Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by Anansi •*

  1. .
    CITAZIONE (Aialon @ 4/2/2015, 19:23) 
    I problemi sollevati dalla interpretazione del Corano con i suoi antitetici caratteri Meccano e Medinese, ..

    Perche' antitetici?
  2. .
    Anch'io cerco di dare il buon esempio.
    Credo che facciamo un po' tutti fatica ad essere obiettivi. O forse non tutti, senno' generalizzo nuovamente.

    Comunque, erano articoli che mi sono sembrati piu' seri. Vedo che non interessa...
  3. .
    Aialon, a proposito. Ho trovato due articoli. Sembrano ben spiegati, molto concisi.

    Riguardo al concetto storia-tempo:

    CITAZIONE
    Studiando il Corano

    Il Libro sacro dei Musulmani è il Corano; si tratta della rivelazione di Iddio Altissimo al Profeta Muhammad (pace su di lui e la sua progenie). I 114 capitoli del Corano sono stati rivelati in una forma graduale in circa 22 anni; alcuni dei versetti sono stati rivelati a Mecca mentre altri sono stati rivelati a Medina. Per i musulmani, il Corano costituisce la prima e principale fonte delle leggi e valori islamici. Esso è considerato il messaggio finale di Dio all’umanità, e deve esser seguito in ogni tempo e in tutti i luoghi fino alla fine di questo mondo.

    “In quest’epoca sentiamo dire spesso che dobbiamo stare al passo coi tempi” – scrive il dott. Nasr, eminente studioso islamico che attualmente insegna l’Islam alla George Washington University in D.C. “Raramente ci si chiede cosa abbiano i ‘tempi’ con cui bisogna stare al passo. Per gli uomini che hanno perso la visione di una realtà che trascende il tempo, che sono completamente immersi nella maglia del nostro spazio-tempo e che sono stati affetti dallo storicismo prevalente nella moderna filosofia europea, è difficile immaginare la validità di una verità che non si conforma al loro immediato ambiente esterno.

    L’Islam, a ogni modo, è basato sul principio che la verità trascende la storia e il tempo. La Legge Divina è una realtà trascendente oggettiva attraverso cui l’uomo e le sue azioni sono giudicati, e non viceversa.

    Cio’ che si chiama ‘tempi’, oggigiorno, è, per certi versi, un insieme di problemi e difficoltà creati dall’ignoranza dell’uomo riguardo alla sua stessa natura e alla sua ostinata determinazione di ‘vivere di solo pane’. Il tentativo di piegare la Legge Divina ai ‘tempi’ non è altro che un suicidio spirituale, perché rimuove il criterio stesso attraverso cui il valore stesso della vita e delle azioni dell’uomo possono essere obiettivamente giudicati, e quindi consegna l’uomo agli impulsi più infernali della sua natura più bassa. Per concludere, lo stesso modo di approcciare il problema della Legge islamica, e della religione in generale, che cerchi di renderli conformi ai ‘tempi’, porterà all’incomprensione dell’intera prospettiva e dello spirito stesso dell’Islam.”1

    * * * * *
    Alcune sorelle musulmane hanno iniziato a incorporare l’ideologia femminista occidentale nello studio del Corano; esse credono che l’hijab e altre questioni connesse siano state interpretate principalmente da una prospettiva esclusivamente maschile. Alcune di esse giungono a dire che, poiché tutti i Profeti e Messaggeri erano uomini, anche le leggi sono parziali rispetto agli uomini.

    Il problema di questo tipo di pensiero è che non vi è alcuna prova a suo supporto. E’ infondato accusare il Profeta (S), gli Imam dell’Ahlul Bayt (A) ed anche i giuristi – che sono considerati un’autorità solamente se sono giusti e integri nella condotta – di avere un pregiudizio maschile nell’interpretazione delle leggi divine. Dovremmo avere ora una interpretazione del Corano basata sul genere sessuale, dove gli uomini e le donne studieranno il Libro sacro differentemente? Il Corano chiaramente dice:

    “Non invidiate l'eccellenza che Iddio ha dato a qualcuno di voi: gli uomini avranno cio’ che si saranno meritati e le donne avranno cio’ che si saranno meritate. Chiedete a Dio, alla grazia Sua. Iddio in verità conosce ogni cosa.” (4:32)

    * * * * *

    Queste musulmane “femministe” sono anche dell’opinione che una donna ha il diritto di interpretare il Corano in accordo alla sua personalecomprensione, e che ha il diritto di scegliere come interpretare il proprio codice di abbigliamento. Nella loro discussione, il famoso versetto 2: 256 è portato come una prova:

    “Non vi è costrizione nella religione…”

    Prima di tutto il versetto 2: 256 non dà al musulmano (o alla musulmana) la scelta di fare qualsiasi cosa voglia. Musulmano significa qualcuno che si sottomette ai comandi di Dio. Dire che una persona puo’ essere un musulmano e continuare ad avere “la scelta in qualsiasi cosa” è un vero ossimoro. Secondo, queste persone convenientemente ignorano il contesto di questo versetto. Il versetto parla rispetto alla scelta della religione prima di entrare nell’Islam (sottomissione alla volontà di Dio). Questo significa che nessuno puo’ essere obbligato a diventare un musulmano.

    “Non c'è costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Dio, si aggrappa all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Iddio è audiente, sapiente.”

    Il versetto parla chiaramente di rigettare Satana e credere in Dio. Questo non significa che un musulmano (o una musulmana) abbia la scelta in qualsiasi cosa voglia fare.

    Una volta che una persona si è sottomessa a Dio, a essa non viene lasciata scelta nelle questioni già decise da Iddio e dal Suo Messaggero. Vedasi il versetto seguente che rende la questione dell’obbedienza chiaro sia per gli uomini che per le donne:

    “Quando Iddio e il Suo Inviato hanno decretato qualcosa, non è bene che il credente o la credente scelgano a modo loro. Chi disobbedisce a Iddio e al Suo Inviato palesemente si travia.” (33:36)
    E quindi il Corano è per tutti: uomo e donna, giovane e anziano, bianco e nero, arabo e non-arabo, orientale e occidentale; ma deve essere studiato sui suoi stessi termini senza imporvi la simpatia o l’antipatia personale e senza mettergli la ‘camicia di forza’ in questo o quell’“ismo”.


    1 Seyyed Hossein Nasr, Islamic Life and Thought (Albany: SUNY, 1981) pag. 26.

    Riguardo all'abbigliamento religioso dei fedeli:

    CITAZIONE
    Il Corano e l’Hijab

    L’Islam ha fortemente enfatizzato il concetto di decenza e modestia nell’interazione tra membri di sesso opposto. Il codice di abbigliamento è parte di questo complessivo insegnamento. Ci sono due versetti nel Corano nei quali Iddio Altissimo parla sulla questione del pudore e dell’hijab come definiti precedentemente.

    Il Primo Versetto

    Nel capitolo 24, conosciuto come an-Nūr (la Luce), nel versetto 30, Iddio comanda al Profeta Muhammad (S) quanto segue:

    قُلْ لِلْمُؤْمِنِيْنَ يَغُضُّوْا مِنْ أَبْصَارِهِمْ وَ يَحْفَظُوْا فُرُوْجَهُمْ, ذَلِكَ أَزْكَى لَهُمْ.
    “Di' ai credenti di abbassare il loro sguardo e di essere casti. Cio’ è più puro per loro...”

    Questo è un ordine rivolto agli uomini musulmani che non devono guardare in maniera lussuriosa alle donne (che non siano le loro mogli); e per poter prevenire ogni possibilità di tentazione, ad essi è richiesto di abbassare i loro sguardi. Cio’ è conosciuto come “l’hijab degli occhi”.

    Poi nel versetto successivo, Iddio ordina al Profeta (S) di rivolgersi alle donne:

    قُلْ لِلْمُؤْمِنَاتِ يَغْضُضْنَ مِنْ أَبْصَارِهِنَّ وَ يَحْفَظْنَ فُرُوْجَهُنَّ...
    “E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste…”

    Questo è un ordine simile a quello impartito agli uomini nel versetto precedente riguardante l’“hijab degli occhi”.

    Questo “hijab degli occhi” è simile all’insegnamento di Gesù, dove egli dice: “Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. 1

    Se vedete quindi un musulmano o una musulmana abbassare i suoi occhi quando parlano con un membro del sesso opposto, cio’ non deve essere considerato come rude o un’indicazione della mancanza di fiducia – essi si stanno semplicemente attenendo gli insegnamenti del Corano come a quelli della Bibbia.

    * * * * *

    Dopo l’“hijab degli occhi” giunge l’ordine che descrive il codice di abbigliamento per la donna:

    وَ لاَ يُبْدِيْنَ زِيْنَتَهُنَّ إِلاَّ مَا ظَهَرَ مِنْهَا وَ لْيَضْرِبْنَ بِخُمُرِهِنَّ عَلىَ جُيُوْبِهِنَّ...
    “...e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro khumur fin sul petto...”

    Vi sono due questioni rispetto a questa frase.

    (1) Qual è il significato di “khumur” usato in questo versetto?
    Khumurخُمُرٌ è il plurale di khimarخِمَارٌ, il velo che copre la testa. Vedesi ogni dizionario arabo, come Lisanu ’l-‘Arab, Majma‘u ’l-Bahrayn o al-Munjid.

    Al-Munjid, che è il più popolare dizionario nel mondo arabo, definisce al-khimar come “qualcosa con cui una donna copre la propria testa —ما تغطى به المرأة رأسها .” Fakhru ’d-Din al-Turayhi nel Majma‘u ’l-Bahrayn (che è un dizionario di termini coranici e ahadith) definisce al-khimar come “velo, ed è conosciuto come tale perché la testa viene coperta con esso.”2

    Quindi il termine khimar, per definizione, significa un pezzo di stoffa che copre la testa.

