9/2009, 06:34
     
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  4. Pecora selvatica
     
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    CITAZIONE
    Caro amico, con tutto il bene che Le voglio, Le chiedo scusa, ma si sembra un segno di difficoltà la sua sparata.

    Così scriveva Celso:

    (II, 26) E nemmeno, mentendo, riusciste a rivestire di credibilità le vostre invenzioni. (II, 27) Anzi, alcuni fedeli, come ubriachi che arrivano ad attaccar briga fra di loro, alterarono il testo orginario del Vangelo in tre e in quattro e in molti modi diversi e divulgare i rifacimenti, per aver modo di controbattere le confutazioni.

    Buongiorno!

    effettivamente questo fatto che i detrattori del cristianesimo sorsero fin da subito, dai primissimi momenti di questa nuova religione è fenomeno, quntomeno, strano, che mi porta a interrogarmi assai spesso; anche perchè traferisco questi accadimenti, come trasportati da un ponte immaginario, alla realtà dei nostri tempi, in cui facciamo triste esperienza di molti 'creduloni' che ben volentieri si gettano tra le braccia avide di sedicenti santoni, sette millenariste, pseudoprofeti in contatto con misteriose 'entità-aliene'....ecc...ecc....nonostante vi siano molti che con i loro scritti e parole si impegnano a mettere in guardia da queste pericolose frequentazioni....
    ....sono assai dubbioso...


    :)
     
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  5. Giovanni Dalla Teva
     
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    Sicuramente Celso in (II, 29) quando scrive:



    "In effetti i profeti dicono che colui che verrà nel mondo sarà un grande dominatore e signore di tutta la terra, di tutti i popoli ed eserciti, e non annunciarono certo una peste di tal sorta! (riferito a Gesù) (Il, 30a) Nessuno, sulla base di tali segni ed equivoche interpretazioni né sulla base di prove tanto ignobili, può costruire la credibilità di un D-o o di un figlio di D-o. (b) Il figlio di D-o avrebbe dovuto fare come fa il sole, che, mentre illumina tutte le cose, prima di tutto mette in luce Se stesso."

    avvalla



    lo scritto di "La guerra giudaica" di Giuseppe Flavio VII -8-252 e seguenti dove così descrive il rivoltoso Giovanni di Gamala figlio di Giuda il Galileo, il futuro Gesù Cristo dei cristiani : 263 "Eppure Giovanni fece sì che anche costoro sembrassero più moderati di lui; egli infatti non soltanto eliminò chiunque dava giusti e utili consigli, trattando costoro come i suoi più accaniti nemici fra tutti i cittadini, ma riempì la patria di un'infinità di pubblici mali, quali inevitabilmente doveva infliggere agli uomini chi già aveva osato dì commettere empietà verso il D-o."

    Un caro saluto a tutti.

    Edited by Giovanni Dalla Teva - 21/9/2009, 21:52
     
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  6. Pecora selvatica
     
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    CITAZIONE
    Il figlio di Dio avrebbe dovuto fare come fa il sole, che, mentre illumina tutte le cose, prima di tutto mette in luce Se stesso."

    ...ma...caspita!...questo buon diavolo di un Celso!...aveva iniziato il discorso così bene!...e poi...mi scade così sul finale!! :D
     
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  7. Giovanni Dalla Teva
     
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    Celso dimostra di non conoscere gli scritti di Giuseppe Flavio, e quindi tale realtà è la dimostrazione che già negli anni 180 d.c. senza quei documenti storici era difficile, ricostruire la vera natura di ribellione del primitivo nucleo del cristianesimo primitivo, perchè tutto già inquinato dalle falsificazioni cristiane che Celso dimostra di conoscere bene e dalle rispettive critiche.

    Attualmente senza gli scritti di Giuseppe Flavio, si riesce a rilevare le contraddizioni e quindi le falsità degli scritti cristiani, ma non si riuscirebbe a ricostruire in modo accettabile la vera storia.

    Tutto questo non deve farci dimenticare che Celso nega in modo assoluto

    la ressurezione del cristo



    osserviamo ora la Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi 15,14




    "Se poi Cristo non è risorto, vana è dunque la nostra predicazione e vana è pure la vostra fede.

    Anzi noi siamo trovati perfino falsi testimoni di D-o, perché per D-o abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, che invece non avrebbe risuscitato, se i morti non risorgono.

    Se infatti i morti non risorgono, neppure Cristo è risorto.

    Se poi Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati;

    perciò anche quelli che si sono addormentati in Cristo sono perduti.

    Se poi solo durante questa vita riponiamo la nostra speranza in Cristo, siamo i più infelici di tutti gli uomini."



    Un caro saluto.

    Edited by Giovanni Dalla Teva - 24/9/2009, 19:18
     
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