    (2) Cosa significa poi “far scendere il loro khumur fin sul petto”?
    In accordo ai commentatori del Corano, le donne di Medina nell’era pre-islamica erano solite indossare i loro khumur sulla testa con i due estremi legati dietro il collo, esponendo le loro orecchie e collo. Dicendo “far scendere il loro khumur fin sul petto”, Iddio Altissimo ordina alla donna di lasciare i due estremi del loro copricapo estendersi fino al loro petto, cosi’ da poter coprire le loro orecchie, collo e anche la parte sporgente dei seni.3

    Questo è confermato dal modo in cui le donne musulmane dell’era del Profeta compresero questo comandantemento di Dio Altissimo. La fonte sunnita cita Ummu ’l-mu’minin ‘A’isha, la moglie del Profeta (S), come segue: “Io non ho visto donna migliore di quelle degli al-Ansar (gli abitanti di Medina): quando questo versetto venne rivelato, tutte loro presero i propri grembiuli, li stracciarono in due pezzi e li usarono per coprire le loro teste...”4

    Il significato di khimar e il contesto in cui il versetto è stato rivelato parlano chiaramente della copertura della testa e poi dell’utilizzo degli estremi del velo per coprire il collo e il seno. E’ assurdo credere che il Corano abbia utilizzato il termine khimar (che, per definizione, significa un indumento che copre la testa) solo per coprire il petto con l’esclusione della testa! Sarebbe come dire di indossare la maglietta solo attorno all’ombellico o la vita senza coprire il petto!

    Il versetto fornisce alla fine la lista dei mahram – membri maschi della famiglia alla cui presenza l’hijab non è richiesto, come il marito, il padre, il suocero, i figli, ed altri.

    Il Secondo Versetto

    Nel capitolo 33, conosciuto come al-Ahzab, versetto 59, Iddio impartisce il seguente comando al Profeta Muhammad (S):

    َا أَيُّهَا النَّبِيُّ, قُلْ لأَزْوَاجِكَ وَ بَنَاتِكَ وَ نِسآءِ الْمُؤْمِنِيْنَ: يُدْنِيْنَ عَلَيْهِنَّ مِنْ جَلاَبِيْبِهِنَّ...
    “O Profeta, di' alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro jalabib.”

    Quale è il significato di jalabib?
    Jalabib جَلاَبِيْبٌ è il plurale di jilbab جِلْبَابٌ, ed indica un “ampio indumento esterno”. Si confronti ogni dizionario arabo, come il Lisanu ’l-‘Arab, Majma‘u ’l-Bahrayn o al-Munjid.

    Al-Munjid, per esempio, definisce il jilbab come “camicia o ampio abito —القميص أو الثوب الواسع.” Al-Turayhi, nel Majma‘u ’l-Bahrayn, lo definisce invece come “un ampio abito, più lungo del velo e più corto di una toga (veste lunga e sciolta) che una donna pone sulla propria testa e lascia scendere sul proprio seno...”5
    Questo significa che il codice di abbigliamento islamico per le donne non consiste soltanto di un velo che copre la testa, il collo e il seno; esso include anche l’abito completo che deve essere lungo e largo.

    Quindi, ad esempio, la combinazione di una maglia corta e stretta e jeans attillati con un velo sulla testa non rispetta i requisiti del codice di abbigliamento islamico.

    1 Il Vangelo di Matteo, capitolo 5, versetti 27-28.

    2 Al-Munjid (Beirut: Daru ’l-Mashriq, 1986) pag. 195; at-Turayhi, Majma‘u ’l-Bahrayn, vol.1 (Tehran: Daftar Nashr, 1408 AH) pag. 700. Cfr. at-Tusi, at-Tibyan, vol. 7 (Qum: Maktabatu ’l-l‘lam al-Islami, 1409 AH) pag. 428; at-Tabrasi, Majma’u ’l-Bayan, vol. 7 (Beirut: Dar Ihyai ’t-Turathi ’l-‘Arabi, 1379AH) pag. 138; cfr. anche il famoso commentatore sunnita, Fakhru ’d-Din ar-Razi, at-Tafsiru ’l-Kabir, vol. 23 (Beirut: Daru ’l-Kutubi ’l-‘Ilmiyya, 1990) p. 179-180. Anche Hans Wehr Dictionary of Modern Written Arabic (Ithaca, NY: Spoken Languages Services, 1976) definisce al-khimar come “velo che copre la testa ed il volto di una donna.” (pag. 261). Nessuno ha escluso la copertura della testa dalla definizione di “al-khimar”.

    3 Ar-Razi, at-Tafsiru ’l-Kabir, vol. 23, pag. 179, e altri famosi commentari e raccolte di ahadith come at-Tabataba’i, al-Mizan, vol. 15 (Tehran: Daru ’l-Kutub, 1397AH) pag. 121; al-Kulayni, al-Furu‘ mina ’l-Kafi, vol. 5 (Tehran: Daru ’l-Kutub, 1367AH) pag. 521. Cfr. anche le esegesi di al-Kashshaf, Ibn Kathir, at-Tabari e al-Qurtubi.

    4 Ibid., cfr. anche al-Bukhari, Sahih (Arabo e inglese) vol. 6 (Beirut: Daru ’l-‘Arabiyya) pag. 267; Abu ’l-A‘la Mawdudi, Tafhimu ’l-Qur’an, vol. 3 (Lahore: Idara-e Tarjuman-e Qur’an, 1994) pag. 316.

    5 Ibid. al-Munjid, pag. 96; at-Turayhi, Majma‘u ’l-Bahrayn, vol. 1, pag.384.

    www.al-islam.org/it/hijab-labbiglia...otnote1_g3yd6io
    www.al-islam.org/it/hijab-labbiglia...i/il-corano-e-l


    Ho trovato anche questo:

    Perchè l’Hijab?

    CITAZIONE
    Una tra le molte domande che mi sono state poste è: perchè l’Islam ritiene l’hijab un dovere per la donna? L’Islam ha introdotto l’hijab come parte della dignità e della modestia nell’interazione tra i membri di sesso opposto. Il versetto 59 del capitolo 33 citato in precedenza fornisce una ragione molto valida; esso dice:

    “cosi’ da essere riconosciute e non essere molestate.”

    Gli uomini, che lo confessino o no, sono schiavi della lussuria e del desiderio.

    • L’hijab protegge le donne da simili uomini; esso simboleggia che ella è stata santificata soltanto ad un uomo ed è interdetta a tutti gli altri.

    • L’hijab contribuisce alla stabilità e preservazione del matrimonio e della famiglia eliminando le possibilità di relazioni extramatrimoniali.

    • Infine, esso obbliga gli uomini a focalizzarsi sulla vera personalità della donna e a mettere in secondo piano la loro bellezza fisica. Esso pone la donna nella condizione di prevenire le attenzioni degli estranei nei suoi confronti.

    Commentando sull’abbigliamento della donna in Nord Africa e nell’Asia sud-orientale, Germaine Greer, una delle pioniere del movimento di liberazione della donna, scrive:

    “Donne che indossano cortes o huipiles o saris o jellaba or salwar kamiz o ogni altro esempio di ampi indumenti che possono gonfiarsi o sgonfiarsi al loro interno senza imbarazzo o disagio. Le donne con i loro scialli e veli possono allattare ovunque senza richiamare l’attenzione verso sè stessi, mentre il bambino è protetto dalla polvere e dalle mosche. Nella maggior parte delle società non-occidentali, l’abbigliamento e gli ornamenti della donna celebrano la funzione materna. I nostri la negano.”1

    Notare anche come ella menzioni specificatamente il salwar, il kamiz e il jellaba che sono utilizzate dalle donne musulmane in Oriente.

    Le femministe e i media occidentali spesso presentano l’hijab come un simbolo dell’oppressione e della schiavitù della donna. Questo angolo di vista sessista dell’hijab riflette l’influenza delle femministe occidentali che reagiscono subconsciamente al concetto di velo giudeo-cristiano – “il simbolo della soggezione della donna al proprio marito”.2

    Guardare alla propria storia religiosa o cultura e poi emettere giudizi contro un’altra religione è, nel migliore dei casi, un errore intellettuale e, nel peggiore dei casi, imperialismo culturale totale! Mio padre, in un articolo, fece un’interessante osservazione, su quando gli europei penetrarono all’interno dell’Africa un secolo addietro, trovandovi alcune tribù che erano nude. Essi obbligarono le tribù a indossare abiti come segno di civilizzazione. “Ora questi difensori della ‘civilizzazione’ stanno loro stessi togliendosi gli abiti. Ci si chiede spesso se le ‘tribù primitive’ del secolo scorso non fossero più civilizzate del resto del mondo. Dopo tutto, adesso è il resto del mondo ad imitare i modi delle cosiddette società primitive.”3

    Sono sorpreso della società che mostra tolleranza per coloro che vogliono girare in topless ma trova difficoltoso tollerare una donna che per sua scelta vuole osservare l’hijab! Secondo Nahid Mustafa, una musulmana canadese, “Nel mondo occidentale l’ hijab è diventato il simbolo di un forzato silenzio o di una militanza radicale e senza scrupoli. Di fatto, non è né l’uno né l’altro. Esso è semplicemente un modo per la donna di affermare che la sua persona fisica non svolge alcun ruolo nell’interazione sociale. Indossare l’hijab mi ha fornito la libertà da un’attenzione costante al mio fisico. Poiché la mia apparenza non è soggetta a scrutinio, la mia bellezza, o forse una parte di essa, è stata rimossa dalla realtà di cio’ che puo’ essere legittimamente discusso.”4

    L’hijab non è il simbolo dell’oppressione. Le donne sono oppresse per ragioni socio-economiche anche in paesi dove le donne non hanno mai sentito parlare dell’hijab. Al contrario, la pratica di mostrare foto di donne semi nude negli spot e cartelloni pubblicitari e nel settore dello spettacolo in Occidente è il vero simbolo dell’oppressione.

    Né l’hijab impedisce a una donna di acquisire conoscenza o contribuire al miglioramento della società umana. Storicamente, le donne hanno dato un grande contributo all’Islam. Hadrat Khadijah, la prima moglie del Profeta (S), ha avuto un ruolo significativo nella storia iniziale dell’Islam. Una commerciante di successo, è stata la prima persona ad accettare il messaggio del Profeta Muhammad (S). La sua accettazione e la sua fede furono una grande fonte di supporto emotivo per il Profeta (S). Ella fu al fianco di suo marito nei giorni difficili del primo Islam, e spese la sua ricchezza per la promozione della nuova religione.

    La prima persona musulmana ad esser martirizzata nella storia islamica è stata una donna di nome Sumayya, la moglie di Yasir e la madre di ‘Ammar. Ella fu uccisa insieme a suo marito per aver rifiutato di rinunciare all’Islam.

    Hadrat Fatimatu ’z-Zahra’, la figlia del Profeta Muhammad, fu un faro di luce e una fonte di guida per le donne del suo tempo. Ella fu fedelmente al fianco di suo marito, l’Imam ‘Ali (A), nella sua lotta per il suo diritto al califfato, e protesto’ fortemente contro la prima violazione del diritto all’eredità per le figlie nell’Islam.

    Uno dei più importanti eventi nella storia iniziale dell’Islam fu l’evento di Karbala, la protesta guidata dall’Imam Husayn contro la tirannia di Yazid. In questa protesta, i soldati di Yazid massacrarono Husayn e settantadue suoi sostenitori. Fu la sorella di Husayn, Zaynab, che continuo’ la protesta sociale e fu particolarmente influente nel portare la consapevolezza tra la gente nel sollevarsi contro la tirannia dei regnanti. Zaynab contribui’ grandemente ai fattori che successivamente portarono alla caduta degli Ummayadi.


    1 Greer, Sex & Destiny: The Politics of Human Fertility (London: Picador, 1985) pag. 14.

    2 Cfr. Aid to Bible Understanding, pag. 468. Dalla prospettiva biblica cristiana, vedere cosa dice S. Paolo: “Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo... Giudicate fra voi stessi. E’ conveniente che la donna preghi Dio senza essere coperta?”(Corinzi 1, 11:3-5, 13) Questo significa che se un uomo copre la sua testa in preghiera, egli sta rispettando Cristo; e se una donna copre la sua testa in preghiera, ella sta rispettando suo marito. Per il concetto biblico ebraico, cfr. Genesi 24:65.

    3 S. Said Akhtar Rizvi, “On Modesty,” in Sunday News (Dar-es-salaam), 27 Novembre 1966.

    4 Mustafa, “My Body Is My Own Business”, Globe & Mail, 29th June 1993.

    www.al-islam.org/it/hijab-labbiglia...l%E2%80%99hijab

    O, questo:
    www.al-islam.org/it/hijab-labbiglia...izvi/la-cultura

    Forse e' piu' chiaro ora.

    Edited by Anansi •* - 3/2/2015, 18:13
  4. .
    CITAZIONE (Aialon @ 3/2/2015, 11:46) 
    CITAZIONE (Anansi •* @ 3/2/2015, 09:40) 

    CITAZIONE (Anansi •* @ 3/2/2015, 11:12) 
    A propisito. Guarda cosa ho trovato su Youtube:

    C'e' scritto: ''L'America ha mantenuto un segreto circa il Corano.

    Il titolo è già di per sè comico.

    CITAZIONE
    Gli americani hanno fondato tutte le leggi (le regole d'oro) basandosi sul Sacro Corano. Il Libro del Corano è presente nella corte suprema.''

    Beh con un briciolo di cultura, continui la risata. (fà buon sangue)
    CITAZIONE
    Pare che il presidente Thomas Jefferson avesse pure un Corano suo personale (se ho capito bene dall'inglese).

    Si', in effetti...un po' fa ridere. Ma forse e' piu' grave di quanto sembra.
    E' cio' che riflettevo con ashkenazi ( :P ); leggi obsolete. Oppure, mezze-leggi. O meglio, leggi a misura d'uomo? Un pizzico di sale, ed uno di pepe...E magari gli altri paesi del mondo fossero esclusi da questo, eh...compresa l'Europa soprattutto.

    No, invece. Intendevo, che la liberta' non e' avere un lavoro e poter andare a sciare, ecc...E' liberta apparente, fugace.

    Poi,se i testi Sacri ci sono giunti sin oggi tali come sono, pensi possa essere una coincidenza? Insomma, non so' cosa sia inventato negli scritti, qui' traballo. Ma mi pare, che Pipes faccia ben notare le enormi somiglianze religione ebraica-religione musulmana.
    No? Tu hai capito tutt'altro? :huh: :D
    I 'modi ''tradizionali'' di vivere' degli ebrei (non tutti, ovviamente), si sono adeguati a quelli occidentali greco-romani? Cosi' ho capito io dal testo, insomma. :lol:

    ...
  5. .
    A propisito. Guarda cosa ho trovato su Youtube:

    C'e' scritto: ''L'America ha mantenuto un segreto circa il Corano. Gli americani hanno fondato tutte le leggi (le regole d'oro) basandosi sul Sacro Corano. Il Libro del Corano è presente nella corte suprema.''

    Pare che il presidente Thomas Jefferson avesse pure un Corano suo personale (se ho capito bene dall'inglese).
    http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Jefferson

    Stati Uniti, paese basato sulla liberta'? Accanto al Corano? Anche cio' fa riflettere. Insomma, finche' dura... :D La parola 'liberta' e' capita male a mio vedere...anche spesso.
    Ad esempio, sul portone d'entrata del campo di concentramento di Auschwitz sembra che ci sia scritto: 'Il lavoro rende liberi'. E' solo un esempio ed una delle tante trovate della mente umana...Insomma, e' una parola complessa.

    Certo, poi dipende come le leggi vengono utilizzate, se vengono. Poi, se sono state modificate, addattate. Certamente lo sono...
    Non ho informazioni sufficenti. Ma chi l'avrebbe mai detto, sempre se regge che si tratti di 'tutte' le leggi...probabilmente, no. Politica e religione; inconcepibile. Uno sporco, l'altro puro.

  6. .
    Vabbe', sono riflessioni. Ma almeno spero di non evere, magari involontariamente, scritto troppe cose non vere...

    A proposito. Ho trovato un articolo di un certo Daniel Pipes sul rapporto tra tradizioni (piu' o meno religiose), che corrono tra le tre principali religioni: Ebraismo, Cristianesimo e, infine, l'Islam.
    Daniel Pipes: http://it.wikipedia.org/wiki/Daniel_Pipes

    E' scritto in un modo molto conciso, almeno appare cosi' (non sono un'esperta).
    Cio', che mi trova un po', forse, in disaccordo, e' il 'vedere' il cristianesimo come un'interiorizzazione della fede. Visto che vivo in una societa' legata alla storia cristiana, direi piuttosto, che il cristiano medio vive di rituali, che sono un fine a se' stesso. Cioe', legati piu' ad una tradizione del luogo-sociale, che direttamente legata ai messaggi contenuti nel Nuovo Testamento.

    Ad esempio, mi viene in mente l'insegnamento centrale della religione; amare il nemico, porre l'altra guancia, non chiedere l'elemosina indietro, ecc... Il mondo cristiano, se mi limito all'Europa, invece vede un 'autoproclamato' cristiano medio spesso parecchio coinvolto da sentimenti di superiorita', per non dire di razzismo esplicito, nazionalismi vari, confusione tra politica-benessere economico-fede, ecc...
    E, non lo dico io, ma ecco un articolo che fa riflettere. E sembra che questa tentazione del 'buonismo' o dei 'falsi buoni' continui oggi piu' che mai. Certo, e' un discorso difficile, ma la vera 'natura' di una persona si vede nei momenti critici della storia umana e non nei momenti di benessere socio-materiale.

    L'articolo da leggere: Perche' tutti i Cristiani sono ipocriti?

    Tornando a Pipes. dicevo, sembra veramente una riflessione scritta in un modo molto sintetico e chiaro. Breve ma che fa il punto sui tempi di oggi.
    Ad esempio, una delle osservazioni che mi fa dubitare (e sembra non solo me' personalmente), e' questa 'invisibile' interiorizzazione della fede. Quando mai Gesu' parlava che i fatti non sono rilevanti? L'articolo sovrastante parla, invece, di recita, finzione, di puro attaccamento esteriore al Signore. Gesu' ne parla, comunque.
    E' l'attegiamento forviante sembra proiettarsi piu' che mai ai giorni d'oggi: ipocriti in cravatta, casa, giardino davantia a casa, di belle parole ma vuote, che fingono di essere piu' santi di cio' che sono? Insincerita'.
    Le tradizioni, dove la religione e', in realta', esclusa. Dico religione perche', secondo me', essa deve per forza essere accompagnata da fede. Senno', che religione e'?

    Naturalmente, io porrei l'accento sull'avvertimento, che non bisogna mai generalizzare. Anche questa e' ipocrisia.

    Sotto incollo magari l'articolo in italiano. Comunque, il testo e' in inglese, scritto nel 1981. Quindi, relativamente recente. Ma i nodi, prima o poi, vengono al pettine, si dice..
    http://it.danielpipes.org/9524/rapporti-ebrei-musulmani
    Pezzo in lingua originale inglese: www.danielpipes.org/160/the-jewish-...al-ways-of-life

    CITAZIONE
    Delle tre grandi religioni monoteiste, l'ebraismo e il cristianesimo sembrano molto più strettamente legati l'uno all'altro di quanto lo siano all'islam. Come implica il termine "tradizione giudaico-cristiana", queste due fedi religiose condividono dei legami profondi e una lunga storia; al contrario, l'islam sembra estraneo.

    E questo per più motivi. Teologicamente, l'Antico Testamento è centrale per il giudaismo e il cristianesimo, mentre l'islam ignora la Bibbia a favore del Corano. A livello demografico, le comunità ebraiche un tempo fiorenti nei Paesi musulmani sono state decimate ed è facile non rammentare che una volta la maggior parte degli ebrei viveva in mezzo ai musulmani; negli ultimi 500 anni la maggior degli ebrei ha vissuto nel mondo cristiano. A livello culturale, cristiani ed ebrei vivono al passo con i tempi, mentre i musulmani hanno avuto difficoltà ad adattarsi alla vita del XX secolo.

    Detto questo, il giudaismo e il cristianesimo sono profondamente diversi in termini religiosi; la vera rassomiglianza è tra il giudaismo e l'islam.

    La Legge

    Più fondamentalmente, il giudaismo e l'islam pongono l'accento sulla giusta azione e il cristianesimo sulla giusta fede. Gli ebrei e i musulmani pii sono più preoccupati a osservare i comandamenti di Dio; le loro controparti cristiane si concentrano sugli atteggiamenti e sui sentimenti.

    Il giudaismo è innanzitutto una religione fondata sulla legge sin dai tempi di Mosè. L'accento è stato messo sul dover vivere conformemente ai precetti che Dio ha trasmesso. Gesù stesso accettò e mantenne queste leggi ebraiche, ma presto i suoi discepoli le eliminarono in toto dal cristianesimo. Guidati da San Paolo, i primi cristiani affermarono che la venuta di Gesù significava che le leggi avessero perso la loro validità. Gesù ha cambiato il rapporto che intercorre tra Dio e l'uomo sostituendo la giusta azione con la fede e l'amore. L'obbedienza religiosa è stata interiorizzata; era meno importante ciò che si faceva rispetto a cosa si provava. Malgrado numerose modifiche, questo modo di avvicinarsi a Dio continua ad essere la peculiarità del messaggio cristiano.

    Benché sia arrivato sei secoli dopo il cristianesimo, l'islam ha seguito l'approccio ebraico a Dio ponendo l'accento sulle opere poste al di sopra della fede. La legge religiosa giudaica e quella musulmana (conosciute rispettivamente come Halakhah e Shari'a) si differenziano in molti dettagli, ma hanno tanti punti in comune. Entrambi sono degli ampi codici che toccano degli argomenti così diversi come i rapporti familiari, il comportamento sociale, le abitudini personali e le posizioni politiche. Dalla culla alla tomba, dal mattino alla sera, sono pochi gli atti di un osservante ebreo o musulmano che sfuggono alle esigenze della legge. Ma "legge" non è affatto un termine appropriato per descrivere l'Halakhah e la Shari'a poiché esse contengono parecchi precetti che non rientrano nella giurisdizione della legge come è intesa in Occidente: come lavarsi, cosa mangiare e dove pregare. I codici contengono delle disposizioni per tutte le circostanze immaginabili, incluse le più improbabili: chi eredita cosa quando un bambino muore lasciando come unici sopravvissuti i suoi otto bisnonni è una questione che riveste un certo interesse nella Shari'a.

    Per gli ebrei vivere secondo le norme di comportamento contenute nell'Halakhah è il modo principale per riaffermare l'alleanza di Dio con Abramo. Per i musulmani, osservare la Shari'a permette loro di vivere come Maometto e i suoi compagni. Per entrambi la lettera della legge conta quanto il suo spirito.

    Se la teologia rappresenta la grande sfida intellettuale per i cristiani, gli ebrei e i musulmani si sono sempre più preoccupati delle leggi religiose. Studiosi appartenenti a entrambe le comunità hanno dedicato un'enorme attenzione alla necessità di elaborare un sistema completo di precetti non contemplati dai testi d'ispirazione divina (la Bibbia e il Corano) né dai loro commentari orali (Talmud, Hadith), dai trattati giuridici né tantomeno dai manuali giuridici.

    Lo sviluppo dell'Halakhah e della Shari'a ha seguito dei modelli simili. Entrambe sono state redatte da uomini pii senza l'intervento delle scuole o l'influenza del governo. In certi casi, i termini di analisi sono così simili nei due codici, che l'influenza diretta della giurisprudenza ebraica su quella islamica sembra probabile – anche se alla fine entrambe discendono di gran lunga dalle fonti comuni del pensiero mediorientale e della logica greca. In effetti, i due codici sono stati principalmente elaborati in Iraq; e la compilazione del Talmud volse al termine nel VI secolo, mentre le raccolte di Hadith iniziarono non molto tempo dopo, rendendo plausibile l'influenza diretta. La competizione delle scuole (o dei riti) esiste altresì in altre zone (la Palestina nel caso ebraico, l'Arabia e l'Egitto nel caso musulmano).

    Delle nuove situazioni sono state affrontate con delle decisioni ad hoc da parte delle autorità religiose di spicco (risposte, fatwe). In teoria, le leggi sono rimaste flessibili; di fatto, le regole principali sono state fissate nel tempo e gli studiosi si sono interessati alle questioni di minore importanza, spesso futili. Tuttavia, per gli ebrei e per i musulmani, imparare anche le più noiose questioni giuridiche è una forma di culto; coloro che studiano la legge divina sono quindi degli uomini di religione.

    E in effetti, gli uomini di religione nelle due tradizioni, i rabbini e gli ulema (l'equivalente musulmano dei rabbini, spesso tradotto erroneamente in inglese con il termine "clerics") hanno molto in comune. Non hanno funzioni liturgiche, ma entrambi sono saggi nell'esercizio della legge. Se ogni credente può pregare direttamente Dio senza di loro, ha bisogno però del loro aiuto per adempiere in modo appropriato i comandamenti di Dio. I rabbini e gli ulema elaborano e interpretano la legge: due gocce di latte in una scodella contenente della carne possono renderla non-kasher? Fino dove deve andare un viaggiatore per essere dispensato dal digiuno del Ramadan?

    La loro competenza nelle leggi ha portato ad altri ruoli. Essi agiscono come giudici, educatori e come capi delle comunità, e perfino da intermediari tra la gente comune e le autorità governative. I loro figli spesso ereditano queste posizioni. In parte a causa di questa diversità, il luogo di culto – la sinagoga o la moschea – ha fatto da palazzo di giustizia, luogo di studio, centro comunitario e da ospizio.

    Modi di vivere

    Dei codici giuridici paralleli hanno portato a numerose similitudini nel modo di vivere delle comunità ebraiche e musulmane tradizionali. Qui di seguito un saggio di similitudini.

    Le funzioni in sinagoga e in moschea sono informali, con un gran andirivieni; l'assenza di un prete officiante significa che ogni persona può pregare da sola, aggiungendo un elemento di caos alla procedura. Non è necessario che le donne si rechino alle funzioni; quelle che lo fanno vengono relegate in una zona separata, dove sono meno visibili agli uomini. I riferimenti a Dio, alle benedizioni e alle maledizioni nonché alla vita rituale permeano le conversazioni fra ebrei e musulmani. Ma se i musulmani invocano il Signore in quasi ogni frase, gli ebrei pii non menzionano mai il suo nome. In entrambe le religioni, la purezza rituale esige abluzioni dopo i rapporti sessuali, l'escrezione, il sonno o dopo aver mangiato. Prima di pregare, gli ebrei si versano dell'acqua nelle mani, mentre i musulmani si aspergono anche altre parti del corpo.

    Le semplici regole alimentari hanno vaste ramificazioni sociali. Ebrei e musulmani sono tenuti a mantenere dei rigidi codici riguardo la carne da mangiare e altri alimenti. Per rifornirsi del cibo appropriato [vale dire rispondente alla Legge] essi devono raggrupparsi e vivere in comunità organizzate. Le leggi alimentari hanno delle conseguenze particolarmente importanti là dove gli ebrei o i musulmani sono una minoranza, che li tiene separati dalla comunità maggioritaria.

    I tradizionali sistemi d'insegnamento mostrano delle straordinarie rassomiglianze. Verso l'età di cinque anni, i figli degli osservanti ebrei e musulmani cominciano a imparare a memoria i testi sacri nella scuola primaria (Beit Sefer, Kuttab), passando lunghe ore sei giorni alla settimana a ripetere i suoni in una strana lingua (non tutti i bambini parlano ebraico o arabo a casa). Gli ebrei e i musulmani tradizionali considerano la memorizzazione il più efficace approccio all'apprendimento: per essere ben compreso un testo va assimilato col cuore. Per facilitare questo processo, gli allievi si dondolano avanti e indietro, stabilendo un ritmo mnemonico. La classe è tutta un brusio mentre gli studenti recitano i differenti compiti, ognuno al suo proprio ritmo, con l'insegnante che vigila attentamente sull'indolenza o gli errori. E lo fa nel miglior modo possibile, perché un docente di scuola primaria spesso vive dei pagamenti offerti dagli allievi alla classe – di frequente i padri verificano a casa l'andamento scolastico dei loro figli e ricompensano i docenti in funzione dei loro mezzi e della loro soddisfazione.

    Alcune bambine frequentano la scuola primaria, ma studiano a ritmo più lento e poche vanno oltre il livello elementare.

    Dopo la scuola primaria, alcuni bambini frequentano una scuola di grado superiore (yeshiva, madrassa) per imparare il significato del testo sacro che hanno già in buona parte imparato a memoria. Man mano che i ragazzi crescono, il loro studio si impernia su quella che è la dilagante preoccupazione intellettuale di ebrei e musulmani: la legge divina. Nel corso dei secoli, gli ebrei e i musulmani le hanno però subordinato altre materie di studio come le discipline umanistiche e le scienze, ad esempio, così la concentrazione è stata focalizzata anche sui dettagli minori della dottrina giuridica. Nel processo, l'attenzione si è allontanata dalla Bibbia e dal Corano a favore dei commentari, delle glosse e delle superchiose. Un regolare corso di studi termina verso i vent'anni, quando lo studente consegue un elevato titolo di studio.

    Certe altre rassomiglianze sono esistite per numerosi anni e ancora esistono. Il rapporto fra ricchi e poveri e tra uomini e donne sono due esempi. Entrambe le tradizioni considerano la carità più come un modo per il benefattore di guadagnarsi la benevolenza divina che un espediente per il supplicante di sopravvivere (sebbene gli ebrei pensino più al servizio sociale dell'elargizione). I mendicanti in entrambe le società sanno bene la funzione che assolvono e, di conseguenza, danno prova di una notevole insolenza. Le obbligazioni a fare delle donazioni vengono imposte socialmente, pertanto i ricchi non hanno di fatto altra scelta se non quella di dare, e spesso.

    Le leggi tradizionali ebraiche e musulmane operano altresì sul presupposto che l'indiscriminata promiscuità dei sessi distruggerà l'ordine sociale. Per evitarlo, entrambe le comunità strutturano la vita quotidiana in maniera tale che gli uomini e le donne siano di fatto separati gli uni dalle altre. Lavoro, svaghi, viaggi e perfino i rapporti familiari sono rigorosamente regolamentati. L'Halakhah esige che gli uomini non guardino le donne; i musulmani limitano i contatti isolando le donne dagli spazi occupati dagli uomini attraverso il velo e l'harem. Uomini e donne vivono ciascuno nella propria società ben delimitata; di rado, i due sessi interagiscono liberamente e con familiarità, soprattutto nella società musulmana.

    Queste norme sui rapporti fra i sessi sono applicate in modo più coerente dai ricchi e da coloro che abitano nelle aree urbane; i poveri non possono permetterselo. Pertanto, esiste l'impressione che il giudaismo e l'islam sono per eccellenza delle religioni urbane, delle classi medie. Per entrambi, il commerciante che svolge la sua attività in città è arrivato a incarnare il credente pio: un'ironia, perché l'Halakhah e la Shari'a proibiscono categoricamente l'usura, costringendo i commercianti a escogitare degli stratagemmi giuridici per far pagare gli interessi. Finché si osserva la lettera della legge, gli ebrei o i musulmani agiscono correttamente; qui, soprattutto, è l'azione, e non l'intenzione che prevale.

    I commercianti hanno approfittato degli obblighi religiosi per stabilire ampi contatti commerciali. Prima dell'era delle comunicazioni rapide, una popolazione ampiamente sparpagliata godeva di grossi vantaggi nel commercio: i suoi membri potevano aver fiducia gli uni negli altri attraverso grandi distanze e mantenere dei contatti a lungo termine. La Genizah, gli scritti ebraici medievali conservato al Cairo, testimoniano l'esistenza di un'estesa rete di commercianti ebrei che andava dalla Spagna all'India. Le reti musulmane sono andate ancor più lontano: dall'Africa Occidentale alla Cina.

    Affrontare la vita moderna

    Il modo di vivere tradizionale degli ebrei e dei musulmani non riscuote successo in questi ultimi tempi. Relativamente pochi ebrei vivono ancora conformemente all'Halakhah. E se molti musulmani continuano ad osservare la Shari'a, questi in genere sono i credenti meno toccati dalla vita moderna; nelle città, soprattutto, l'osservanza diminuisce di continuo. Man mano che le regole cadono in disuso, gli ebrei e i musulmani antepongono sempre più la fede all'azione. Nel farlo, rinunciano al loro retaggio a favore dell'approccio cristiano a Dio.

    Fino al XVIII secolo, gli ebrei vivevano fra gli europei senza cedere alle influenze cristiane. Hanno fatto questo vivendo nei rifugi e nei ghetti, mantenendo la legge e voltando in genere le spalle a chi entrava a far parte della società cristiana dominante (anche se quella persona, come Spinoza, continuava ad essere ebrea). Ma sin dalla fine del XVIII secolo, l'isolamento degli ebrei è diminuito. A causa dell'Illuminismo, l'influenza cristiana ha rinunciato a molti aspetti della vita e si è sviluppata una nuova cultura secolarista. Per la prima volta gli ebrei sono stati accettati nella società e nella cultura europee. Man mano che la presa del cristianesimo si indeboliva, gli ebrei sono entrati nella società. E si sono trovati faccia a faccia con degli straordinari cambiamenti che hanno avuto luogo intorno a loro e molti si sono gettati con entusiasmo nelle nuove attività intellettuali, commerciali e sociali.

    Tuttavia, l'Halakhah si è dimostrata un ostacolo alla partecipazione, e gli ebrei moderni l'hanno sempre più abbandonata. Man mano che l'Halakhah ha perso il suo posto centrale nella vita ebraica, gran parte della tradizione ebraica è scomparsa. Ormai, la maggior parte degli ebrei si sono di fatto cristianizzati, preoccupandosi con la condotta e con le intenzioni più di Dio che della legge divina.

    Gli ebrei di oggi hanno adottato una vasta gamma di comportamenti atti a mantenere la legge: alcuni la osservano alla lettera, altri ottemperano solo le parti importanti come le leggi kasher e le prescrizioni riguardanti il sesso, oppure osservano piccole parti come il divieto di mangiare carne di maiale e il digiuno dello Yom Kippur; altri ancora la ignorano del tutto. Tutto è concesso: anzi, alcuni ebrei hanno perfino sviluppato un certo orgoglio in questa diversità di pratiche religiose. Questa tolleranza sarebbe stata del tutto impensabile poche generazioni fa, quando la mancata osservanza delle legge significava non essere un ebreo. Sebbene in Israele ciò continui ad essere una delicata questione politica, la battaglia sull'Halakhah è terminata.

    I musulmani fanno fronte anche alle tentazioni e alle sfide della cultura occidentale, soprattutto dal momento che gli europei hanno stabilito una egemonia di fatto sulle terre musulmane durante il XIX secolo. Sbigottiti dal successo di questi cristiani, i musulmani hanno accettato molti dei loro costumi e insieme ai prestiti religiosamente neutrali, come la tecnologia militare e le misure igieniche, volenti o nolenti, hanno adottato anche nozioni della fede cristiana. Non sono pochi i musulmani che oggi giustificano il consumo di alcolici, asserendo che non ha nulla a che vedere con la profonda fede in Dio.

    Con tutto ciò, la battaglia sulla Shari'a ancora infuria. Molti leader musulmani credono sia possibile applicare alla lettera la legge e reagiscono con ribrezzo all'idea che i musulmani possano trasgredire la Shari'a senza temere il castigo il Giorno della Resurrezione. Gli avvenimenti in Iran drammatizzano questo problema. Gli iraniani modernizzati che da molto tempo sfidano le leggi dell'Islam ora le devono osservare pena punizioni da un governo la cui prima priorità è riapplicare la Shari'a.

    Se la maggior parte degli ebrei accetta di buon grado la vita moderna, i musulmani contestano ogni concessione fatta. Di conseguenza, oggi il giudaismo appare per molti versi più simile al cristianesimo di quanto lo sia l'islam: e lo è. Pertanto, questa è la novità. Per parecchi secoli, l'osservanza della legge divina ha reso il giudaismo e l'islam anime gemelle. Plausibilmente, potrebbero di nuovo esserlo, ma ciò accadrà solo quando anche i musulmani abbandoneranno la legge.

    Insomma, io ci rifletto su questo.
  7. .
    CITAZIONE (ashkenazi @ 2/2/2015, 14:50) 
    Le regole dei testi antichi sono per definizioni arcaiche (cfr Lapalisse), ciò che importa è come sono interpretate e applicate. Che io sappia manco si ricorda più quando sia stata comminata la pena di morte in nome dei comandamenti. E' sempre stato quasi impossibile condannare qualcuno di reato capitale
    Da Wiki

    CITAZIONE
    Due testimoni erano necessari. L'accettabilità era limitata a:
    Uomini ebrei adulti stimati per aver rispettato i comandamenti, che conoscessero la legge scritta ed orale, avessero professioni legittime;
    I testimoni dovevano esser presenti e vedersi entrambi al momento del peccato;
    I testimoni dovevano esser capaci di parlare chiaramente, senza impedimenti di pronuncia o deficienze di udito (per garantire che la segnalazione e la risposta fossero fatte);
    I testimoni non dovevano essere imparantati tra di loro o con l'imputato.
    I testimoni dovevano essere in vista di entrambi ed entrambi dare l'ammonimento (hatra'ah) alla persona che il peccato che stava per commettere era un reato capitale;
    Questo ammonimento doveva essere pronunciato entro pochi secondi dalla commissione del peccato (nel tempo necessario a dire: "Pace a te, mio Rabbi e mio Maestro");
    Nello stesso lasso di tempo, la persona che stava per peccare doveva:
    Rispondere di sapere quale punizione comportasse tale peccato, ma che avrebbe comunque peccato;
    E
    Iniziare a commettere il peccato/reato;

    Il Beth Din doveva esaminare ogni testimone separatamente; se anche in un solo punto l'evidenza era contraddittoria - anche in un dettagli infinitamente minore, come il colore degli occhi - l'evidenza veniva considerata contraddittoria e non era ammessa;
    Il Beth Din doveva essere composto da un minimo di 23 giudici;
    La maggior parte non poteva essere una maggioranza semplice - la scissione nel verdetto che permetteva una condanna doveva essere almeno di 13-11 in favore della condanna;
    Se il Beth Din perveniva a verdetto unanime di "colpevole", l'imputato veniva rilasciato - in base al concetto che se nessun giudice riusciva a trovare nulla a discarico dell'imputato, c'era qualcosa che non funzionava nel tribunale.[2]
    I testimoni venivano nominati dal tribunale come giustizieri.

    Un Sinedrio che mette a morte un uomo una volta in sette anni viene chiamato distruttivo. Rabbi Eleazar ben Azariah dice che questo si applica anche ad un Sinedrio che mette a morte un uomo una volta in 70 anni. Rabbi Akiva e Rabbi Tarfon dicono: Se ci fossimo stati noi nel Sinedrio, nessuno sarebbe mai stato condannato a morte.

    Non è così nelle nazioni dell'Islam, dove apostasia, omosessualità, adulterio (femminile) e via cantando sono quasi ovunque puniti con pene che possono essere multe, mutilazioni o lapidazioni e altre amenità.

    Voglio dire che nei fatti che il Corano sià più o meno discriminatorio o violenta ha poca importanza, è molto più rilevane cosa viene insegnato nel suo nome.

    Questa "conferenza" svoltasi in Norvegia e proposta da Islam Net Video (cioè da una fonte islamica) mostra la realtà dei fatti



    Da leggere anche il commento dove orgogliosamente tra l'altro si rivendica

    The Chairman of Islam Net, Fahad Ullah Qureshi asked the audience, and the answer was clear. The attendees were common Sunni Muslims. They did not consider themselves as radicals or extremists. They believed that segregation was the right thing to do, both men and women agreed upon this. They even supported stoning or whatever punishment Islam or prophet Muhammad (peace be upon him) commanded for adultery or any other crime. They even believed that these practises should be implemented around the world

    E' interessante cio' che hai scritto. A proposito, qui' mi sorge il dubbio; ma chi lo dice, che un testo Sacro e' obsoleto, ashkenazi?
    Capisco, che i tempi cambiano, anche in fretta. Ma oltre alla tecnologia, tra l'altro sta' gia' diventando sterile di suo, mi pare che le cose non vadano sempre nel verso giusto in seguito al tutto cio' che porta la 'modenizzazione'. Di fatto questo processo porta ad un sicidio metaforico della civilta' umana. Cioe', mi spiego; dell'essenza dell'esistenza umana. Almeno dal punto di vista religioso.

    Scusa l'ignoranza. Cosa intendi con Lapalisse? La Palisse? :D :unsure:

    Ho letto, comunque, cio' che hai riportato nella citazione, ma non citi la fonte. La spiegazione fa parte della Halakhah? Comunque, ammetto che ignoro la materia. Purtroppo.
    Come dire: tra il dire ed il fare, c'e' di mezzo il mare. Nel senso, che trovo normale, nell' applicazione di una legge severa, un minimo consenso di tutti i giudici. Ma e' logico; se uno e' nell'errore, cosa c'e' da contemplare? Poi, se non si hanno prove sufficenti, e' altrettanto chiara la responsabilita' di chi giudica.
    Il problema, ma cio' vale anche nelle leggi civili, sono gli 'avvocati del diavolo'. :lol: Allora, ecco che sorge il caos, il non rispetto, l'ingiustizia a favore del malfattore, ecc...

    Insomma, e' facile leggere periscritto una legge. E' gia' piu' difficile immaginare la sua esecuzione. Ancora piu' difficile e' essere obiettivi. A volte, quasi impossibile, applicarla. Ma questo e' il fattore umano. Forse non applicarla 'evita' una sentenza. Ma cio' e' meglio o peggio agli occhi Divini? Ecco, qui' mi sorge la domanda.
    Si sa' che l'uomo e' debole (' e' solamente carne', citando il senso), anche, e soprattutto, per la fede indebolita (dubbio) o assente.

    Poi, mi chiedo, perche' esiste ancora una corrente di persone, che resiste a certi modelli comportamentali 'estremamente moderni'? Anche questo mi chiedo, ad esempio. E' un caso o, addirittura, una necessita' difficile da comprendere dalle nostre menti? Insomma, e' solo una casualita', dici? Infatti, sembra inutile parlare di certe cose a certi. Cio' vale comunque per tutte le cose, ma la religione o, meglio, fede, e' sempre stata storicamente potentissima, non e' una novita'. Anche questo soloun caso, magari da etichettare come si usa fare oggi? Sto' solo riflettendo.

    Poi, perche' una certa 'necessita' di un ritorno alla lettura dogmatica dei testi Sacri? E' possibile che sia una sorta di 'valvola'?...Forse sembra strano un ragionamento del genere, ma almeno uno si chiede. Io sto' ancora contemplando. :P

    Come disse una persona che conosco: Se uno ha da morire, muore. Nel senso, che e' inutile temere la morte. Personalmente e' l'esame di coscienza che preme di piu', cioe' il post-.

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    Ho ascoltato anche il video. A parte il sottofondo musicale che mi faceva perdere concentrazione :huh: :D , tutto sommato sembrano innocui..
    Spiritosando un po', ma come detto, uno vede, ascolta, ci ragiona. Poi, la vera risposta non sta' sempre nelle nostre menti.

    Che dire, ashkenazi, sembra esserci sempre un abbisso tra coloro che si perdono e coloro che stanno fermi e fissi. E' un po' dovuto anche all'enorme apertura tra le diverse civilta' (viaggi in aereo, turismo globale, commercio, ecc..). Poi, non parliamo dello sfruttamento di forza lavoro umana e di altri problemi sociali, che spingono a cercare prepotentemente 'le origini', che sono sempre ben salde. E' complesso il discorso, ma forse nemmeno tanto, perche' si torna sempre da Dio alla fine.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Halakhah
  8. .
    Mah, ashkenazi. Al-Suyuti, anno 1445. Leggo. Un po' tardino e non viveva ai tempi del profeta musulmano, non lo ha mai conosciuto, ad esempio.
    Poi, si sa', lungo il passare dei secoli le interpretazioni soggettive cambiano. Non so' se sono vere o false. Il fatto sta', che nel Corano cio' non c'e' scritto e non so' nemmeno, se e' condiviso da tutti i religiosi.

    Per ora leggo quasi strettamente solo la Sacra scrittura. Qualche esagesi per chiarificare con 'buon senso', magari.

    Pero', mi chiederei piuttosto, se tutti tendono a vedere solo un paio di versi dell'intero testo...dove arriveremmo? Al mondo d'oggi, naturalmente. Pieno di distorsioni a misura d'uomo.

    Lo stesso vale per la Bibbia; insegna tutt'altro: i Comandamenti, ad esempio.
    C'e' poi chi ne fa la dissezione storico-scientifica. Ma non bisogna mica bere tutto cio' che qualcuno ti vende. Ma anche lo affermasse la maggioranza di oggi, meglio stare alla larga...

    :wacko: ^_^

    Comunque, come ho indicato in 'quote', questo e' SOLO un aspetto del 'Paradiso' e, sembra, nemmeno il piu' elevato...Devo ancora informarmi meglio.
  9. .
    Ho trovato un sito internet breve ma piuttosto chiarifico sul Giorno della Ressurezione/del Giudizio. Nel dettaglio potete leggere qui', non e' molto lungo (devo, pero', finire di leggere): www.answering-christianity.com/quran/my_03.htm

    Ad esempio, c'e' scritto tra l'altro che:
    CITAZIONE
    Nei Santi Versetti (Sura/Capitolo 56: 7-56) si legge, che ci saranno tre classi principali di uomini. Tra i buoni ci sarà la classe appositamente esaltata, i più vicini a Dio (Sura 56: 11-26), e le persone giuste in generale, chiamate 'i compagni della Destra (Sura 56: 27-40). E ci saranno quelli in agonia, i compagni della Sinistra (56: 41-56). Molti di coloro, che sono stati in alto e potente in questa vita, saranno portati in basso per i loro peccati. E molti che erano umili, ma virtuosi, saranno innalzati in vari gradi e ranghii. I vecchi punti di riferimento andranno persi nel mondo interiore, in quanto saranno nel mondo esterno.

    Santi Versetti (Sura 90: 18-19) parlano anche delle classi della Mano Destra e della Mano Sinistra, ma non dicono che queste siano le uniche classi. La stessa cosa vale con le Sante Sure (99: 6-8), vediamo che si parla della Mano Destra e della Mano Sinistra indirettamente, spiegando che coloro che fanno il bene nella loro vita, riceveranno bene nel Giorno del Giudizio, e quelli che fanno male nella loro vita, riceveranno male nel Giorno del Giudizio. Tuttavia, la Sura 90: 18-19 non dice che queste saranno le uniche due classi.

    Nota: I versetti della Sura 56: 7-56, parlano di 3 classi, che saranno suddivisi in dettaglio. La Sura 90: versetti 18-19, e la Sura 99: versetti 6-8 parlano solo di 2 classi delle 3 menzionati nella Sura 56: 7-56.

    Dice, inoltre:
    CITAZIONE
    Nei Santi Versi, vediamo che in (Sura 39:73, Sura 41:30, Sura 57:21, e Sura 79:41) viene utilizzato il termine "Giardino" per indicare il Paradiso. La parola "Giardino" in quei versi è "Jannah", che in arabo significa Paradiso. Vediamo anche i Santi Versi (Sura 18:31, Sura 22:23, Sura 35:33 e Sura 78:32) dove la parola "Giardini" è utilizzata per il Paradiso. La parola "Giardini" in questi versetti è scritta quale "jennat" in arabo, che è il plurale per "Jannah".

    Nella lingua araba, il singolare ed il plurale della parola Paradiso o Giardino indicano l'identica cosa. A volte la parola "Jannat" (Giardini) viene utilizzato da Allah l'Onnipotente per dare un quadro più ampio del concetto del Paradise ai musulmani. Inoltre, secondo il Santo Corano, il Cielo (Heaven) è fatto di diversi livelli. Non tutti gli esseri umani che entrano nei Cieli saranno sullo stesso livello. Alcuni saranno al massimo livello con i profeti e le persone giuste, ed altri saranno ad un livello più basso in cui si troveranno le persone, che hanno commesso mali. La parola "Jannah" (Garden) è usata per mettere tutti i livelli del Cielo (Heaven) in un termine descritto da noi come Paradiso. Tuttavia, questo grande Paradiso si compone di diversi livelli dei Cieli (Heavens) e Giardini (Jannat).

    Insomma, molto complicato.

    Poi, ho provato a tradurre dall'inglese la Sura (Capitolo) 56 a cui facevate riferimento. Ho paragonato la traduzione italiana con quella inglese e mi sono permessa di ritoccare quella italiana. Naturalmente e' opera mia, ma in italiano certi versi suonavano realmente un po' una divina commedia...Ad esempio, le parole 'Giardini delle Delizie' ricorda un po' il luna park. Oppure, 'i compagni della destra e sinistra', mi ricorda un affare politico. :unsure:

    Insomma, tutta questa sensualita' non l'ho trovata. Almeno non piu' che nel Giardino dell'Eden di Adamo ed Eva prima della cacciata. Anche l'aspetto strettamente sessuale non so' se centri; sono donne vergini e probabilmente ci rimangono, visto che non si parla di prole. Inoltre, si eviteranno discorsi sporchi.
    Infatti, il Corano, c'e' scritto, e' solo per i puri.

    Le traduzioni sono sempre un po' distorte, in realta' bisognerebbe realmente leggere nella lingua originale...se la conosci bene. Anche la traduzione di Allah, visto che parliamo di Dio, non so' perche' complicare. In alternativa, visto che 'Il Nome' sembra significhi Il Dio, potrebbe essere in alternativa Iddio, usato anche in italiano. Allah, infatti, viene usato anche dagli arabi cristiani, ad esempio.

    Un'altra questione sono gli occhi delle donne; neri? In inglese non riporta questo...Sono grandi e belli ma non indica il nero. Comunque, poi paragona le perle nelle conchiglie: forse indica che sono 'preziosi' come i gioielli nascosti (perle), oppure lucenti (perle nere che riflettono una vasta gamma di colori)---> vedi immagini esempio:
    30j7htwa4o3ub
    2e4lwxv

    Comunque, i siti di riferimento sono:
    -in italiano:
    www.corano.it/corano_testo/56.htm
    www.corano.it/corano.html
    -in inglese (con tanto di esegesi/interpretazione):
    http://www.al-islam.org/enlightening-comme...-56-verses-1-40

    Sura 56
    Al-Wâqi'a
    (L'Evento)
    In nome di Allah (Iddio/Dio), il Compassionevole, il Misericordioso.



    1. Quando accadra’ il Grande Evento (Resurrezione).
    2. Non ci può essere la negazione del suo verificarsi.
    3. L’Evento abbassera’ ed elevera’ il sistema di creazione e lo capovolgera’, abbassando così il male ed elevando il bene.
    4. Quando la terra sarà agitata da una terribile scossa.
    5. E le montagne saranno polverizzate.
    6. Pertanto, esse diverranno particelle sparse di polvere.
    7. E sarete divisi in tre gruppi in quel giorno.
    8. Pertanto, le persone sulla Destra saranno la personificazione della felicità.
    9. E la gente sulla Mano Sinistra, quanto sfortunata dovra’ essere a causa dei loro vizi e per la tristezza.
    10. E saranno, soprattutto, coloro che fanno le buone e giuste azioni a ricevere le ricompense.
    11. Questi saranno piu’ vicini alla Soglia Divina.
    12. Nei Giardini ricchi di Benedizioni.
    13. Una moltitudine apparterra’ ad antiche ed un tempo esistenti nazioni.
    14. Ed alcuni saranno delle generazioni successive.
    15. Sui troni disposti fianco a fianco, ornati di pietre preziose.
    16. Retti su ciascun trono, faccia a faccia.
    17. Giovani immortali ruoteranno attorno a loro in gloria e freschezza,
    18. Con tazze, brocche ed un bicchiere di liquido soffice (vino puro),
    19. Da cui non si avra’ alcun mal di testa, né alcuna ebbrezza (intossicazione).
    20. E con la frutta che si può scegliere a piacere.
    21. E con la carne di pollo che si desidera.
    22. E donne fiere con grandi bei occhi,
    23. Come le perle nelle conchiglie.
    24. Una ricompensa per cio’ che avranno fatto.
    25. In esso non si potra’ sentir parlare di discorsi vuoti, né di alcun discorso peccaminoso.
    26. Ma solo il parlare di pace, pace!
    27. E quelli sulla Mano Destra, quanto fortunati saranno quelli sulla Mano Destra!
    28. Saranno tra gli alberi loti senza spine,
    29. E tra i profumati alberi di banano dai bei colori e da foglie abbondanti.
    30. E nell’ombra lunga, estesa,
    31. E presso alle cascate d’acqua,
    32. E con molta frutta,
    33. non inacessibile, né proibita.
    34. Ed abbiamo reso le donne stimate.
    35. In effetti, le abbiamo create nuove, di perfetta creazione.
    36. E le fecimo tutte vergini.
    37. Ameranno i loro compagni (mariti) e saranno loro coetanee, il loro parlare sara’ armonioso e dolce.
    38. Tutto questo e’ per le persone sulla Mano Destra.
    39. Una moltitudine di coloro che sara’ a Destra, apparterra’ a nazioni una volta esistenti.
    40. E una moltitudine di coloro che sara’ a Destra, appartera’ alle generazioni successive.
    41. E coloro sulla Mano Sinistra, quanto tristi saranno quelli sulla Mano Sinistra!
    42. Saranno in balia dei feroci venti caldi e dell’acqua bollente,
    43. E nell'ombra di fumo nero,
    44. Tale ombra è né fredda, né piacevole.
    45. Infatti, si lasciavano domare dal lusso,
    46. E perseveravano nel commettere peccati gravi.
    47. E loro dicevano: "Quando saremo morti e ridotti in polvere ed ossa, saremo mai veramente resuscitati?
    48. "Ed anche i nostri antenati?"
    49. Di ': "In verità, sia coloro delle epoche antiche, che quelli delle epoche successive,
    50. "Tutto sara’ certamente riunito nel Giorno fissato.
    51. "In piu’, inoltre, proprio voi negazionisti erranti (miscredenti/atei)!
    52. "Dovrete mangiare dell'albero di Zaqqum (albero infernale, dai frutti amari e ripugnanti).
    53. "Allora dovrete riempire la vostra pancia con esso.
    54. "E berci acqua bollente sopra. "
    55. "E berrete come i cammelli assetati!"
    56. Tale sara’ il loro intrattenimento preliminare nel Giorno della Resurrezione!
    57. Noi vi abbiamo creato, perché non avete credo (fede)?
    58. Avete visto che cosa è stato messo nel grembo?
    59. E voi che create un uomo, o siamo Noi Il Creatore?
    60. Abbiamo decretato Noi la morte di tutti voi, ma Noi rimaniamo insuperabili (eterni).
    61. Nel trasfigurarvi e crearvi in forme a voi inimmaginabili (sconosciute).
    62. Ed, in realta’, avete già conosciuto la prima forma della Creazione: perché allora non credete nella ri-Creazione?
    63. Avete mai riflettuto su ciò che avete seminato nel terreno?
    64. Siete voi a farlo crescere, o siamo Noi L’Accrescitore?
    65. E’ la Nostra Volontà, possiamo renderlo arido (infruttuoso), lasciandovi perplessi.
    66. Intanto direste "In realta’ siamo dei perdenti! (degli incapaci) "
    67. "No,invece che, siamo privati e sfortunati."
    68. Avete riflettuto sull'acqua che bevete.
    69. Siete voi che la fate scendere dalle nuvole di pioggia, o siamo Noi Il Causatore della discesa?
    70. Se volessimo, Noi la renderemmo sale: perché dunque non rendete grazia (non riconoscete il dono, non ringraziate)?
    71. Avete visto il fuoco che accendete?
    72. Siete voi che fate crescere l'albero stesso, o siamo Noi L’Accrescitore?
    73. Ne abbiamo fatto un promemoria (l’Inferno di fuoco ) ed un brano (dogma) per i viaggiatori.
    74. Dunque, glorificate con lodi il nome del vostro Signore, Il più glorificato.
    75. Pertanto, Io giuro sulle posizioni delle stelle e sui loro punti di alba e tramonto.
    76. E questo è veramente un grande giuramento, se solo si conosce.
    77. Tale è in verità un Corano Nobile.
    78. Il cui Libro e’ ben conservato (custodito).
    79. Che nessuno può toccare, soltanto i puri.
    80. una rivelazione dal Signore dei Mondi.
    81. Voi considerate insignificante la Parola, il Santo Corano in possesso dei suddetti attributi?
    82. E invece di ringraziare Dio (Iddio) per le previsioni che vi dà, lo negate (rifiutate)?
    83. Allora perché non intervenite quando l'anima di una persona morente raggiunge la gola?
    84. Ed in tale momento la state guardando,
    85. Ma Noi siamo piu’ vicini a lui, ma non vedete,
    86. E perché non lo siete (vicini), se siete esenti da qualsiasi calcolo e ricompensa (esenti dal giudizio)?
    87. Perche’ non riconducete indietro l'anima, se siete sinceri?
    88. Poi, se il morente e’ dei più vicini a Dio (Iddio),
    89. Ci sara’ per lui riposo e Misericordia e un Giardino ricco di Benedizioni.
    90. E se appartiene a quelli sulla Mano Destra,
    91. Allora gli sara’ detto: "Pace a te dai tuoi amici, quelli della Mano Destra."
    92. Ma se egli fa parte dei negazionisti erranti (miscredenti/atei),
    93. Sara’ intrattenuto con acqua bollente all'Inferno.
    94. Quindi, sarà il suo destino entrare nell’Inferno di fuoco.
    95. In effetti, questa è una verità, un’assoluta certezza.
    96. Pertanto, glorificate con lodi il nome del vostro Signore, il Supremo.


    Se notate errori, indicatemi se ho tralasciato o cambiato qualcosa involontariamente. Non l'avrei mai 'ritoccato' (anche se leggermente :) ) se non avessi notato differenze tra la versione italiana ed inglese. Magari non tanto del significato testuale, quanto nell'uso di certe parole, che nelle due lingue mettevano un cero 'accento di importanza' differente in certi versi.
  10. .
    Ah, si. Ricordo poi i musulmani, che in momenti di arrabbiatura, ad una risposta nazional-razzista occidentale, ricordano puntualmente ai cristiani di essere dei maiali.
    Potrebbe ricollegarsi al fatto, che gli 'autoproclamati' cristiani siano gli unici delle tre religioni a nutrirsi di carne di maiale, vietata.

    In realta', credo sia piu' una metafora, che indica una persona sporca (inteso soprattutto interiormente).

    Beh, anche qui', se vogliamo essere corretti verso le bestie animali; chi e' contadino o si intende un minimo di animali domestici, sa' che e' opera dell'uomo, che i maiali si rotolano nel fango e nella sporcizia in pochi metri quadri. In realta', ai 'porci' piace stare nel pulito e all'asciutto. E correre liberi sui prati.

    Anche i maialini (porcellini) sono carinissimi.
  11. .
    Stamattina mi e' venuto un senso di colpa per aver usato paragoni animali-uomini.

    In realta' intendevo metaforicamente. Sulle vipere preferisco non spendere parole, c'e' il rischio che mi ingarbuglio. Le galline, poi, intendevo metaforicamente il peso-dimensioni del cervello. Anche se si sa', che centra piu' il tipo-numero di connessioni nervose, che ci rende piu' o meno intelligenti, o meglio, umani (l'intelletto). Poi, le galline nel mondo animale, tutto sommato, sono innocue. Ed il pollo sarebbe, quindi, esente dalle responsabilita' che invece hanno gli uomini.

    I pulcini, poi, sono carinissimi, un po' come i bimbi.
    Insomma, rischio di incolpare le bestioline cosi'...

    Questo solo per precisare.
  12. .
    CITAZIONE (dovellonsky @ 17/1/2015, 09:29) 


    A poco piu di 50 min il Rav Elia Richetti
    Strano sentire parlare un Rav di Gesù cosi
    Strano che il Rav parli addirittura di resurrezione dal mondo dei morti (come fa la chiesa Cattolica ) , fortuna che non ha mensionato il paradiso ...
    Il III Tempio e la pace universale ...

    Sono riuscita a vedere l'intera discussione. E' un piacere ascoltare il Rabbino. Quanto sapere e riflessione sulla fede! :)

    Sono rimasta, invece, amareggiata dalle domande poste dalle tre donne, soprattutto credo dalla prima e dalla terza. Che figuraccia!! :sick: Mi sento un po' chiamata in causa. Sempre con sta' fissa del 'ruolo della donna', che sembra piu' di propaganda anti, che pro a stampo ateo-occidentale. Non fa che degradare l'immagine delle donne, che sembrano un po' stupide a fare queste domande arroganti, quando si sta' parlando di testi Sacri. Chissenefrega delle donne, uomini, con problemi di identita' sessuale, ecc...leggano un po' il Vangelo e vedranno, che il messaggio centrale e' tutt'altro. Se, poi, uno vuole affigliarsi alle ''femministe'', cambi circolo di discussione...Per non parlare di altre sparate, magari domande legittime ma che fanno intravedere, che uno legge la Bibbia piu' in senso storico che divino.
    Questi sono cristiani solo a parole, in realta' sanno solo preparare cene di Natale. :shifty: I veri cristiani in occidente, li puoi contare metaforicamente sulle dita delle mani, il resto e' semplice tradizione a misura d'uomo di oggi, fondamentalmente ateo. Infatti, cita bene il Rabbino, Isaia 1. Poi, magari vale anche per le altre due religioni...
    Poi, l'ultima, che mi ha pure fatto voltare lo stomaco. Sembra mandata da non so' chi...domanda sugli antichi egizi e parallelismo con gli ebrei, con chiaro riferimento al politeismo. Ma ha dormito durante tutto il discorso o cosa? :cry: Incredibile, ma purtroppo vero!

    Da oggi in poi mi faccio chiamare uomo. Femmina, non maschio (ovviamente). Ma pur sempre uomo. :lol:
    Chi dice, che la mentalita' occidentale 'eleva' la donna, ha sbagliato, credetemi. Io proprio non riesco a trovarmi in questi cervelli da vipera-gallina. Scusate, magari esagero come al solito, ma mi irrita seriamente. Anzi, personalmente mi sono proprio rotta le scatole.
  13. .
    CITAZIONE (Nonancorab @ 18/1/2015, 14:25) 
    CITAZIONE (Aialon @ 18/1/2015, 13:59) 
    Dovresti tentare di aprire la tua mente.

    No, è che in base ad alcune cose che dicono le scritture noi diciamo che da dopo la morte degli apostoli Dio non faccia più alcuni tipi di miracoli e non faccia più vedere apparizioni, sogni, ecc. in effetti, poi, se guardiamo la maggior parte delle apparizioni hanno come soggetto la madonna, che per noi non è maria, e poi come sai riguardo l' idolatria, ecco... Comunque poi, ad esempio, ho visto anche un documentario di una suora, la quale diceva di vedere la madonna, e poi le usciva sangue dagli occhi. Ma viene da chiedersi, se la madonna fosse veramente maria, farebbe delle cose del genere??? Secondo noi infatti è "qualcun altro", o uno dei suoi accoliti. Poi le scritture parlano chiaro...

    Shalom

    No, non e' vero, Nonancorab. E cio' mi riempie di felicita'.
    Soprattutto se mi allaccio all'esempio di Aialon sull'ipotesi ologramma... Di certo non e' un ologramma se l'identica apparizione si presenta in un sogno molto intenso, e circa un mese piu' tardi appare nella visione, poco piu' distante da te. Inoltre, non e' statica, comunica in modo direi pressoche' 'telepatico'. Senti la sua presenza/assenza anche quando effettivamente non la vedi. E' spirituale e lo percepisci. Sembra permeare concretamente addirittura gli uccelli, il tempo, ecc..
    La temi, e' una presenza severa, senti qualcosa di potente, grandioso ma, allo stesso tempo, 'stranamente' trasmette molto amore, sicurezza e ti fidi ciecamente.

    Non e' il caso, infatti in questo caso, della Madonna/Maria, che sembra un'apparizione 'classica' del mondo a maggioranza storica Cristiana, soprattutto poco prima dei conflitti militari di grande portata e sofferenza. Fu vista anche da bambini ed e' difficile, che se lo siano inventato. Comunque ne so' poco di questo, ma non sembra essere stato cosi' raro. Se non sbaglio, l'ultima visione si ebbe in Bosnia.

    Inoltre, il sogno, per cosi' dire 'realistico' e l'apparizione sono assolutamente ed in ogni caso di origine divina. Infatti, solo Dio ha questi poteri.

    Comunque, purtroppo posso solo ipotizzare un messaggio profetico, perche' e' stato detto solamente: ''Vedrai''.
    Inoltre, Dio e' solo uno ed unico, a prescindere dalle tre religioni principali.

    Le favole sugli extraterrestri, ecc..., sono opera di persone, il cui unico intento e' quello di mettere gli uomini contro Dio. Sono dei tentatori per gente gia' incline al male. A proposito ho letto dei versi nel Sacro Corano, sul perche' certe persone sono atee. Ad esempio, io non riesco a capire come uno non sia credente, mi risulta molto strano. Quindi, ho trovato la risposta li' dentro. Magari un giorno lo riporto in una nuova discussione.

    Ah, domani cerco di vedere il video, che e' stato messo. :)
  14. .
    No, anzi. Mi hai un po', diciamo, calmata. Ecco, forse cercavo proprio un po' di questo, una parola gentile. Mi pare, che oggi molti abbiano perso l'empatia.
    Tra l'altro scrivo molto, disordinato e magari anche sbagliato. E cio' mi alza l'ansia. :unsure: Vedi? A volte sembra che basti cercare di comprendere un po' l'interlocutore e tutto si risolve. Anche l'OT. :P
    :)
  15. .
    Grazie per la gentilezza, Nonancorab.
    -_-
39 replies since 14/4/2013
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